La Serra di Huddle: l’attacco dei Packers è vivo e lotta insieme a noi
Nelle prime due giornate di una strana stagione regolare non sono mancati gli spunti, sia tra le squadre che tra i singoli giocatori. Per questa prima puntata della seconda stagione de La Serra di Huddle, ho deciso di partire con l’attacco dei Packers, una delle squadre più scrutinate della Lega.
Il malcontento di Rodgers per le scelte fatte dalla dirigenza in sede di draft è noto; evidentemente, in queste due settimane, A-Rod è riuscito ad incanalare la frustrazione in energia positiva, che sul campo si è tradotta in due vittorie e in un attacco decisamente sul pezzo (primo in offensive DVOA)
VECCHIO RODGERS, NUOVO RODGERS
Che Rodgers sia reduce da due anni sottotono a livello statistico è un dato di fatto. Che abbia incominciato la stagione facendo le fiamme è un altro dato di fatto. L’ottimo Andrea Ghezzi, parlando di lui, lo ha definito “il LeBron James della NFL”, per la sua capacità di migliorare istantaneamente i compagni, paragone a cui non avevo mai pensato ma che calza a pennello per lui, visto il personale che lo assiste. Rodgers è sesto per yard su passaggio (604) e primo per QBR (la statistica ideata da ESPN per misurare la precisione di un quarterback in maniera più precisa rispetto al passer rating).
La percentuale di passaggi “on target”, cioè quelli a non più di una yard di distanza dal ricevitore non è altissima (77.5%, nella metà bassa della Lega), verosimilmente per la mole di passaggi lunghi tentati (è pur sempre quinto per Intended average air yards, cioè le yard percorse da ogni passaggio tentato, con 9). A dire la verità, non lo aiutano nemmeno i suoi stessi compagni, visto che sono già 5 i drop commessi dai ricevitori dei Packers in stagione, terzo peggior dato in NFL.
Qui di seguito trovate un paio di azioni interessanti che Matt LaFleur ha orchestrato partendo dallo schema mesh (se volete una rinfrescata, trovate la spiegazione QUI).
I Packers sono in una formazione 3×2, essendoci tre ricevitori da un lato e due dall’altro: il running back Aaron Jones è lo slot receiver di destra. È lui a correre una delle due tracce fondamentali che compongono il mesh, e cioè le due shallow cross corse davanti alla linea di scrimmage che si intersecano, rendendo più complicato il lavoro dei diretti marcatori. Qui Jones si trova a uomo contro un linebacker, Jamie Collins, che non ha la minima possibilità di stargli dietro.
In questa versione, invece, a ricevere è Allen Lazard, il ricevitore più esterno sul lato sinistro. Per evitare di rimanere un passo indietro come spesso succede in questa situazione, i difensori di Detroit usano una banjo coverage, un tipo di marcatura che prevede lo scambio al volo dei rispettivi marcatori da parte dei difensori originali: quando le due tracce si incrociano, i difensori si scambiano marcatore per evitare di perderli per strada. Qui però non funziona, perché su Lazard finisce Elijah Lee, un linebacker. Vedi sopra il discorso fatto per Collins.
Se Valdez-Scantling è la deep threat della squadra (quinto in yard per target, 12.3, tra i giocatori con almeno 10 target), si può ben dire che Lazard sia il ricevitore numero due dei Packers, lodato pubblicamente da coach LaFleur per il suo impatto sul gioco come bloccante e giocatore multiuso: vedremo più avanti un esempio di questo.
Davante Adams, dal canto suo, ha iniziato la stagione alla grandissima: 17 ricezioni (terzo in NFL), 192 yard su ricezione (quinto) e una percentuale di passaggi catturati dell’85.7% (settimo tra i giocatori con almeno 10 target).
Qui di seguito, un paio di azioni prese dalla partita contro i Lions in cui si è trovato contro il povero rookie Jeff Okudah.
Nella prima clip, Adams (lo slot receiver a destra) usa la gamba sinistra, quella interna, per darsi la spinta verso l’esterno, ingannando Okudah. Nella seconda (Adams rimane l’unico ricevitore sul lato destro), allo snap fa un passetto verso l’esterno per vendere ad Okudah – in inside leverage, cioè in chiusura verso il lato interno del campo – la traccia esterna. In realtà, Adams corre una dig sfruttando il vantaggio preso allo snap sul diretto marcatore.
RUSH HOUR
Con la scelta al secondo giro dello scorso draft, i Packers hanno preso AJ Dillon, come polizza assicurativa nel caso la dirigenza decidesse di disfarsi di Aaron Jones dopo questa stagione, al termine della quale sarà free agent. In queste prime due partite, non solo ha confermato di essere uno dei migliori giocatori in NFL nel proprio ruolo, ma anche di essere una doppia minaccia che i Packers non si fanno problemi ad usare.
Jones è attualmente primo in NFL per yard su corsa (232) e primo tra i running back per yard a portata (6.9, assieme a Kareem Hunt). È anche terzo per yards after contact a portata (4.2), ormai un suo marchio di fabbrica.
La linea dei Packers sta facendo un lavoro egregio nel mettere Jones e gli altri portatori di palla nelle migliori condizioni; non a caso, i Packers sono primi in rushing DVOA, e la linea offensiva è al top in quasi tutte le categorie statistiche di Football Outsiders.
In queste 15 yard guadagnate da Jones, c’è molto della o-line, che in questo caso blocca per una split zone: si tratta di una “zona mista” perché tutta la linea blocca a zona tranne il tight end, che esce dalla parte opposta a quello verso cui si corre, andando a bloccare il difensore sull’esterno rimasto volutamente libero (qui è il numero 87, Tonyan, che blocca il 91, Ngakoue).
Questo, invece, è un esempio di man blocking, che permette a Jones di aprire il secondo tempo della partita con i Lions con una corsa da 75 yard. Fondmentale per la buona riuscita della corsa è il deuce block, il blocco combinato tra tackle e guardia (entrambe sinistre, in questo caso) sul defensive tackle, con la guardia (Jenkins) che sale al secondo livello a bloccare uno dei linebacker (il numero 58).
A volte, le cose si fanno più creative, come nel video qui sotto:
La linea e i due tight end ai lati di essa bloccano per una outside zone verso sinistra, ma gli unici ad andare nella direzione opposta sono Jones, appunto, e il fullback/tight end Josiah Deguara che, posizionato davanti al numero 30 in una I formation, gli spiana la strada con un blocco che toglie di mezzo due giocatori dei Vikings.
Si è detto e scritto tanto su Rodgers e i Packers negli ultimi mesi. Benché il loro football dia ampio spazio alle corse, come visto, Rodgers non ha perso libertà o responsabilità ma anzi, sta traendo giovamento da un reparto offensivo che ha cominciato la stagione alla grande, anche per merito suo.
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