La Serra di Huddle: il capolavoro dei Jets a Lambeau

Poche volte, in stagione regolare, avevamo visto Aaron Rodgers e i Packers annichiliti in questo modo sul terreno del Lambeau Field come successo domenica scorsa; i New York Jets hanno giocato un football difensivamente dominante, esponendo le debolezze di Green Bay ma anche i propri punti di forza. Vediamo dunque alcune situazioni interessanti relative alla vittoria della squadra di Robert Saleh.

UN FRONT 7 DOMINANTE

É quello che il defensive tackle Quinnen Williams ha messo in mostra in questo primis scorcio di stagione: il suo tabellino dice 22 tackle, 5 sack (a 2 dal record personale), 11 QB hits (a -3 dal career high), 1 fumble recuperato e 1 passaggio difeso. Contro i Packers, Williams ha realizzato una prestazione dominante, soprattutto nel primo tempo, approfittando anche di alcuni lapsus da parte della o-line avversaria: in particolare, il sophomore Royce Newman ha concesso ben 6 pressioni su 44 snap in pass blocking, portando il proprio totale stagionale a 18:

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Nel complesso, la difesa dei Jets ha difeso alla grande l’attacco su corsa dei Packers, confermandosi come uno dei reparti più in forma per quanto riguarda la difesa sul gioco palla a terra (12esimo in DVOA). Ciò è stato possibile grazie allo straordinario lavoro di Williams, ma anche al pericolo stesso del numero 95 dei Jets, che è stato spesso raddoppiato, aprendo varchi per i compagni. Complice anche un problema al pollice, eredità della partita di Londra contro i Giants di due settimane fa, Rodgers ha faticato terribilmente a trovare ricevitori a fondo campo; in realtà, questa è una tendenza che dura da inizio stagione e va anche ricercata nello skillset dei ricevitori stessi: A-Rod ha tentato finora 29 passaggi di almeno 20 yard (terzo dato più alto in NFL), completandone solo 8, per un misero 27.6% di completi. Domenica scorsa, il numero 12 dei Packers è stato sotto pressione per gran parte della gara, sia per la bravura dei d-linemen dei Jets, sia per il poco spazio concesso dalla secondaria di NY, che ha agevolato il lavoro del front seven. Così come i 49ers di cui era defensive coordinator, anche questi Jets blitzano molto poco, pur non avendo propriamente lo stesso materiale umano di San Fran: sono comunque penultimi nella Lega per blitz percentage (14.9).

Una tendenza interessante che si sta affermando in NFL è quella dell’utilizzo degli stunt al posto dei blitz; come già saprete se seguite le pagine di Huddle o avete letto The Playbook, con stunt si intende un movimento ad incrociare di due (o più) difensori, con l’obiettivo di confondere le o-line e sperare che gli attaccanti non si parlino, raddoppiando un difensore e lasciando libero l’altro:

Questo è un ottimo modo per confondere le acque senza per forza portare difensori extra in pressione, togliendoli quindi alla coverage, con tutto quello che potrebbe comportare. 

NO FLY ZONE

Da un punto di vista dell’efficienza, la pass defense dei Jets è comunque di buon livello, trovandosi al 15esimo posto nel DVOA di Football Outsiders. Contro i Packers abbiamo visto un reparto ben allenato, che ha mostrato tanta coverage a uomo ma non solo, creando non pochi problemi ad Aaron Rodgers. Così come quella dei Niners, anche questa difesa non utilizza uno schema fisso. In questo caso, l’uomo che si è preso la scena è uno solo; il rookie Sauce Gardner ha chiuso la gara concedendo 1 ricezione (per 8 yard) su 6 target, con 3 passaggi deviati. D’accordo, i Packers non hanno nessun giocatore vagamente dominante nell’uno-contro-uno, ma Gardner è pur sempre un rookie in un ruolo ingrato, sia per via delle regole estremamente penalizzanti, sia per la grande quantità di talento presente in giro per la NFL nella posizione di wide receiver: in questa stagione, l’ex università di Cincinnati ha concesso 1 ricezione su 7 target, per una percentuale di completi del 14%, nettamente il dato migliore tra i cornerback con almeno 5 target al diretto marcatore. 

Come anticipato, la pressione esercitata dalla d-line dei Jets non è figlia solamente del lavoro del front seven. Di seguito, un paio di esempi:

Contro il 3×2 dei Packers (3 ricevitori su un lato, 2 sull’altro), New York si dispone in cover 5, cioè due safety alte e il resto dei difensori a uomo. Sul lato destro, Green Bay esegue una slant-flat con A.J. Dillon (in posizione di Y receiver) e Romeo Doubs, lo slot receiver. I giocatori da tenere d’occhio sono C.J. Moseley e lo slot corner che marca Doubs. In primis, il linebacker esercita una mug pressure, una finta di blitz sulI’A-gap, salvo poi scalare a uomo su Dillon. Si tratta di una chiamata abbastanza frequente, sui terzi down e non solo, già vista svariate volte nella difesa di San Francisco (ancora una volta, il background di Saleh emerge). Se Rodgers pensava di usare la flat di Dillon come hot read, cioè come traccia corsa da un giocatore il cui marcatore è andato in blitz, si sbagliava; i due difensori dei Jets, poi, sono bravi a neutralizzare la combo di tracce attraverso la cosiddetta banjo coverage: si tratta semplicemente di passarsi le marcature quando le tracce dei ricevitori si “intersecano”, esattamente come può avvenire durante un cambio difensivo nel basket. Le prime letture di Rodgers erano palesemente quelle; la mancanza di un passaggio rapido e l’ottimo lavoro della d-line producono il sack di Jonathan Franklin-Meyers.

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Anche in questa occasione abbiamo modo di vedere come i difensori dei Jets comunichino e si aiutino a vicenda per neutralizzare l’attacco dei Packers. Anche in questo caso, New York si dispone a uomo, come si può facilmente capire dalla corsa del difensore che segue Amari Rodgers messo in motion da un lato all’altro della formazione. A maggior ragione vista l’assenza di altri attaccanti su quel lato, Quincy Williams, il weak side linebacker, corre subito a contenere la swing route di Rodgers (una specie di wheel prima che però il giocatore corra a fondocampo), dando il tempo al diretto marcatore di recuperare la posizione. Anche in questo caso, la lettura preferita, e sicuramente la più immediata, di Rodgers è fuori uso: il QB è quindi costretto a cercare a fondocampo Doubs, ottimamente raddoppiato. 

A proposito di coverage mascherate, ecco qui una situazione interessante:

Prima dello snap, i Jets si dispongono in quello che sembra essere uno schieramento con due safety alte, benché LaMarcus Joiner sembra abbia intenzione di abbassarsi per dare manforte contro una eventuale corsa o agire da robber contro un passaggio. Una volta partita l’azione, però, la difesa si rivela per quello che è, disponendosi in cover 3 sky. Si tratta di una cover 3 in cui la strong safety – proprio Joiner in questo caso – marca la flat, mentre il resto della secondaria si dispone come da prassi in questo schieramento. Rodgers non ha soluzioni ed è costretto a forzare il pallone per Doubs, ottimamente marcato da Mosley.

Che il processo di crescita dei giovanissimi Jets sia già sorprendentemente a buon punto?

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