La Serra di Huddle: l’attacco dei Patriots sta ingranando al momento giusto

Dopo una free agency molto poco “da Patriots” New England ha impiegato qualche giornata prima di entrare in ritmo. Con 7 vittorie e 4 sconfitte, ora, la squadra di Bill Belichick è entrata tra le protagoniste della corsa playoff di una AFC quantomai imprevedibile e impronosticabile. 

New England ha un’eccellente difesa – quinta in DVOA – ma qui ci occuperemo dell’attacco, un reparto guidato da un rookie quarterback e senza grandissimi playmaker che però sta ingranando di pari passo coi miglioramenti di Mac Jones (e non solo).

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Un ottimo modo per agevolare il lavoro ad un quarterback inesperto è avere un running game efficiente, e New England ce l’ha. I Patriots sono ottavi per rushing DVOA, grazie ad una eccellente linea offensiva e al duo Stevenson (rookie)-Bolden. I Patriots stanno andando abbastanza controcorrente per quanto riguarda le loro tendenze offensive, come dimostrano i numeri relativi al personale utilizzato. La squadra di Belichick si è disposta finora in 11 personnel (un running back, un tight end e tre wide receiver) nel 53% dei propri snap offensivi, dato alto ma non altissimo. Al contrario, è molto alto il numero di possessi giocati in 21 personnel, ovverosia una formazione con due runningback: 22%, terzo dato più alto di Lega dietro a due squadre che fanno del running game il loro punto di forza, Baltimore e San Francisco. 

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Non so se ci siano dati a riguardo, ma ad occhio i Patriots giocano parecchi draw; il draw è un gioco di corsa travestito da passaggio (quindi l’opposto della play action), fatto per dare l’impressione alla d-line che sia il QB a tenere il pallone, attirandola (to draw, per l’appunto) verso il passatore, per poi consegnare il pallone al runningback quando i difensori sono fuori posizione:

Il lavoro dei tight end e wide receiver dei Patriots nel bloccare è spesso di ottimo livello.

Per quanto riguarda il 21 personnel di cui abbiamo parlato poc’anzi, nel conto dei runningback va inserito anche il fullback, che New England usa spesso e volentieri. Si tratta di Jakob Johnson, giocatore tedesco arrivato in NFL grazie all’International Player Pathway Program, il programma ufficiale della NFL per agevolare l’ingresso nella Lega di giocatori di football provenienti da tutto il mondo. Johnson, che l’anno scorso è diventato il primo giocatore offensivo tedesco a segnare un touchdown in NFL, è parte integrante dell’attacco di corsa dei Patriots.

Particolarmente interessante è l’ultima clip, dove Johnson esegue il cosiddetto wham block, un blocco portato dal fullback su uno dei due defensive tackle, che viene volontariamente lasciato libero dagli offensive linemen interni: in questo modo, essi potranno concentrarsi esclusivamente sul bloccare i difensori al secondo livello. 

Il gioco di corse dei Patriots è estremamente vario, e qui di seguito troviamo altri due esempi.

Nel primo esempio abbiamo un trap block, di cui il wham è una variante. Il blocco trap prevede che il playside defensive tackle (cioè il defensive tackle posizionato sul lato verso cui si sviluppa l’azione) venga volontariamente lasciato libero dall’o-lineman che gli è davanti: a bloccarlo ci penserà la guardia sull’altro lato, che esce e blocca il difensore. 

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Nella seconda clip, invece, abbiamo un esempio di duo. Si tratta di un tipo di corsa molto simile all’inside zone, almeno in apparenza. Per distinguerli, potete guardare due giocatori in particolare, il backside offensive tackle – cioè il tackle sul lato opposto a quello su cui si sviluppa la corsa – e il tight end. Nel duo, il primo blocca il defensive end in uno-contro-uno, e la corsa si sviluppa sempre dal lato del tight end: questi sono i due segnali più evidenti che vi aiuteranno a distinguere un’inside zone da un duo. 

LA CRESCITA DI MAC JONES

In offseason, I Patriots hanno scommesso su Mac Jones, prima in sede di draft, scegliendolo con la 15esima chiamata assoluta al draft, e poi dandogli una maglia da titolare al posto di Cam Newton. Jones è apparso sempre in controllo, fin dall’inizio, nonostante il gioco aereo dei Patriots non fosse né particolarmente complicato, né votato alla big play. Jones è attualmente 28esimo, su 34 quarterback, in completed air yards per completion, con 5.2: banalmente, si tratta del numero di yard che il pallone viaggia su ogni passaggio completato, ed è una delle più basse della NFL. Al contrario, il numero di yard after catch, cioè le yard guadagnate dal ricevitore dopo la ricezione (e attribuite, ovviamente, anche al quarterback) collocano Jones al sesto posto in NFL. In pratica, nel suo caso, quasi la metà delle yard lanciate da Jones sono frutto del lavoro dei ricevitori col pallone in mano. 

Come detto prima, l’attacco dei Patriots è fatto apposta per mettere Jones nelle migliori condizioni, grazie ad un running game efficiente (e cavalcato, dal momento che i Patriots corrono nel 45% dei loro possessi offensivi, uno dei dati più alti della Lega), e ad un gioco di passaggi volto a creare combinazioni di tracce per i ricevitori e letture agevolate per Jones, possibilmente su più livelli. Non c’è da stupirsi che il coaching staff di New England sia in grado di mettere i propri giocatori nelle migliori condizioni possibili per rendere al meglio, anche quando il reparto non brulica di grandi playmaker. 

Nelle ultime settimane, l’ex quarterback di Alabama sembra aver preso sempre più confidenza con il proprio ruolo; ha pazienza nell’aspettare lo svolgimento della progressione dei ricevitori, e non disdegna di lanciare qualche dime, un passaggio lungo e preciso, direttamente sulle mani del ricevitore, qua e là.

Un ottimo esempio di come Jones stia imparando ad elaborare le informazioni alla velocità richiesta dal gioco NFL ce lo forniscono queste due clip: qui Jones si trova di fronte allo stesso schema, un double slant, ma il procedimento mentale che porta alla ricezione è diverso.

Questo gioco è particolarmente adatto per battere la difesa a uomo, come in effetti si risponde Cleveland. Il ricevitore interno (Meyers, in questo caso, che riceve il pallone) ha un ruolo chiave; se un linebacker, o una safety, come in questo caso, raddoppia su di lui, allora il quarterback sa che verosimilmente il ricevitore esterno può vincere l’uno-contro-uno e ricevere il pallone. Qui, Jones recapita il pallone a Meyers, che rappresentava il primo bersaglio per lui, prima che la safety scenda a raddoppiare il giocatore dei Patriots.

Nella seconda clip, invece, Jones è costretto a prendersi del tempo e a leggere le contromosse della difesa. Come si può vedere dall’inquadratura frontale, la prima lettura di Jones era la angle route di Henry (il giocatore che vedete messo in movimento pre-snap); la traccia dell’ex Chargers, però, viene raddoppiata dalla safety che scende dalla posizione originaria. A questo punto, essendo stata tolta di mezzo la prima lettura, Jones deve continuare nella sua progressione. Il suo secondo bersaglio è Kendrick Bourne, che riceve il pallone al momento giusto. Quando? Quando l’ex ricevitore dei Niners è ormai passato alle spalle della safety in raddoppio su Henry. Guardando la clip, noterete che Jones aspetta – giustamente – un secondo di più prima di lanciare il pallone che, nella migliore delle ipotesi, sarebbe stato deviato dal difensore dei Browns in aiuto. Molto probabilmente, però, sarebbe stato intercettato. 

Jones è stato quindi bravo e paziente ad aspettare il momento giusto prima di far partire il pallone. 

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Questo, invece, è un gioco disegnato bene ed eseguito meglio. Si tratta, molto probabilmente, di quello che Lincoln Riley ad Oklahoma University chiama shallow sting concept. Qui l’obiettivo è liberare un lato con una flat (del running back, ma in questo caso del tight end) e una traccia qualsiasi di un ricevitore: in quello spazio, si getterà il ricevitore partito dal lato opposto e che corre una deep cross, in questo caso Agholor. 

Dare ad un quaterback, a maggior ragione se inesperto, più livelli di campo da scegliere nella progressione è un ottimo modo per metterlo a proprio agio e aiutarlo nelle letture. 

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