Area 54: Trubisky, niente opzione per il 5° anno

27 aprile 2017, i Bears scambiano il terzo pick assoluto nel trade up coi Niners per poter scegliere la seconda matricola del draft dopo Myles Garrett. A Chicago, tra le perplessità generali, arriva Mitchell Trubisky, QB da North Carolina mentre Watson resta a guardare più perplesso dei tifosi Bears per la decisione.

4 maggio 2020, i Bears annunciano che non eserciteranno l’opzione per il 5° anno di Mitchell Trubisky…

BOOM!!!

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Il botto non è l’urlo di Matt Nagy all’interno dello spogliatoio Bears dopo la vittoria, ma il rumore del tonfo della credibilità di Ryan Pace che si propaga nel mondo del football dopo il fallimento (preannunciato). Lo avevo scritto nel libro “Chicago Sunday – 100 anni di Bears” proprio nell’ultimo capitolo, considerato extra per scommettere sul possibile successo o sul fallimento di Pace riguardo alla scelta di Trubisky (al tempo della pubblicazione nell’aprile 2019, coi Bears freschi di titolo divisionale il trend era buono):

“… la mossa del GM Bears è di quelle che verranno ricordate come geniali, oppure di quelle che hanno messo la franchigia in ginocchio per la decade a venire”.

I primi 3 anni della decade sono andati: a conti fatti, il primo sotto la gestione Fox è meglio lasciarlo in cantina. Il secondo con l’arrivo di Nagy ha visto il grande ritorno col 12-4 e la vittoria in NFC North ma con la corsa al titolo rimbalzata fuori strada con la complicità dei pali, ed il terzo anno ha creato più frustrazioni che altro per la mancata riconferma. Ne mancano 7 alla fine della decade che indicavo. Se il 2020, quarta stagione di Mitch, non porterà al successo (probabilità relativamente basse ma il campo può sempre riservare sorprese) vorrà dire che il processo di ricostruzione dovrà ripartire da capo, ed il rischio è quello che quando la franchigia sarà eventualmente pronta per competere con un QB maturo, la possente difesa sarà invecchiata e/o coi contratti scaduti. Significa che nel giro di altri 3 anni se l’attacco sarà pronto, i Bears potrebbero rischiare di non avere più quella che oggi è la difesa più spaventosa del campionato, continuando l’avventura con “una scarpa e una ciabatta”. Inoltre per il livello attuale di questo team, prospetti QB dal potenziale alto per rilanciare una franchigia alla Travor Lawrence o Justin Field non sembrano poter rientrare nei futuri piani di Chicago salvo improbabile stagione da 1-15, o trade che costerebbero ai Bears un prezzo proibitivo.

trubisky chicago bears

Ed ecco che Ryan Pace, accortosi che la temperatura sulla sua poltrona è passata da calda a rovente, cala l’asso Nick Foles nella speranza di poter rattoppare uno strappo che ormai ha proporzioni enormi per passare inosservato. Di cosa parlo lo spiegano meglio i numeri:

Mitchell Trubisky ha finito la stagione 2019 al 28° posto (su 32) in Total QBR (39.4), 17° per touchdown lanciati (17), 21° nelle passing yard (3.138), e, rullo di tamburi… Ultimo per la media yard guadagnate ad ogni lancio (6.1). Tradotto in italiano la parola corretta è DISASTRO, ma non siamo ancora a livello “sciagura, calamità o catastrofe”, termini che preferisco utilizzare per Jay Cutler, il quale, nel frattempo, è stato scaricato pure dalla bella moglie Kristin Cavallari.

Le dichiarazioni di Pace e Nagy sulla QB competition (di competition ormai a Chicago ne abbiamo una all’anno, nel 2019 c’era quella dei kicker) all’interno della Halas Hall, forse sono prese in parola dal tifoso comune, ma per chi ha fatto dei Chicago Bears uno stile di vita non serve la sfera magica che legge nel futuro per capire che il tutto è architettato con l’intento di mandare in campo Nick Foles fin dall’inizio. Salvo infortuni. Magari in week 2-3 se non dovessero arrivare i risultati e il coach decidesse di perseverare con Trubisky.

Davanti alla possibilità di giocare, Trubisky migliorerà le sue medie, ma eccetto statistiche da top 5 quarterback, il miglioramento sarà da interpretare come quelli del rialzo del lunedì in Borsa dopo il precedente “venerdì nero” che l’aveva vista chiudere in negativo  a seguito del crollo dei titoli. Insomma, come dire che più in basso di così non si poteva scendere…

In tutta questa vicenda che vede coinvolto Trubisky però, non bisogna dimenticare che il fallimento del QB è direttamente proporzionale al fallimento del General Manager che lo ha scelto al draft, specie passando sui nomi di Watson, fresco campione NCAA, e Patrick Mahomes, che se pur allora non si immaginava potesse diventare il fenomeno che è oggi, rimane il fresco campione del mondo.

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Pertanto, se Trubisky ha i giorni contati, Pace non è da meno.

alex cavatton firma area 54

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