Uno sguardo al 2019: Washington Redskins

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2019 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Washington Redskins.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo quattro stagioni concluse con il record totale di 31 vittorie, 32 sconfitte e un pareggio, i Redskins erano attesi a un’annata ben più complicata delle pur modeste precedenti. Il devastante infortunio di Alex Smith, che il 18 novembre 2018 si è frantumato la gamba destra contro i Texans, ha portato alla scelta di Dwayne Haskins con la numero 15 al Draft. Il quarterback era tra i primissimi prospetti sul board, non soltanto nel ruolo, ma il suo talento pareva ancora grezzo per il salto in NFL. Case Keenum, poi, assicurava ben poche certezze a un attacco in cui l’unica nota di fiducia rispondeva al nome di Adrian Peterson. Con una difesa tra alti e bassi, insomma, era pronosticabile un viaggio nel negativo ben al sotto dei due 7-9 consecutivi raccolti in queste ultime regular season.

…E COME E’ ANDATA

Così è stato, ma forse è andata anche peggio del previsto. I Redskins hanno vinto appena una partita delle prime dieci in stagione, in una sfida punto a punto contro i Dolphins, di fatto giocandosi ogni sorta di speranza di concludere almeno degnamente l’annata. Le due vittorie consecutive contro Lions e Panthers hanno regalato qualche sprazzo di vitalità, soprattutto in ottica futura, ma poi sono arrivate altre quattro sconfitte a dichiarare un 3-13 finale in cui c’è ben poco da poter salvare. Se non altro, però, Washington si presenterà in un posto d’onore al prossimo Draft, potendo scegliere con la pick numero 2, che quasi sicuramente finirà per chiamare Chase Young, un talento dal potenziale esplosivo.

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COSA HA FUNZIONATO…

C’è ben poco da raccogliere tra le note positive in questa disastrosa stagione per i Redskins. Keenum ha deluso le ben poche attese della vigilia, mentre Haskins ha dimostrato inesperienza e incostanza. Se escludiamo le prime due uscite in NFL contro Giants e Vikings, però, il rookie ha collezionato numeri almeno incoraggianti: 175 passing yard a partita con il 59.1% al lancio, 7 touchdown pass a fronte di tre intercetti in sette partite da starter. Peterson ha fatto il possibile per salvare un backfield altrimenti tutt’altro che positivo con le sue 898 rushing yard, oltre a 5 touchdown. In un attacco senza punte di diamante, un altro rookie ha però brillato: Terry McLaurin, scelta numero 76 al Draft, ha collezionato 919 yard su ricezione in 14 partite giocate (65.6 di media) e spesso salvato i Redskins grazie ai suoi 7 touchdown, oltre a ben 15 giocate da oltre 20 yard. L’apporto di Landon Collins, arrivato a caro prezzo da free agent dai Giants, è stato importante con 117 tackle, 9.5 tackle for loss e 4 pass deflected, ma forse era lecito aspettarsi qualcosa in più. Non hanno deluso, invece, Matt Ioannidis e Montez Sweat nel front seven, leader di squadra con 8.5 e 7 sack e 11.5 tackle for loss a testa, oltre allo strepitoso cornerback Quinton Dunbar, autore di 8 pass deflected, 4 intercetti e che ha concesso appena 29 ricezioni ai ricevitori avversari.

Aaron Jones Packers Redskins

… E COSA NON HA FUNZIONATO

La lista si allunga, come previsto, nell’elencare gli aspetti negativi. Keenum ha regalato appena 1.707 passing yard in dieci partite giocate interamente o a spezzoni, con 11 touchdown pass – dei quali soltanto 6 dopo le prime e positive due uscite stagionali – e 5 intercetti, finendo ben presto per alternarsi con Haskins in una ben poco esaltante lotta per il posto da starter. I Redskins, infatti, hanno chiuso la stagione all’ultimo posto in NFL per passing yard a partita (175.8) e al terzultimo per touchdown pass (18). Il talentuoso Derrius Guice è stato nuovamente dilaniato dagli infortuni e si è dovuto fermare a 245 rushing yard in 42 portate, con 2 touchdown. Senza di lui è mancata l’alternativa numero uno a Peterson e i Redskins sono crollati anche nel gioco di corse, finendo nelle retrovie della Lega per rushing yard a partita (98.9) e, soprattutto, per touchdown (9). Washington ha goduto dell’inaspettata esplosione di McLaurin, ma, per il resto, nessun ricevitore ha nemmeno avvicinato la sufficienza. Tanto che al secondo posto per receiving yard si trova il runningback Chris Thompson, per altro con sole 378.

Non che la difesa si sia comportata granché meglio. La squadra ha concesso il terzo miglior passer rating a partita ai quarterback avversari (102.5), frutto di 238.9 yard di media con il 68.7% al lancio, ben 35 touchdown pass e 13 intercetti. E, se possibile, ha fatto di peggio nel fronteggiare le corse avversarie: penultimo posto in NFL con 146.2 rushing yard subite a partita, pur con soli 14 touchdown concessi in tutto. Il simbolo più evidente della crisi totale dei Redskins è probabilmente Josh Norman: 40 tackle, 6 pass deflected e 1 intercetto in 12 partite giocate, ma soprattutto 32 ricezioni concesse a chi ha affrontato a fronte di appena 46 target.

E ADESSO?

L’avventura con Jay Gruden si è conclusa a stagione in corso e nel peggiore dei modi, lasciando spazio al 3-8 finale con il suo assistente Bill Callahan. Il primo botto della offseason dei Redskins è esploso con la chiamata di Ron Rivera dai Panthers, due volte Head Coach of the Year in questi ultimi anni e protagonista del Super Bowl 50 con Carolina. Peccato che, per il resto, ci sia stato poco per cui sorridere. Il grande colpo risponde al nome di Kendall Fuller, fresco vincitore del titolo con i Chiefs, con un ottimo contratto da 40 milioni di dollari per quattro stagioni, ma l’addio di Norman – finito ai Bills – avrebbe meritato un sostituto di valore. Il sogno Byron Jones, insieme a quello che portava ad Amari Cooper, è ben presto svanito, però.

A proposito di ricevitori, nulla è stato fatto per rinforzare un reparto che ha vitale bisogno di rinforzi. Le sole aggiunte di J.D. McKissic e Peyton Barber nel sempre più confuso backfield non sembrano così di aiuto. In difesa sarà essenziale l’esperienza di Thomas Davis, riunitosi con Rivera, ma soltanto un talento come quello di Young, se dovesse confermarsi anche in NFL, potrebbe ribaltarne le sorti in senso positivo. Tante speranze, insomma, per i Redskins. Al momento, però, le certezze sembrano essere ancora fin troppo poche.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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