La XFL chiude e la NFL seguirà a breve

Con un comunicato inviato questa notte la XFL ha deciso di chiudere completamente le operazioni a causa dell’emergenza Coronavirus arrivata anche negli Stati Uniti.

La XFL dopo cinque giornate di attività con un buon successo di pubblico agli stadi, alla televisione e di critica non ha avuto esitazioni nell’interrompere tutta l’attività chiudendo le operazioni per la regular season e chiudi la stagione 2020. Nonostante la chiusura giocatori e staff saranno regolarmente pagati (paga base e benefit) fino alla fine della stagione regolare e gli abbonati saranno rimborsati della quota partite rimanenti. Speriamo di rivedere la XLF nel 2021.

Nel giro di 24 ore praticamente tutte le maggiori leghe professionistiche americane hanno sospeso le attività: NBA e MLS hanno deciso di cominciare con una sospensione di 30 giorni, mentre la NHL ha sospeso del tutto la stagione e la MLB ha deciso di non iniziarla chiudendo gli spring training.
La NCAA ha annullato la March Madness, tutto il processo di finali del torneo universitario di basket maschile e femminile (per la prima volta dal 1939), e tutti gli eventi legati allo sport a livello College.

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Arriviamo alla NFL che in piena off season ha comunque eventi in programma che coinvolgono persone provenienti da tutti gli Stati Uniti. Le squadre hanno chiesto ai propri scout di non effettuare più visite ai campus universitari e stanno pensando di chiudere del tutto le proprie strutture di allenamento.
Sono praticamente tutti cancellati i Pro Day organizzati nelle Università per mostrare i talenti locali (uno degli ultimi è stato quello alla University of Colorado che ci ha raccontato il nostro Emanuele Sortino).
La NFL ha cancellato lo Spring Meeting dei proprietari che era in programma a fine marzo rimandando tutto il processo di voto sulle nuove regole alla riunione di fine maggio.

Il vero grande evento della off season NFL è il Draft, che nel 2020 è previsto a Las Vegas dal 23 al 25 aprile e con una coreografia da mille e una notte nella immensa fontana davanti all’hotel Bellagio con i giocatori portati sul palco da una imbarcazione!
Secondo Ian Rapoport le date del Draft non dovrebbero essere in discussione, ma si stanno ovviamente studiando soluzioni alternative.

Queste soluzioni vanno dal tenere lo stesso il Draft a Las Vegas ma senza pubblico e senza rookie presenti, con il solo Commissioner (o chi per lui) ad annunciare le scelte. Il vero problema per le squadre è che la cancellazione dei Pro Day e della possibilità di intervistare i candidati al Draft riduce di molto la conoscenza dei giocatori e questo aumenta la aleatorietà delle scelte, già molto alta di suo.

Proprio questa impossibilità di conoscere meglio i prospetti, soprattutto se il blocco proseguirà oltre marzo, potrebbe portare le squadre a chiedere di posticipare il Draft a maggio, ma ovviamente tutto questo al momento è una semplice ipotesi.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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