I grandi fallimenti della NFL: Tim Couch
Nel 1999 gli abitanti di Cleveland videro esauriti i loro desideri, quando la NFL restituì alla città dell’Ohio i Cleveland Browns: nel 1996 infatti la storica franchigia era stata trasferita a Baltimore, secondo una scellerata decisione dell’allora proprietario dei Browns Art Modell. Quello che però non sapevano era che la loro futura prima scelta, Tim Couch, sarebbe diventato uno dei più grandi bust di sempre.
Tim Couch nasce il 31 Luglio 1977 ad Hyden, in Kentucky, e già dalle high school, dove gioca per la Leslie County, inizia a farsi notare, vincendo il trofeo di “Kentucky Mr. Football”, e stabilendo vari record nazionali per quanto riguarda le scuole superiori (892 passaggi completati, dodicimila yard, e oltre 130 TD). ESPN lo classificherà come il 6° miglior giocatore di High School di sempre. Al college decide di giocare per la squadra del proprio stato: University of Kentucky; dopo un inizio turbolento e un cambio di allenatore, Couch diventa il titolare della squadra ed inizia a scrivere record su record (quello più impressionante è quello per yard passate nella SEC: 4275, stabilito nel 1998, ultimo anno in cui gioca al college, ed ancora imbattuto).
Nel 1999 decide di dichiararsi per il draft, e come ogni anno si aprono le discussioni su chi verrà scelto con la prima chiamata: quell’anno le prime tre squadre a scegliere hanno bisogno di un quarterback, ed i tre migliori sono Tim Couch, Akili Smith, e Donovan McNabb, che sarà l’unico dei tre a diventare un pro bowler. I Cleveland Browns scelgono di affidare il proprio attacco nelle mani di Couch, che nell’ultimo anno della sua esperienza al College entra nel first-team All-Americans, vince il premio per giocatore dell’anno della SEC, e diventa finalista, pur non vincendolo, del prestigioso Heisman Trophy, assegnato ogni anno al miglior giocatore del College (ndr quell’anno il premio lo vinse Ricky Williams, RB poi scelto al draft dai Saints).
Nonostante Couch non sembrasse pronto a giocare da titolare già nella sua prima stagione fra i professionisti, verrà dichiarato il titolare della squadra già in week 2, dopo che nell’opening night Ty Detmer, che sarebbe dovuto essere lo starter per quell’anno dando la possibilità a Couch di crescere e migliorare senza pressioni, guida i Browns in un umiliante 43-0 contro i Pittsburgh Steelers; coach Chris Palmer deciderà di virare sul rookie per la seconda partita stagionale, nonostante si sapesse che non sarebbe stato pronto all’esordio. La prima stagione del ritorno dei Browns a Cleveland non finisce nel migliore dei modi, con la squadra che vincerà due sole partite in tutta la stagione: una con un Hail Mary pass di Couch, che già al college aveva dimostrato di avere confidenza con questo tipo di lanci, contro i New Orleans Saints, ed una grazie ad un field goal all’ultimo secondo contro gli Steelers. Couch salterà inoltre l’ultima partita della stagione, a causa di un infortunio al ginocchio, il primo di un’interminabile serie di infortuni.
La seconda stagione vede i Brown iniziare con due vittorie ed una sconfitta, salvo poi arrivare dopo nove partite senza più vincerne una, con un record di 2-7; le cose vanno di male in peggio quando Couch durante un allenamento si rompe il pollice, a causa di un giocatore di linea di attacco, che mancando il blocco su un esercizio di pass rush, arretra finendo per scontrare il suo casco con la mano di Couch, che conclude così in anticipo la propria stagione. Nonostante il non ottimo record di squadra, i tifosi di Cleveland riescono a vedere il QB esprimersi a buoni livelli, era il secondo migliore della lega per completi fino all’infortunio, lasciando speranze per il futuro. A causa del definitivo record di 3 vinte e 13 perse, Palmer venne esonerato dalla dirigenza, che prese Davis al suo posto.
La stagione del 2001 vede Couch partire titolare per sedici partite, in cui completa il 60% dei passaggi ed in cui lancia per 17 TD; ciò non basta ai Browns che non riescono a qualificarsi ai playoff, anche a causa di una schedule molto dura, soprattutto nella seconda parte di stagione, e che porterà la franchigia dell’Ohio a finire con un record di 7 vinte e 9 perse. Per la prima volta da quando è nei professionisti Couch non si infortuna, mettendo le basi per l’ottima stagione del 2002, che vede i Browns qualificarsi finalmente per i playoff. Couch salta le prime tre partite della stagione, a causa di un infortunio alla spalla, ma Kelly Holcomb, chiamato a sostituirlo, non delude le aspettative, e lascia i Browns nelle mani del QB con un record di 2-1 dopo tre partite. Dopo tre sconfitte consecutive Cleveland vincerà sette delle ultime undici partite rimanenti in stagione, grazie a delle ottime prestazioni di Couch, che porta i Browns in post-season per la prima volta da quando erano ritornati in Ohio. Come successo per la maggior parte della sua carriera però, nel momento più importante, Couch si infortuna, questa volte però in maniera molto seria: nell’ultima partita della stagione contro Atlanta si procura la rottura della tibia, concludendo anticipatamente la propria stagione.
L’infortunio patito contro i Falcons è l’inizio del lento declino verso la nomina di “bust” di Couch: dopo essersi giocato il posto da titolare in preseason con Holcomb, che aveva perso la prima partita dei playoff la stagione precedente, Couch finirà per giocare la metà delle partite della stagione del 2003, dividendosi il posto con Holcomb. Nonostante coach Davis gli avesse detto che sarebbe stato il futuro QB della franchigia, i Browns in off-season finiranno per firmare Garcia, rilasciando Couch, che si troverà dopo soli quattro anni dal draft in cui era stato scelto con la first pick senza una squadra. Le cose sembrano andare meglio quando trova un contratto con i Packers, che al momento della firma scoprono però quanto il QB avesse messo alla prova il suo fisico negli anni giocati a Cleveland: Couch si presenta in Wisconsin con un braccio quasi completamente fuori uso a causa di molteplici lesioni ai muscoli, che lo porteranno alla decisione di operarsi, per non far più ritorno nella NFL.
Dopo soli 5 anni la carriera da professionista di Tim Couch era finita, a causa del suo essere “injury prone”, incline agli infortuni. Una delle colpe principali può essere attribuita anche alla scarsa competenza dei Cleveland Browns, che lo hanno fatto giocare per quattro stagioni dietro ad una linea d’attacco non all’altezza della NFL, che ha poi portato Crouch ad una molteplice serie di infortuni. Quello che non si può negare a Couch è l’aver sempre giocato al limite delle sue possibilità, spesso anche infortunato, come dimostrato una volta arrivato a Green Bay, diventando uno dei bust più grandi di sempre.