It’s QB time, i migliori e peggiori quarterback di week 8

Settimana dopo settimana continua la scalata di Aaron Rodgers verso la vetta della corsa al premio di MVP. Non demorde invece Deshaun Watson che si è reso protagonista dell’ennesima magia. Si interrompe la striscia senza intercetti di Kyle Allen, molto male anche Mitchell Trubisky.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Aaron Rodgers, Green Bay Packers (23-33, 305 yds, 3 TD, 0 INT)

Continua la scalata di Aaron Rodgers verso il premio di MVP. Il quarterback di Green Bay nonostante un avvio altalenante ha trovato il suo ritmo e questa volta le vittime sono state i Kansas City Chiefs. Seppur ancora senza il suo ricevitore primario Davante Adams e con Valdez-Scantling ed Allison acciaccati, Rodgers non ha avuto problemi a tenere in vita i drive offensivi e mettere in difficoltà la difesa dei Chiefs. In questa stagione la sua arma più pesante è stata senza dubbio il backfield, infatti sia Aaron Jones che Jamaal Williams si stanno rivelando due elementi molto duttili ed efficaci sia nel running game che nel passing game, in tutto ciò Rodgers è stato un mago ad esaltare le caratteristiche di entrambi. Aaron Jones, colui che dovrebbe essere il running back primario della squadra, ha concluso con 226 yards totali e ben due touchdown, inoltre è necessario mettere in evidenza il suo utilizzo nel passing game, Jones infatti si è reso protagonista di sette ricezioni e 159 yards, è sua anche l’azione chiave della partita, ovvero una meta da 67 yards dopo aver ricevuto un passaggio del suo quarterback. Nonostante sia stato meno utilizzato, è risultato fondamentale anche l’apporto di Williams, il quale ha trasformato i suoi dieci touches in 36 yards e due touchdown. Aaron Rodgers inoltre nel corso delle ultime due partite ha messo in mostra il suo repertorio che gli ha permesso di essere in corsa per il premio di MVP in quasi tutte le stagioni passate, negli ultimi due match infatti il quarterback ha totalizzato oltre 750 yards, 9 touchdown e soprattutto zero turnover, numeri importanti che di fatto sono impossibili da ignorare. La corsa all’MVP sembra dunque più serrata, con Mahomes ai box, Wilson, Watson e Rodgers si contendono il primato, ma anche Michael Thomas e Christian McCaffrey stanno mettendo a segno delle stagioni potenzialmente storiche. Nella week 9 Rodgers e compagni voleranno a Los Angeles per affrontare i Chargers.

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Deshaun Watson, Houston Texans (27-39, 279 yds, 3 TD, 0 INT)

Watson è stato protagonista di un drive spettacolare per regalare ai suoi la vittoria, nella giocata che ha portato al touchdown decisivo di Darren Fells, Watson aveva subito un colpo all’occhio dalla scarpa di un difensore, ma nonostante non riuscisse a vedere e stesse per cadere, il quarterback è comunque riuscito ad alzare la testa, lanciare la palla e farla terminare tra le mani del suo tight end. Ciò che sta dimostrando l’ex stella di Clemson in questa stagione è estremamente significativo, nonostante una linea offensiva mediocre, numerosi infortuni ai suoi ricevitori ed una difesa sotto la media che lo costringe a rincorrere gli avversari in ogni partita, i Texans hanno comunque un bilancio di 5-3 ed il merito è tutto del loro quarterback. A fine partita Jon Gruden ha addirittura citato il sommo Michael Jordan per descrivere ciò che Deshaun Watson sta mettendo a segno fin ora. Il quarterback nativo di Gainesville, Georgia ha completato ben il 69% dei passaggi tentati e per la terza volta in questa stagione ha messo a referto una prestazione da tre touchdown e zero intercetti, numeri d’elitè. Per permettere ai suoi di vincere contro i Raiders, Watson ha fatto molto affidamento sulla prestanza fisica di Darren Fells e sulla duttilità di Duke Johnson, ma non sono mancati gli sguardi per DeAndre Hopkins, il quale ha concluso con 11 ricezioni e 109 yards. Con la trade deadline che si avvicina, i Texans cercheranno sicuramente di mettere mano alla linea offensiva e quella difensiva (ora orfana di J.J. Watt) per offrire supporto a Watson in vista di un’eventuale corsa ai playoff. Nel frattempo i Texans voleranno a Londra per sfidare i Jacksonville Jaguars, partita nella quale potrebbe rientrare anche Will Fuller, pedina importante per il passing game.

Drew Brees, New Orleans Saints (34-43, 373 yds, 3 TD, 1 INT)

Teddy Bridgewater stava compiendo un ottimo lavoro alla guida dei Saints, i quali vantavano un bilancio di 5-0 con lui alla guida, ma il ritorno di Brees ha fatto dimenticare rapidamente il quarterback ex Vikings e New Orleans si è imposta sui Cardinals con un pesante 31-9. Brees, nonostante il ritorno anticipato dall’infortunio, è stato subito fenomenale a creare manovre offensive efficaci ed a coinvolgere tutte le sue armi nel passing game. La stella di giornata è stata ancora una volta Michael Thomas, l’ex giocatore di Ohio State è ad ora il miglior ricevitore della lega e con le 11 ricezioni per 112 yards di domenica, è in corsa per realizzare ben 146 catch, ovvero un potenziale record. Un’altra pedina molto interessante è stata il QB Taysom Hill, che ha concluso la sua prestazione con 3 ricezioni, 63 yards ed un touchdown. Infine, con Alvin Kamara ai box, è toccato nuovamente a Latavius Murray, running back che ha dominato i Cardinals con 157 yards totali e due mete. Brees sin da inizio partita è stato ordinato e preciso, ha subito un solo turnover, ma si è dimostrato molto mobile nella tasca, fattore che lo ha sicuramente aiutato nel corso del match. I Saints ora potranno contare su una settimana di riposo, periodo che sarà fondamentale per recuperare Alvin Kamara, una delle pedine preferite di Brees ed uno dei running back più efficaci della lega, dalla week 10 in poi, i Saints potrebbero partire senza mai guardarsi indietro, il calendario è decisamente favorevole e l’unico match complicato sarà quello contro i 49ers, nel quale New Orleans avrà il fattore campo dalla propria parte. Per i Saints, Patriots permettendo, potrebbe essere la stagione giusta.

Gardner Minshew, Jacksonville Jaguars (22-34, 279 yds, 3 TD, 0 INT)

Con il rientro di Nick Foles alle porte, Minshew ha fatto nascere ancora più dubbi nella mente del coach Doug Marrone con una sensazionale prestazione ai danni dei Jets. Il rookie ha messo a referto la sua prima partita da tre touchdown, indirizzati ai suoi tre ricevitori primari, ovvero Keelan Cole, Chris Conley e D.J. Chark. Dal running game invece Minshew non ha ricevuto molto supporto, in quanto Fournette ha corso 19 volte totalizzando 76 yards, ma ben 66 sono derivate da soltanto una corsa, dunque per il resto ha totalizzato solo 10 yards in 17 tentativi. Il quarterback invece ancora una volta è stato pulito ed efficace, non ha subito turnover ed ha colpito numerose volte sui terzi down. Dunque con Nick Foles ormai prossimo al rientro, si è creato un bel grattacapo in casa Jaguars, ma al momento Minshew ha guidato i suoi ad un equilibrato bilancio di 4-4 ed a saltare all’occhio sono soprattutto i 13 touchdown lanciati con soli due intercetti in otto partite, proprio per questo al momento il ruolo da titolare dovrebbe restare tra le sue mani. Nella week 9 i Jaguars scenderanno in campo a Londra per affrontare degli ostici Houston Texans.

Matthew Stafford, Detroit Lions (25-32, 342 yds, 3 TD, 1 INT)

Continua il momento positivo di Matthew Stafford, dopo i quattro touchdown rifilati ai Vikings nella week 7, il quarterback dei Lions si è ripetuto nella sfida contro i Giants, realizzandone tre. Nonostante un intercetto subito nell’avvio di gara, Stafford è stato in grado di leggere costantemente la difesa di New York e di sfruttarne le debolezze. L’ex stella di Georgia infatti si è reso protagonista di numerose giocate pesanti, come il touchdown da 49 yards indirizzato a Marvin Hall ed il flea-flicker terminato tra le mani di Kenny Golladay. Allo stesso tempo però l’assenza di Kerryon Johnson si è fatta sentire e la coppia Carson-Johnson non è stata particolarmente efficiente, in questo contesto però è bastato il pericoloso gioco aereo per domare dei Giants che si sono fatti sentire ripetutamente grazie a Daniel Jones. Dopo i quattro touchdown della passata settimana, Marvin Jones ha lasciato lo scettro a Kenny Golladay, ricevitore che si è distinto con 6 ricezioni, 106 yards e due touchdown. Stafford cercherà ora di continuare il suo momento di produttività contro i Raiders, squadra che lascia molto a desiderare in fase divensiva.

HONORABLE MENTION: Derek Carr, Oakland Raiders (18-30, 285 yds, 3 TD, 0 INT) e Daniel Jones, New York Giants (28-41, 322 yds, 4 TD, 0 INT, 1 fumble). Nonostante le rispettive sconfitte, sia Carr che Jones si sono messi in mostra con prestazioni degne di nota. Da una parte il quarterback dei Raiders ha tenuto testa fino alla fine a Deshaun Watson, sfornando touchdown per Renfrow, Williams e Waller, dall’altra Jones è andato vicino alla terza vittoria stagionale grazie alla prima partita da quattro touchdown, indirizzati a Barkley, Engram e due volte a Slayton. I Raiders stanno vivendo un momento decisamente positivo dal punto di vista offensivo, ma le carenze difensive spesso mettono Oakland fuori gioco nonostante la produttività di Carr e compagni. Daniel Jones invece dopo sette intercetti nelle ultime quattro partite è riuscito a restare a secco. Questa stagione sarà di pura esperienza per la giovane prima scelta, ma con un adeguato supporting cast, per quello fatto vedere fin ora, Jones potrebbe essere veramente il franchise quarterback del futuro per i New York Giants.

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I PEGGIORI CINQUE

Il peggiore della settimana
Mitchell Trubisky, Chicago Bears (23-35, 235 yds, 0 TD, 1 INT, 1 fumble)

Le manovre offensive dei Bears sono state decisamente frustranti nella partita di domenica contro i Chargers. La confusione regna sovrana nell’attacco di Matt Nagy e Trubisky partita dopo partita sta compiendo una brutta involuzione rispetto a ciò che aveva fatto vedere nella scorsa stagione. L’ex prima scelta ha concluso il suo match con zero touchdown e due turnover nella bruciante sconfitta casalinga con Los Angeles. Matt Nagy nella conferenza stampa della settimana passata, aveva detto che avrebbe fatto molto affidamento al running game ed infatti cosi è stato, il rookie David Montgomery ha ricevuto la bellezza di 31 touches e li ha trasformati in 147 yards ed un touchdown, numeri che hanno rappresentato il vero “breakout game” di un giocatore ricco di potenziale. Oltre Montgomery però, l’attacco è stato una vera delusione ed al momento sta rappresentando il freno a mano di una squadra che può sempre contare su una solida difesa. In casa Bears cominciano a sorgere forti dubbi, Trubisky sembra non fare miglioramenti, è altamente impreciso e fa seriamente fatica a dare fluidità alle manovre, in quel di Chicago bisognerà fare delle serie valutazioni a fine stagione. I Bears, che ora posseggono un record di 3-4, voleranno a Philadelphia per un ostico confronto con gli Eagles.

Kyle Allen, Carolina Panthers (19-37, 155 yds, 0 TD, 3 INT)

La difesa di San Francisco è semplicemente troppo dominante, i 49ers si sono imposti sui Panthers con un pesantissimo 51-13 e per Kyle Allen è arrivata la prima sconfitta stagionale ed il primo intercetto. Con Allen titolare al posto di Newton infatti, Carolina arrivava da quattro vittorie consecutive, mentre Allen era ad un passo dal record di Brady (162 tentativi di passaggio senza subire intercetti), ma la striscia si è fermata a 153. Come al solito, l’unico fattore positivo della gara per Carolina è stato Christian McCaffrey, il quale ha sprazzi ha dimostrato perché è in corsa per il premio di MVP, l’ex giocatore di Stanford ha realizzato l’unica meta della partita dei Panthers ed ha contribuito con 150 yards totali. Con Allen titolare Carolina ha vissuto una striscia particolarmente positiva, proprio per questo il coach Ron Rivera ha deciso di dare fiducia al suo giovane quarterback anche per la week 9, quando la franchigia di Charlotte ospiterà i Tennessee Titans. Nel frattempo si appresta al suo rientro Cam Newton, dunque a breve l’organizzazione dovrà fare una scelta sul proprio futuro. Liberarsi di Newton sarebbe una decisione difficile da prendere, l’ex Heisman in uscita da Auburn è il giocatore più prolifico della storia della franchigia, ma allo stesso tempo i numerosi problemi fisici lo stanno costringendo a giocare un tipo di football molto più conservativo, stile che non appartiene assolutamente all’ex MVP. Dall’altra parte Allen si è dimostrato molto maturo, ma a livello di produzione ha lasciato un po’ a desiderare con sette touchdown lanciati in cinque partite, di cui quattro in una.

Joe Flacco, Denver Broncos (20-32, 174 yds, 0 TD, 0 INT)

La partita tra Broncos e Colts è stata dominata dalle difese ed il 15-13 finale ne è stato la riprova. Cosi come per Trubisky ed i Bears, anche l’attacco di Denver ha messo a segno una prova molto frustrante ed a riguardo proprio lo stesso Joe Flacco si è sfogato a fine partita. Al quarterback non è piaciuto lo stile di gioco improntato dall’offensive coordinator e lo stesso Flacco ha ammesso di voler vedere un gioco molto più aggressivo, ma con una linea offensiva indebolita dagli infortuni e l’immobilità di Flacco, l’obiettivo non sembra raggiungibile. E’ stata la sua terza partita consecutiva senza realizzare un touchdown ed ha superato soltanto una volta le 200 yards. Il quarterback ha successivamente ammesso di aver giocato con un problema al collo, problema che si è rivelato molto importante dopo gli esami strutturali di ieri, che hanno confermato dei tempi di recupero che viaggiano tra le cinque e le sette settimane. Dunque Flacco sembra aver giocato la sua ultima partita con la casacca dei Broncos, al momento il ruolo da titolare verrà affidato a Brandon Allen, ma a breve potrebbe fare il suo esordio quello che dovrebbe essere il quarterback del futuro della franchigia, ovvero Drew Lock. Denver affronterà i Browns in Colorado nella week 9.

Jameis Winston, Tampa Bay Buccaneers (21-43, 301 yds, 2 TD, 2 INT, 2 fumble)

Winston ci aveva lasciato con la bellezza di 6 turnover subiti nella partita di Londra contro i Panthers, e nonostante la bye week, la situazione in casa Buccaneers non è cambiata, infatti Tampa Bay è affondata a Nashville e Winston ha regalato la palla altre quattro volte. L’ex Heisman nonostante sia rimasto una macchina da turnover è risultato molto produttivo nel sistema offensivo di Bruce Arians, ma la grande imprecisione e gli intercetti potrebbero portare Tampa Bay a cambiare leader al termine di questa stagione, in questo modo Winston andrebbe a fare compagnia a Mariota, quarterback che fu selezionato secondo, appena dopo Winston, nel Draft del 2015. Il prodotto di Florida State di settimana in settimana ha alternato gli utilizzi delle due stelle Chris Godwin e Mike Evans, questa volta è toccato al secondo dominare contro i Titans realizzando un’impressionante linea statistica caratterizzata da 11 ricezioni, 198 yards e due touchdown. Winston infine stava conducendo un buon drive nell’ultimo minuto del match, che avrebbe portato alla vittoria i suoi in caso di touchdown, ma un magistrale intercetto lanciato a 26 secondi dal termine sulle 25 yards dei Titans ha messo una pietra tombale sul match. Il quarterback sembra non aver fatto miglioramenti dal suo approdo nella lega, Winston è sempre stato estremamente produttivo, ma non è mai riuscito a superare il problema dei turnover, forse un cambiamento di contesto a fine anno potrebbe fare al caso suo. Nel frattempo Tampa Bay volerà a Seattle nella week 9.

Jameis Winston, storia di un ludopatico.

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Sam Darnold, New York Jets (21-30, 218 yds, 2 TD, 3 INT)

A discolpa di Darnold, la pessima linea offensiva dei Jets è stata dominata dai Jaguars, i quali non hanno permesso al quarterback di avere tempo di lanciare ed hanno realizzato 8 sack, allo stesso tempo però, Darnold ha subito 7 intercetti nelle ultime due partite. L’ex stella di USC ha messo in mostra una buona connessione con il tight end Ryan Griffin, autore di due touchdown, ma per buona parte del match Jacksonville ha dominato, procurando inoltre un infortunio al pollice a Darnold. La situazione in casa Jets è ormai evidente, la squadra non sembra aver fatto mosse ragionevoli nella off season ed al coach Adam Gase non sembra piacere nessuno dei suoi giocatori, tanto che è stato scambiato Leonard Williams e sono stati resi disponibili per trade i ricevitori Crowder ed Anderson e la superstar Jamal Adams. New York però ha alle porte un calendario molto semplice che potrebbe far rialzare gli animi, la “Gang Green” infatti affronterà consecutivamente Dolphins, Giants e Redskins ed in seguito anche i Bengals.

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