NFL Preview 2019: Pittsburgh Steelers
Ufficialmente, la stagione 2018 dei Pittsburgh Steelers è finita quando CJ Mosley ha intercettato il passaggio di Baker Mayfield, sigillando l’accesso ai playoff dei suoi Ravens proprio a discapito degli Steelers. In realtà, l’annata dei gialloneri, intesa come possibilità di contendere seriamente per un Super Bowl, è finita ancora prima di iniziare: quando lo scorso agosto la linea offensiva si è scagliata in massa contro Le’Veon Bell, all’epoca in holdout per ottenere un nuovo contratto, si era capito che lo spogliatoio era una polveriera pronta a saltare in aria, impedendo agli Steelers di disputare una stagione all’altezza del talento a disposizione. E così è stato. Al di là dall’assenza di Bell, mai rientrato in rosa, la stagione è stata falcidiata da una serie interminabile di screzi, a partire dai commenti pubblici di Big Ben agli errori dei compagni fino al rifiuto da parte di Antonio Brown di giocare la partita decisiva contro i Bengals in week 17.
Visto il modo in cui si è conclusa la stagione nel 2018 l’obbiettivo principale degli Steelers dev’essere quello di lasciarsi alle spalle le frizioni interne e ritrovare una coesione interna che manca da troppo tempo.
OFFENSE
I Killer B’s (Bell, Brown, Ben), a livello tecnico le colonne portanti degli Steelers, sono stati per ragioni diverse le cause del collasso dello spogliatoio. All’annunciato addio di Bell si è aggiunto quello di Antonio Brown, che lo scorso febbraio ha forzato una trade con gli Oakland Raiders.
Delle tre superstar è rimasto quindi il solo Roethlisberger, che arriva da un’ottima stagione a livello statistico (ha lanciato per oltre cinquemila yard, unico insieme a Mahomes), ma le cui carenze in fatto di leadership sono venute a galla in più occasioni. A 38 anni Ben resta uno dei migliori quarterback in circolazione, ma dovrà migliorare nel rapporto con i suoi giovanissimi wide receiver, che andranno protetti dalle critiche e non additati come capri espiatori.
Ultima nota riguardo ai QB, nell’ultima parte di preseason sarà interessante seguire la competzione tra Josh Dobbs e Kyle Rudolph per il ruolo di backup.
A proteggere Roethlisberger ci sarà la solita, eccellente linea offensiva. Purtroppo per gli Steelers, sebbene la linea sia rimasta intatta, il reparto ha perso il suo architetto: dopo cinque anni infatti Mike Munchak ha lasciato la Steel City per accasarsi all’ombra delle Rocky Mountains, avendo accettato l’offerta dei Denver Broncos. Al netto di questa grave perdita, se gli dei del football risparmieranno dagli infortuni i vari DeCastro, Villanueva e Pouncey, aspettiamoci una linea offensiva ancora comodamente nella top 10.
Per quanto riguarda il reparto running back, lo scorso anno l’esplosione di James Conner ha reso decisamente meno amaro l’ammutinamento di Bell. Il numero 30, idolo locale per i suoi trascorsi all’università di Pittsburgh e per la sua lotta vittoriosa contro il cancro, ha offerto una produzione paragonabile a quella di Bell a fronte di un salario quindici volte inferiore. Insomma, Conner non ha un talento paragonabile a quello di Le’veon (soprattutto come ricevitore) ma è un sostituto di buon livello ad un prezzo stracciato. A dividere le portate con Conner sarà principalmente Jaylen Samuels, che l’anno scorso ha lasciato intravedere spunti interessanti, in particolare le 172 yard con cui ha demolito i Patriots in week 14.
Detto del running game, i cambiamenti più importanti riguarderanno il gioco aereo, dove dopo nove anni il ruolo di X receiver non sarà più occupato da Antonio Brown. Da come gli Steelers riusciranno a colmare questa voragine dipenderanno le fortune offensive della squadra.
Innanzitutto, sarebbe ingiusto aspettarsi che Juju Smith-Schuster si assuma immediatamente l’eredità di AB. A livello quantitativo è anche possibile che Juju metta a referto numeri browneschi (1300-1400 yard e td in doppia cifra), ma è difficile immaginare che a livello qualitativo l’ex USC riesca a fornire con continuità catch fondamentali come quelli garantiti da AB. Juju non ha ancora sviluppato quella sorta di telepatia che permetteva ad AB e Big Ben di fare cose del genere, e di connettere costantemente in situazioni proibitive come 3rd, persino 4th and long.
Senza contare che, nel ruolo di WR1, Juju dovrà vedersela con i raddoppi di marcatura che in precedenza erano destinati a Brown. Per questo avrà bisogno di una grossa mano da parte del suo supporting cast. E questo è un problema ancora più pressante dell’avvicendamento tra AB e Juju: chi sostituirà il secondo nel ruolo di WR2 tra Donte Moncrief (lol), James Washington e il rookie Dionte Jones? Se la preseason ci ha detto qualcosa è che Washington è in rampa di lancio e sembra aver compiuto quello step mentale necessario per riscattare una rookie season balbettante.
Per quanto riguarda i Tight end, reparto che ha perso Jesse James, occhi puntati su Vance McDonald. Essendo un ricevitore affidabile e feroce nel guadagnarsi yards after the catch (CC: Chris Conte dei Bucs), McDonald sarà il bersaglio di una buona parte dei target lasciati sul tavolo dall’addio di Brown.
DEFENSE
Considerando le prevedibili difficoltà iniziali dell’attacco, la difesa sarà chiamata ad alzare il proprio livello. Su una buona base di partenza sono stati effettuati innesti sia in free agency che attraverso il draft. Se l’anno scorso gli Steelers sono stati la prima difesa per numero di sack gran parte del merito spetta a TJ Watt. Il fratellino di JJ nel giro di due stagioni è migliorato costantemente, fino a mettere a referto 13 sack lo scorso anno. Nel 2019 TJ è chiamato alla stagione della consacrazione per iscriversi all’albo degli élite pass rusher.
Nonostante abbia messo a referto un’enormità di sack, lo scorso anno la difesa ha faticato terribilmente nel generare turnover. Il salto di qualità come unità dipenderà quindi dalla capacità di forzare un numero maggiore di cambi di possesso, e da questo punto di vista i miglioramenti della secondaria sono un’ottima notizia.
Dopo anni di performance scadenti, il reparto DB sembra essersi finalmente assestato su un livello accettabile. I due cornerback titolari non sono più un perenne mismatch per gli avversari, visto che all’ottimo Joe Hayden è stato affiancato un veterano affidabile come Steven Nelson proveniente dai Chiefs. Il duo di starting safety è composto da un giocatore dal rendimento stabile come Sean Davis e da un sophomore dalle potenzialità ancora inespresse come Terrell Edmunds. Certo, non stiamo parlando della Legion of Boom, ma il reparto offre sicuramente più garanzie che in passato.
Il motivo di ottimismo principale per i tifosi gialloneri sta nel cuore della difesa, dove finalmente è stato colmato il vuoto lasciato dal ritiro anticipato di Ryan Shazier. Senza il loro leader difensivo, rimasto quasi paralizzato dopo il terribile infortunio subito contro i Bengals nel 2017, gli Steelers hanno patito terribilmente la mancanza di un quarterback difensivo e di un linebacker in grado di coprire running back e tight end in coverage.
Per questo il GM Kevin Colbert ha sacrificato il secondo giro al draft per salire di dieci posizioni nel primo round e mettere le mani su Devin Bush, talento cristallino e football I.Q. fuori dal comune. Nelle prime uscite stagionali il prodotto di Michigan ha fatto vedere ottime cose, in primis il carisma necessario per imporsi da subito come leader difensivo e lo skillset ideale per prendersi il posto di inside linebacker titolare.
In generale, pur restando lontana dai fasti degli anni d’oro, la difesa degli Steelers dispone del talento necessari per salire di livello rispetto allo scorso anno.
COACHING STAFF
Gli Steelers sono storicamente tra i team più conservatori nel gestire la posizione di Head Coach. Dal 1969 ad oggi infatti gli ne hanno avuti solo tre: Chuck Noll, Bill Cowher e l’attuale capo allenatore Mike Tomlin, in carica da dodici anni e fresco di rinnovo fino al 2021. Forse anche su input del proprietario Art Rooney, Mike Tomlin è stato riconfermato nonostante i problemi dello scorso anno abbiano messo in pesante discussione la sua presa sullo spogliatoio. Si tratta ad ogni modo di un rinnovo di un solo anno, che non esclude un cambio della guardia a breve termine. Non si registrano avvicendamenti nemmeno nelle posizioni di Coordinator, visto che Danny Smith, Keith Butler e Randy Fichtner sono stati riconfermati. Il già accennato addio di Mike Munchak resta una preoccupante incognita, vista l’importanza del coaching nelle performance della linea offensiva (per chiarimenti telefonare a Foxboro e chiedere di Scarnecchia, Dante). All’ex assistente Shaun Sarrett spetterà il compito di non far rimpiangere il contributo di Munchak.
CONCLUSIONE
Perdere in due anni due superstar del calibro di Bell e Brown non può che abbassare le quotazioni di qualunque squadra, ma il problema degli Steelers negli ultimi anni non è mai stato il talento in campo, ma la mancanza di coesione nello spogliatoio.
Gli Steelers dei Killer B’s erano un’orchestra impreziosita da tre tenori fenomenali ma che, a causa del loro ego, finivano spesso per cantarsi sopra. I nuovi Steelers puntano ad essere più simili ad una marching band in grado di sopperire alla mancanza di assoli con la disciplina e la sincronia garantite da un gruppo più affiatato.
In conclusione, gli Steelers sono una squadra sicuramente meno talentosa che nel recente passato, ma che nei suoi leader emergenti (Conner e Juju in primis) cercherà di richiamare l’anima blue collar di una città storicamente operaia come Pittsburgh. Non è detto che basti, soprattutto a breve termine, ma i primi risultati si possono già apprezzare: per la prima volta da anni il training camp di Pittsburgh non è l’epicentro del drama in NFL. Visti i trascorsi, è un ottimo punto di partenza.
Best Case Scenario: La nuova generazione prende subito le redini, Big Ben gioca da Big Ben, e la difesa tiene testa alle performance dell’attacco. Approfittando delle difficoltà di Ravens e Browns gli Steelers agguantano la testa della AFC North con il record di 11-5.
Worst Case Scenario: gli Steelers iniziano la stagione con il freno a mano tirato, faticando a tenere il passo con Ravens e Browns. Verso metà stagione Big Ben scarica pubblicamente le responsabilità dell’inizio stentato sui giovani compagni, incendiando nuovamente lo spogliatoio e facendo deragliare la stagione. Il record di 6-10 sancisce il passaggio della division nelle mani di Cleveland.
Record previsto: 9-7
[review] [clear]I nostri voti
Offense
Defense
Coaching Staff
Visto il modo in cui si è conclusa la stagione nel 2018 l’obbiettivo principale degli Steelers dev’essere quello di lasciarsi alle spalle le frizioni interne e ritrovare una coesione interna che manca da troppo tempo.
Complimenti!! sinceri!! per l’ analisi corretta, dettagliata e piena di speranze!! da un tifoso degli Stell dai lontani anni 80 che crede in una stagione positiva!!