NFL Preview 2019: Minnesota Vikings

A look back

Al termine della splendida stagione 2017 culminata con la sconfitta per mano degli Eagles nell’NFC Championship game, la sensazione nel mondo dipinto di purple and gold era che la squadra si trovasse a una o due aggiunte mirate dal sollevare il primo Super Bowl della sua storia. La voglia di una stagione da all-in produceva gli arrivi in Free Agency del QB Kirk Cousins (84 milioni garantiti per 3 anni di contratto) e del DT Sheldon Richardson e la nomina come OC dell’enfant prodige John DeFilippo. La conferma in blocco di una delle difese più dominanti della Lega e la crescita in attacco del parco ricevitori e di un RB dinamico come Dalvin Cook infondevano speranza e fiducia nella tifoseria di Minneapolis.

Ma la storia insegna che i Minnesota Vikings hanno un talento speciale nel deludere i propri tifosi, specialmente quando la sensazione comune è quella di essere vicini a un traguardo importante. La stagione scorsa è infatti terminata con una sconfitta in casa ad opera dei Chicago Bears già qualificati per i Playoffs in un match che, se vinto, avrebbe mandato i Vikings ai Playoff in anni consecutivi per la prima volta dal biennio 2008-2009. E allora il record conclusivo di 8-7-1 non può non essere visto come un passo indietro di discrete dimensioni.

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Cousins nelle 6 partite più difficili (Rams, Saints, Patriots, Seahawks e Bears x 2): 169 su 247, 1,584 yard, 10 TD, 5 INT, 90.9 rating

Cousins nelle altre 10 partite: 256 su 359, 2,714 yard, 20 TD, 5 INT, 105.8 rating

Moltissime le concause, tra le quali la forte regressione della linea d’attacco, le difficoltà di Cousins nel salire di livello e di guidare il gioco della squadra, il solito infortunio di Cook (15 partite giocate su 32 in due stagioni), il fallimento della gestione DeFilippo, nonchè una serie di infortuni in difesa (Rhodes e Griffen su tutti) che hanno limitato la produttività, specie nei match contro avversari forti, del reparto allenato da George Edwards.

Difesa Minnesota Vikings nelle 6 partite più difficili: 368.5 yard e 27 punti concessi di media
Difesa Minnesota Vikings nelle altre 10 partite: 274.4 yard e 17.9 punti concessi di media

A look ahead

I Minnesota Vikings si presentano ai nastri di partenza della stagione 2019 con una squadra pressochè invariata. Il contratto del QB titolare continua a occupare una fetta enorme del salary cap e i Vikings non sono stati in grado di costruirgli intorno un cast di supporto idoneo. A peggiorare le cose e aumentare le aspettative in termini di vittoria immediata ci sono, come riporta Yahoo Sports, gli oltre 219 milioni di dollari in contratti a libro paga nel 2020, con 11 giocatori con cap hit di almeno 10 milioni di dollari. Questi numeri ci fanno capire chiaramente che il Front Office è atteso da decisioni importanti nella prossima offseason. Del resto la saturazione del Salary Cap, novità assoluta per una squadra che sotto la gestione del cap guru Rob Brzezinski aveva fatto dell’oculatezza gestionale il suo trademark, aveva già portato nelle settimane passate alla sudata ristrutturazione di alcuni contratti (Kendricks, Rudolph) semplicemente per ottenere il denaro necessario a mettere sotto contratto i giocatori scelti nell’ultimo Draft prima dell’inizio del Training Camp.

I Vikings sono riusciti a tenere in squadra il LB Anthony Barr e il TE Kyle Rudolph ma hanno perso Sheldon Richardson, uno dei leader difensivi, e il RB Latavius Murray che aveva ben figurato quando impiegato al posto di Cook. Tra gli arrivi di rilievo si segnalano, il Free Agent OG Josh Kline, e dal draft il C Garrett Bradbury, il TE Irv Smith e il RB Alexander Mattison.

OFFENSE

cook vikings

L’arrivo del running guru Gary Kubiak in veste di Assistant Head Coach e Offensive Advisor e la conferma di Kevin Stefanski come OC (ha sostituito DeFilipo a tre giornate dal termine l’anno scorso) porteranno ad alcuni cambiamenti in attacco, anticipati anche dalle prime interviste rilasciate da Zimmer. I Vikings nel 2019 cercheranno di correre di più, magari usando formazioni con 2 TE, e vincere giocando un football più fisico, un approccio tutto sommato in controtendenza rispetto all’esplosione offensiva che ha caratterizzato il campionato 2018 e agli stessi sistemi di gioco usati dalla maggioranza delle altre 31 squadre (solo 29 squadre su 32 l’anno scorso hanno corso più volte di quanto hanno lanciato). Molto quindi dipenderà dalla capacità di Cook di capitalizzare le migliorie apportate alla linea d’attacco e l’arrivo di Kubiak, magari completando per la prima volta una stagione senza infortuni. Il gioco di corsa sarà comunque supportato da quella che Pro Football Focus ha eletto miglior coppia di ricevitori della NFL, Adam Thielen (113 rec x 1373 yard e 2° Pro Bowl) e Stefon Diggs (102 rec x 1021 yard) e da una linea d’attacco finalmente vicina alla sufficienza (Reiff LT, Elflein LG, Bradbury C, Kline RG, O’Neill RT). Altra fonte di perplessità l’assenza di un WR3, ruolo ad oggi appannaggio di uno tra Chad Beebe e Brandon Zylstra.

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DEFENSE

stafford lions vikings

Nonostante gli infortuni subiti che hanno causato un calo statistico, la difesa dei Vikings nel 2018 è rimasta comunque tra le prime dieci della NFL ed ha messo quasi sempre la squadra in condizione di vincere le partite disputate. Come riportato da Michael Rand dello Star-Tribune 10 su 11 probabili titolari della versione 2019 del giocattolo di Coach Zimmer erano già in squadra nel 2015: Everson Griffen, Linval Joseph, Shamar Stephen (al rientro dopo un breve periodo a Seattle per sostituire Richardson), Danielle Hunter (14,5 sack e primo Pro-Bowl) , Eric Kendricks, Anthony Barr (4° Pro Bowl consecutivo), Xavier Rhodes, Trae Waynes, Harrison Smith (4° Pro Bowl consecutivo) e Anthony Harris. Zimmer ha giustamente cercato nella continuità la chiave del successo difensivo dei Vikings e i risultati gli stanno senz’altro dando ragione, anche se l’orologio continua  a ticchettare e l’età di alcuni giocatori ha raggiunto i trent’anni (Smith, Griffen, Joseph). L’incognita maggiore risiede sicuramente nella capacità di Shamar Stephen nel sostituire in linea l’ottimo Richardson passato ai Browns.

SPECIAL TEAM

Gli ST sono stati uno dei punti dolenti dei Minnesota Vikings nel 2018. L’arrivo del K veterano Dan Bailey, che ha sostituito a stagione in corso Daniel Carlson, non ha portato la necessaria tranquillità al kicking game dei Vikings (solo 21 FG su 28 trasformati) e l’anonimo primo anno del Punter Matt Wile sono costati il rinnovo del contratto a Mike Priefer, che è passato a Cleveland ed è stato sostituito da Marwan Maalouf, già Assistant ST Coordinator a Miami dal 2013. La sensazione comune è che se Bailey non ritroverà la forma che lo ha portato a diventare uno dei K più precisi nella storia della NFL potremmo assistere a un taglio durante il Training Camp. La dirigenza spera che il nuovo Coordinatore possa mettere in ordine un reparto che nei primi anni della gestione Priefer era stato uno dei migliori della Lega.

COACHING STAFF

mike zimmer vikings

Sesta stagione alla guida dei Minnesota Vikings per Mike Zimmer, nono coach nella storia dei Vikings, e 26^ su una sideline NFL. La conferma di Stefanski come OC sotto l’attento occhio di Gary Kubiak dovrebbe migliorare l’attacco e permettere a Zimmer di occuparsi essenzialmente solo della difesa, in analogia a quanto successo durante la gestione di Norv Turner e successivamente di Fritz Shurmur. Kubiak è riuscito a produrre top-10 offenses con Matt Schaub, Flacco e Peyton a fine carriera. Kubiak ha portato con se’ il figlio Klint (QB), Brian Pariani (TE) e Rick Dennison (OL), oltre a Kennedy Polamalu, arrivato da USC per occuparsi dei RB.

Per quanto concerne la difesa sesta stagione anche per George Edwards, già DC di Washington e Buffalo. Lavorando sotto la stretta supervisione di Zimmer, Edwards ha trasformato la difesa di Minnesota, 31^ nel 2013, in un gruppo posizionato in maniera consistente tra le prime 5 della Lega.
Nel suo staff,  ottava stagione di Andre Patterson (DL), Adam Zimmer (figlio di Mike) alla sesta stagione in viola e oro e infine Jerry Gray (DB).
Il neo coordinatore degli ST, Marwan Maalouf, ha 14 anni di esperienza NFL come coach, culminati con l’incarico di Assistant ST Coordinator a Miami dal 2013 al 2018.

I Minnesota Vikings sono un’ottima squadra con grandi potenzialità, ma hanno anche il decimo calendario più difficile della Lega (strenght of schedule) con sette partite contro squadre previste tra le top-10 nel 2019. L’anno scorso i Vikings hanno terminato l’anno 0-6 contro top 10 team ed è difficile credere che questa tendenza, con Cousins in cabina di regia (4 – 25 contro winning teams in carriera) possa essere completamente sovvertita. La squadra c’è, ma a mio parere è inferiore ad almeno altre 5 o 6 squadre nella NFC e terminerà la stagione con 9 o 10 vittorie.

Record previsto: 9-7

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Una ulteriore stagione senza Playoff, insieme alla già menzionata necessità di risistemare il cap con qualche cessione eccellente, potrebbe portare a clamorosi cambiamenti, sia nello Staff (Zimmer) che nel Front Office (Spielman).

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Francesco Porciello

Co-host di Purple Valhalla, il podcast italiano dei Minnesota Vikings e tifoso di tutte le squadre (college e pro) della terra dei 10,000 laghi. Da quasi quarant'anni a soffrire in attesa dell'anello... Skol!!!

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