[NFL] Week 7: 49ers, Bucs in due situazioni “strane”
Analizziamo due episodi accaduti nella settima giornata, la safety declinata dai 49ers contro i Seahawks e la penalità che ha vanificato la rimonta dei Buccaneers contro i Saints.
Cominciamo con la prima in ordine temporale.
Situazione in campo: 57 secondi alla fine della partita, Seahawks sotto di sette che giocano un quarto e diciassette dalle proprie quattro. Russella Wilson arretra ed entra nella propria end zone, poco prima del lancio guardia e tackle di destra bloccano la pass rush di Aldon Smith. Il lancio arriva a Obomanu che riceve al limite della chiusura del down.
In end zone c’è però una flag, un chop block (blocco illegale alto-bass0) viene sanzionato dal Referee ed essendo stato commesso nell’area di meta la penalità è una safety. Punteggio diventa 15-6 per San Francisco che inoltre riceverà il pallone.
Jim Harbaugh, head coach dei 49ers, chiede se lo spot della palla è corretto e dopo aver rivisto al replay l’azione la crew conferma che il down non è chiuso. Harbaugh allora declina la penalità e prende il pallone sulle 20 di Seattle, Alex Smith si inginocchia due volte e la partita finisce.
Perchè Harbaugh non ha accettato la penalità che comunque avrebbe chiuso la partita? Il nostro parere è che la scelta sia stata giusta perchè ha evitato dello stress ed eventuali sciagurati infortuni. Come ben saprete il calcio dopo una safety è un punt, quindi con un hang time (tempo di volo del pallone) maggiore rispetto ad un kickoff e questo permette ai giocatori della squadra che calcia di arrivare molto più vicini al ritornatore.
Vero è che l’uomo designato a ricevere il pallone può chiamare fair catch, ma intanto deve prenderlo al volo e non perderlo (e lasciamo stare la ferita ancora aperta nella schiena dei 49ers dalla scorsa stagione). Nel frattempo dieci suoi compagni stanno immolando il loro corpo per cercare di fermare la risalita degli avversari. E’ una situazione in cui si ha tutto da perdere e niente da guadagnare rispetto a declinare il fallo e inginocchiarsi tranquilli. Oltre a preservare il fisico la scelta di Harbaugh ha evitato anche infortuni mentali, perchè un eventuale muff o fumble avrebbero tolto tranquillità ad un reparto (quello degli special team) che tanti problemi ha avuto nella partita contro i Giants e che invece si è comportato bene contro Seattle.
Quindi alla fine una scelta che al momento sembrava cervellotica e che ha spiazzato molti dimostra la differenza tra l’essere il capo allenatore di una squadra NFL ed uno spettatore in poltrona o in tribuna.
Mike Pereira, ex capo degli arbitri NFL e adesso analista FOX, scrive su Twitter che aver declinato la penalità ha aiutato la crew arbitrale perchè il chop block non era tale:
That was not a chop block near the end. The second block was at the waist. It has to be in the thigh area or below. Glad it was declined.
Veniamo adesso a domenica e alla bellissima partita tra Buccaneers e Saints giocata a Tampa. New Orleans riesce a rimontare lo svantaggio iniziale e si porta avanti di un touchdown con poco meno di due minuti alla fine della partita.
Freeman, qb Bucs, riesce con due lanci ad arrivare sulle 26 dei Saints per poi portarsi sulle 9 quando mancano cinque secondi alla fine.
Il quarterback per evitare la pressione della linea di difesa dei Saints deve uscire dalla tasca e andare verso sinistra dove riesce a lanciare e trovare Mike Williams in end zone per il touchdown del pareggio (contando anche il punto della trasformazione). Cappellino arbitrale per terra, flag in campo, penalità contro Williams perchè è uscito dal campo durante l’azione, movimento vietato dal regolamento.
Il ricevitore della squadra di casa non esce dal campo di sua volontà, ma solo perchè spinto dal difensore dei Saints e cerca di rientrare il prima possibile, senza prendere vantaggio dalla sua posizione. Questo giustificherebbe la buona fede del giocatore e quindi l’assenza di un fallo.
Il regolamento invece, non discerne tra buona e cattiva fede, ma è molto più concreto e recita:
ILLEGAL TOUCHING OF A FORWARD PASS
Article 8 – Illegal Touching of a Forward Pass. It is a foul for illegal touching if a forward pass (legal or illegal), thrown from behind the line of scrimmage:
(a) is first touched intentionally or is caught by an ineligible offensive player; or
(b) first touches or is caught by an eligible receiver who has gone out of bounds, either of his own volition or by being legally forced out of bounds, and has re-established himself inbounds.
Penalty: Loss of five yards.
Il regolamento esplicita chiaramente che, indipendentemente dalla volontà o meno del gesto, il pallone non può essere toccato per primo dal un giocatore che è uscito dal campo di gioco. L’azione del (non) touchdown dei Buccaneers è proprio un caso da manuale per illustrare la regola anche se di questo non saranno felici i tifosi che pregustavano l’over time.
L’ultima critica è che il contatto sul ricevitore, cioè la spinta ad uscire dal campo, potesse essere considerato come holding, ma la posizione del qb fuori dai tackle elimina questa ultima possibilità.
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