[NFL] Week 12: Tutto come previsto (Atlanta Falcons vs New Orleans Saints 17-31)
Tutto secondo pronostico nel terzo e ultimo match del ricco programma NFL del giorno del Ringraziamento, con i New Orleans Saints che battono 31-17 gli Atlanta Falcons facendo un altro passo verso gli strameritati playoff mentre per i rossoneri ospiti il k.o. equivale a una sorta di sentenza di condanna riguardo la stagione 2018. Grazie alla vittoria di giovedì, la decima consecutiva per Brees e compagni, New Orleans è a due soli successi dai playoff ma è chiaro che l’obiettivo dei Santi è quello di chiudere col miglior record della NFC e dunque disputare tutti i playoff in casa. In questo momento gli uomini di Payton dividono tale record con i Los Angeles Rams, con i californiani che però hanno perso lo scontro diretto e dunque sono alle spalle della compagine della Louisiana.
Sul campo di uno degli squadroni di questo 2018, i Falcons non hanno assolutamente demeritato, ma l’attacco ne ha combinate di cotte e di crude in red zone e questo, in realtà quasi con qualunque avversario, ma ancora di più con i Saints di quest’anno, è un lusso che non ti puoi permettere. Anche se la matematica non condanna ancora definitivamente gli uomini di Dan Quinn, in quel di Atlanta è già tempo di consuntivi e di valutazioni, sia riguardo i giocatori sia riguardo un coaching staff che ancora una volta onestamente non ha convinto. Giovedì sera i Falcons hanno addirittura fatto meglio dei Saints a livello di yard, 366 contro 312, e Ryan ha surclassato il fenomeno Brees (377-171) ma quei tre fumble persi hanno pesato come un macigno su un team che in stagione è sembrato riuscire a trovare modi sempre nuovi per “suicidarsi”.
Ryan ha chiuso 35 su 47 per 377 yard, due mete e un intercetto, anche se in alcuni frangenti è sembrato troppo precipitoso, quasi fosse conscio di avere il peso di tutto l’attacco sulle sue spalle. Fra i suoi terminali molto bene Julio Jones (11 ricezioni per 147 yard) e bene il rookie Calvin Ridley (8-93 e una meta), anche se entrambi hanno commesso un grave errore perdendo un fumble nelle vicinanze della end zone di New Orleans. Molto bravo (4 palle catturate per 73 yard) anche un Sanu che però, se si esclude il primo drive, è stato colpevolmente ignorato dal coaching staff dei Falcons, visto che l’ex Bengals si è trovato spesso libero nel cuore della difesa di casa. Negli ultimi anni uno dei più temibili dell’intera lega, in quel di New Orleans il rushing game dei Falcons è stato assolutamente nullo: certo, mancava sempre il lungodegente Devonta Freeman, ma le 16 corse per 26 yard totali sono un dato assolutamente inaccettabile.
Una difesa che prima della gara con i Saints era penultima in fatto di yard concesse su corsa, ha patito tremendamente le corse centrali di un Kamara in forma strepitosa, ma anche Ingram ha fatto danni notevoli. Decisamente meglio la copertura sul passaggio, con Kazee che ha inflitto il secondo intercetto stagionale ad un Brees limitato a 171 yard, seconda peggior prestazione stagionale. Anche il temutissimo Thomas ha vissuto una giornata assolutamente anonima arrivando ad appena 38 yard ricevute soprattutto grazie alle buone prove di Trufant e Alford.
I Saints hanno ottenuto il massimo risultato con una tattica quasi conservativa, visto che hanno corso decisamente più di quanto non abbiano passato (31 a 22 è il rapporto fra corse e passaggi). Brees ha chiuso 15 su 22 per 171 yard e ben quattro mete, con però il passaggio più lungo che alla fine è risultato il td pass a Lewis per 28 yard. Da notare che i quattro passaggi da touchdown sono andati a giocatori decisamente poco conosciuti, visto che la somma di ricezioni in questo torneo 2018 di Sam Arnold, Tommylee Lewis, Austin Carr e Keith Kirkwood, vale a dire i quattro atleti che hanno segnato le mete per la compagine della Louisiana, prima della gara con i Falcons, era di 20, con Lewis che era fermo per infortunio addirittura dalla metà di settembre. Il piano del coaching staff dei Saints era naturalmente quello di sfruttare le debolezze di una difesa che senza Deion Jones ha faticato tutto l’anno con i placcaggi ed ha un pacchetto di linebacker un po’ leggero. E infatti sia Kamara (14 corse, 89 yard) che Ingram (11-52) hanno tranquillamente imperversato per tutta la serata.
In difesa molto bene la safety Marcus Williams sia per le coperture su Jones e Ridley che per un prezioso fumble causato e ricoperto, ed è da sottolineare anche la prestazione del cornerback Lattimore, sorpreso solo una volta da Sanu ma autore di un’ottima gara sul rookie Ridley. Ad alti e bassi invece le prestazioni sia di P. J. Williams che di Eli Apple. Un mostruoso Cameron Jordan ha invece guidato un front seven che ha limitato i Falcons a 26 yard di corsa ed ha messo a terra sei volte Ryan. Molto bene hanno fatto anche il linebacker Anzalone ed il ventiquattrenne tackle Sheldon Rankins che sta avendo decisamente la miglior stagione della sua carriera ed è già arrivato a quota 7 sack.
[ad id=”29259″]E l’avvio di gara era emblematico di come i Saints avrebbero impostato la partita con tre corse nei primi cinque giochi e Kamara a conquistare 18 yard in due portate. Quindi, sul terzo e 7 sulle 35 di Atlanta, coach Payton si affidava al duo Brees-Thomas che con un passaggio in mezzo al campo produceva 8 yard e il primo down. Nell’azione dopo, la play action di Brees congelava i linebacker ospiti ed il regista col numero 9 trovava tutto solo Tommylee Lewis per il 7-0. Atlanta però reagiva prontamente: un passaggio a Julio Jones portava 13 yard, poi due ricezioni di Sanu, la seconda favorita da un’ottima finta di corsa di Ryan, altre 52. Ancora la connessione Ryan-Jones faceva approdare i Falcons sulle 3 avversarie, ma qui arrivava il primo pasticcio: Marcus Williams penetrava in mezzo alla linea e colpiva l’ovale tenuto da Ryan: fumble che la stessa safety recuperava.
Sul rovesciamento di fronte si assisteva ad un evento più unico che raro in questo 2018: Brees forzava un lancio su Kirkwood e Kazee lo intercettava. L’insperato regalo dava un po’ di vita ai Falcons che con le ricezioni di Sanu e Ridley arrivavano fin sulle 11 e poi, grazie ad una corsa di Coleman, fin sulle 7 avversarie. Qui però prima un fumble di Ryan su sack di Demario Davis, che però lo stesso regista recuperava, poi una grande copertura del cornerback Eli Apple su Julio Jones costringevano i Falcons al field goal che naturalmente Bryant metteva fra i pali.
Il drive seguente dei Saints era costellato da una serie di errori dei padroni di casa che però alla fine mettevano altri punti sul tabellone. Brees perdeva un pallone che però miracolosamente recuperava servendo Ingram che alla fine guadagnava 22 yard, poi il regista di casa veniva messo a terra da McClain ma, nonostante il sack, grazie ad una ricezione di Thomas, i Saints chiudevano il down. Quindi il tight end Watson si mangiava un touchdown fatto su gran lancio direttamente in end zone e infine dalle 4 di Atlanta il tight end Arnold sembrava ricevere da Brees in meta ma un grande intervento della safety Neasman lo separava dall’ovale. Alla fine era Lutz che si incaricava di portare New Orleans ancora a +7.
Un sack di Rankins e l’ottima copertura di Lattimore su Ridley costringevano i Falcons ad un “three and out” e sul drive seguente i Saints non perdonavano. Protagoniste della serie erano le corse di Kamara ed Ingram, anche se dentro la red zone Brees pescava tutto solo Carr per il 17-3. All’interno del two minutes warning a metà campo i coach dei Falcons prendevano un rischio, giocando alla mano un quarto e 6, ma un’ottima corsa di Ryan permetteva agli ospiti di proseguire la serie. L’errore taglia gambe tipico della stagione dei Falcons era però nell’aria e puntualmente arrivava anche se dal giocatore da cui meno te lo aspetti: Julio Jones riceveva una palla corta e sulle 17 dei Saints veniva placcato da Lattimore e colpito da Anzalone. Il colpo del linebacker faceva perdere al ricevitore il possesso del pallone recuperato dalla safety Bell.
Il terzo quarto si apriva con tre “three and out” poi i Saints sembravano prendere il largo. Con due corse Kamara i ragazzi di coach Payton guadagnavano 11 yard poi una pregevole ricezione del tight end veterano Watson ne aggiungeva 20. Ancora su corsa i Saints percorrevano altre 14 yard poi Brees sparava un tracciante che terminava nelle mani del tight end Arnold, al primo touchdown della sua carriera. Sotto di 21 con una ventina di minuti da giocare, Atlanta aveva una reazione di orgoglio: due palle catturate da Hooper per 11 yard facevano da preludio all’ottima ricezione di un Ridley fino a quel momento quasi invisibile: il rookie da Alabama veniva fermato sulle 2 dei Saints ma poi era lo stesso Ridley a siglare la meta del 10-21. In avvio di ultimo quarto la difesa dei Falcons costringeva al punt i Saints accendendo per gli ospiti una piccola fiammella di speranza che però si spegneva subito: Ryan cercava Jones ma il suo lancio veniva deviato dal lineman Davison e intercettato dal linebacker Klein. Gli uomini di Payton recuperavano così palla già sulle 22 ospiti e bastavano 5 giochi ai Saints per trovare un’altra meta: sulle 5 di Atlanta il receiver Kirkwood catturava un passaggio corto da Brees e siglava il 31-10.
Quantomeno curiosa e assolutamente poco comprensibile nell’azione, era la posizione della safety Kazee che controllava a uomo Kirkwood abbondantemente dentro la end zone rendendo le cose piuttosto agevoli per il suo avversario. La gara virtualmente si chiudeva qui anche perché Atlanta reagiva con orgoglio ma trovava il modo di combinare un ultimo pasticcio. I Falcons optavano per un attacco no huddle e grazie ad una grande ricezione di Julio Jones riuscivano a chiudere il down su un quarto e dodici. Poi gli ospiti si trovavano a giocare un nuovo quarto down sulle 30 avversarie, e qui sull’asse Ryan-Ridley arrivava una nuova chiusura del down col receiver che sembrava addirittura involarsi verso l’area di meta salvo poi perdere la palla sul placcaggio di Lattimore a due metri dal touchdown. Alla fine i Falcons avevano la magra soddisfazione di segnare una meta grazie alla ricezione da 4 yard di Coleman ma la stagione è ormai compromessa.
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