NCAA Preview 2018: SEC – East Division

Seconda puntata dei nostri preview NCAA 2018 dedicata alla SEC e più precisamente alla East Division della Conference (qui la West Division). Nei prossimi giorni saranno disponibili le Media Guide delle diverse Università.

Florida Gators

University of Florida gators

Preseason ranking: 17

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Head Coach: Dan Mullen (1° anno)

Record 2017: 4-7

Match da non perdere: at Miss State (29 set.), LSU (6 ott.), Georgia (27 ott.), at Florida State (24 nov.)

Punti di forza

Dopo 3 anni di Jim McElwain, conclusi non proprio in maniera ottimale, era ora di cambiare. Florida infatti arrivava si da due titoli della SEC East consecutivi (2015,2016) ma senza mai dare l’impressione riaver ricalcato le orme del duo Meyer-Tebow. Con una stagione 2017 conclusa con un record di 4-7 ecco la svolta: fuori mCelwain e dentro Dan Mullen, ex coach Miss State nonché former OC a Gainesville. L’arrivo di Mullen porterà una ventata di freschezza non solo nell’ambiente ma anche e sopratutto alla squadra vista la sua vocazione al gioco veloce ed aggressivo.

Punti deboli

Anche per quanto riguarda i Gators si tratta di una stagione di rifondazione. Non stiamo parlando di una situazione disastrosa come può essere quella dei Vols ma sopratutto la difesa ha risentito di una stagione iniziata bene e finita in maniera pessima. Sopratutto gli 87 punti concessi a Georgia e Missouri hanno fatto scattare il campanello d’allarme e la situazione QB (l’anno scorso furono ben 3 i Signal Caller alternatisi allo snap) non sembra molto vicina nella soluzione.

L’attacco

Feleipe Franks ha indubbiamente mostrato cose buone nel 2017 ma la troppa discontinuità, unita ad alcune decisioni orrende, hanno fatto procedere McElwain per l’alternanza in cabina di regia. Questo non ha sicuramente giovato alla squadra e questo è il primo punto da risolvere per Mullen. Franks è il candidato #1 anche se il nodo non è stato sciolto mentre anche la situazione WR non è delle migliori; c’è tanto talento (Cleveland e Jefferosn per fare due nomi) ma c’è anche bisogno che i giocatori non subiscano infortuni. Per quanto riguarda la O-Line è stato un anno bruttissimo ma perlomeno ci sarà il ritorno in blocco di quasi tutti i titolari. Meglio il reparto RB con Jordan Scarlett che sembra pronto per abbattere la barriera delle 1,000 yard dopo la sospensione e con una depth pronta a scalpitare con in testa Lamical Perine e Malik Davis.

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La difesa

Il DC Todd Grantham è arrivato in sostituzione di Randy Shannon rivoluzionando il reparto e passando dal 4-3 alla 3-4. Certo cambiare 3 DC in 3 anni non è l’ideale per un team che punta al titolo divisionale ma il talento c’è e và solo espresso. Il front seven ha la giusta esperienza per tornare a brillare grazie alla presenza di un tackler forte come David Reese e CeCe Jefferson che si allineerà nello spot di rusher. La chiave di questa nuova difesa sarà il ruolo di NT e Khiari Clark è chiamato ad un grande lavoro  cioè impedire che la difesa conceda nuovamente 154 yard per game nel gioco su corsa. La secondaria è senza dubbio il gruppo più importanti con tanti giovani ma tutti di grande talento; CJ Henderson e Marco Wilson sono due CB fenomenali nei turnover mentre la coppia di S Jeawon Taylor e Chauncey Gardner sono due tackler formidabili. 

I prospetti

Sono tanti quest’anno i giocatori che dalla “Swamp” potrebbero passare al mare cristallino della NFL. Per molti di loro le porte del professionismo si apriranno verosimilmente dal 3 giro in poi mentre per uno solo si potrebbe spalancare il portone del primo round. Stiamo parlando di Chauncey Gardner che ha iniziato la sua carriera con Florida con il titolo di MVP dell’Outback Bowl nell’anno da Freshman. Sempre nei primi 3 nella classifica di squadra dei tackle, Gardner ha beneficiato del passaggio dalla 4-3 alla 3-4 installandosi nello spot di Nickelback dove può mettere a frutto le sue doti di “hitter”. Veloce, aggressivo e duro il #23 dei Gators unisce non solo la forza bruta e la violenza nei colpi ma anche delle ottime skills in copertura come outside corner. Riesce a leggere bene la giocata e fiondarsi sul pallone; se poi riesce ad intercettare l’ovale è impossibile da fermare diventando un’arma pericolosa anche se si tratta di mettere punti a referto.

Georgia Bulldogs

University of Georgia

Preseason ranking: 3

Head Coach: Kirby Smart (3° anno, 21-7)

Record 2017: 13-2

Match da non perdere: at LSU (13 ott.), Florida (27 ott.), Auburn (10 nov.)

Punti di forza

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La finale nazionale giocata l’anno scorso e persa contro Alabama, non è stato per Georgia un “all-in” ma solo l’inizio di un cammino iniziato da Kirby Smart due anni fa. Dopo aver ereditato un buon team da Mark Richt (che ha svolto un gran lavoro di recruiting) l’ex DC di Alabama alla sua prima esperienza da HC ha plasmato un gruppo non solo basato sulla forza della difesa ma ha costruito un attacco stellare basato sulle corse dove però anche il passing game ha avuto un ruolo fondamentale con l’innesto di Jake Fromm. Come è normale che sia qualche giocatore chiave è passato in NFL ma la quantità di talento rimasto e l’entusiasmo che circonda questo programma, sono alle stelle e i Bulldogs si apprestano a vivere un’altra stagione da protagonista.

Punti deboli

Sostituire 7 starter della difesa compreso il miglior LB del lotto (Roquan Smith) e in più rimpiazzare il duo di RB più pericoloso della NCAA nel 2017, non è impresa semplice. Anche la linea offensiva è stata praticamente dimezzata e sebbene ci sia tanto potenziale a disposizione non è detto che gli ingranaggi mettano in moto i macchinari nello stesso momento, ecco perché il lavoro di Smart è quello di non sbilanciare troppo la squadra e mantenere unita la mentalità dell’anno scorso.

L’attacco

Partire dal presente per guardare al futuro. Smart ha vinto la scommessa Fromm, mandando in campo un Freshman che ha stupito tutti non solo per la qualità di gioco ma anche e sopratutto per la calma e i nervi saldi che ha tenuto nelle partite più importanti. Nick Chubb e Sony Michel sono passati tra i professionisti ma la presenza di un back come D’Andre Swift garantisce continuità nel gioco su corsa mentre qualche modifica vera fatta gioco forza in O-Line con Andrew Thomas che passerà da RT a LT insieme al Centro Lamont Gaillard che dovrebbe passare nello spot sull’estrema destra. Da definire la situazione dei ricevitori che non avranno più i leader dell’anno scorso Javon Wims ma avranno tanti giovani di belle speranze come Terry Godwin, Mecole Hardman e Riley Ridley.

La difesa

Per quanto riguarda la difesa non possiamo certo parlare di ricostruzione ma alcune perdite, sopratutto nel pacchetto LB (Smith e Lorenzo Carter), sono difficili da rimpiazzare nell’immediato. Monty Rice dovrebbe essere il sostituto di Smith nel weakside spot mentre Walter Grant sarà chiamato a dare la caccia al QB avversario. Meglio il fronte a 3 che vedrà l’innesto del transfer da Notre Dame Jay Hayes e conterà sulla presenza di Jonathan Ledbetter cosi come la secondaria che ha nel CB Deandre Baker la stella del reparto con Tyrique McGhee e Ameer Speed che si giocheranno lo spot nel lato opposto; J.R Reed tornerà al suo posto di S e grazie all’ottim lavoro di recruit può contare su una nidiata di talenti dal sicuro avvenire.

I prospetti

Ripetere l’exploit di quest’anno dove Georgia ha piazzato 3 giocatori al primo round sarà impossibile nel 2019 ma la squadra di Smart ha comunque tanti giocatori da portare nei piani alti. Praticamente scontato il fatto che la maggior parte dei prospetti esca dal reparto difensivo ed è proprio un difensore il nostro candidato principale in uscita al primo giro. Deandre Baker è un giocatore versatile, estremamente atletico e con un grande fiuto per la palla; dovesse ripetere la stagione 2017, dove è stato protagonista della 8 difesa della nazione sul gioco di passaggio, si confermerebbe come uno dei migliori CB della classe. Qualcuno lo ha paragonato a Denzel Ward, quarta scelta assoluta quest’anno, che come l’ex Ohio State condivide un peso “leggero” per la NFL ma le qualità di tackler e in coverage sono indubbie.

Kentucky Wildcats

University of Kentucky

Preseason ranking: 55

Head Coach: Mark Stoops (6° anno, 26-36)

Record 2017: 7-6

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Match da non perdere: Miss State (22 set.), Georgia (3 nov.), at Louisville (24 nov.)

Punti di forza

Questo sesto anno di gestione di Mark Stoops potrebbe essere il migliore per i Wildcats, squadra da sempre oscurata dalle prestazioni del basket team. Ci sarà il ritorno infatti di ben 18 starter e le perdite rispetto all’anno scorso non sono cosi significanti; Stoops avrà dunque a disposizione uno dei programmi più esperti della SEC capitanati dalla stella della squadra, il RB Benny Snell.

Punti deboli

Se da un lato Kentucky può contare su un roster molto solido, dall’altra la SEC East non è più cosi disastrosa. Georgia è ormai in orbita, Florida e Tennessee sono due programmi in ricostruzione ma di sicuro avvenire, South Carolina è tornata ad essere forte; forse solo Vanderbilt rappresenta un pericolo in meno per la squadra di Stoops.

L’attacco

Il nodo principale dell’attacco è rappresentato dalla scelta del QB. Terry Wilson, transfer da Oregon, e Gunnar Hoak sono due Signal Caller diversi; uno abile con le gambe mentre l’altro abile nel gioco su passaggio. Lo Spring Game non ha chiarito la posizione dei due quindi sapremo solo all’ultimo la scelta del coach. Una cosa è certa

i Wildcats hanno bisogno di segnare e le statistiche (14-2 quando Kentucky ha segnato più di 35 punti) parlano chiaro. Nessun dubbio invece sul running game dove Snell sarà l’uomo di punta mentre il reparto ricevitori vede il rientro di Tavin Richardson.

La difesa

La difesa non è certo una roccia ma non è cosi pessima come si possa pensare. Anche qui il ritorno di 9 starter porta esperienza a tutto il gruppo e la presenza di 2 playmaker come Denzil Ware e Josh Allen non può che portare benefici al reparto. Il problema per i Cats è che nella difesa sui passaggi nel 2017 la difesa si è classificata al penultimo posto della conference; la secondaria ha nella S Mike Edwards e nel collega Darius West due picchiatori eccellenti ma c’è bisogno di big plays anche da parte dei CB.

I prospetti

Un Josh Allen è stato scelto quest’anno al primo giro dai Buffalo Bills. Ebbene, a distanza di 365 giorni, un altro Josh Allen potrebbe raggiungere il suo omonimo tra i professionisti. Stiamo parlando infatti del OLB dei Wildcats che nel 2017 è stato inserito nel Second Team All-SEC. Si tratta di un rushatore alto ma non troppo grosso che proprio per le sue misure riesce ad essere esplosivo allo snap. Le sue movenze sono ancora un po’ grezze e dipendono troppo dalla sua rapidità; tuttavia la sua capacità nel cambiare direzione e di spostarsi velocemente dall’esterno all’interno, ne fanno un rusher temibile e su cui vale la pena lavorare.

Missouri Tigers

University of Missouri

Preseason ranking: 30

Head Coach: Barry Odom (3° anno, 11-14)

Record 2017: 7-6

Match da non perdere: Georgia (22 set.), at Alabama (13 ott.)

Punti di forza

Non c’è dubbio che il QB Drew Lock rappresenti la punta di diamante di una squadra che potremo definire “atipica”. Il nuovo OC Derek Dooley sicuramente porterà l’attacco a controllare di più il pallone e per la prima volta dopo tanti anni il lato offensivo della palla è più talentuoso del lato difensivo.

Punti deboli

Abbiamo scritto che i Tigers sono una squadra “atipica”. Il record di 7-0 contro team che non hanno giocato un bowl si oppone infatti allo 0-6 contro programmi che hanno giocato il bowl; questo dato la dice lunga sulla stagione di Mizzou e il problema è che, come abbiamo scritto per Kentucky, quest’anno la SEC East non è cosi disastrosa come nel 2017. Con questo quadro e con gli scontri principali da giocare tutti fuori casa è indubbio che Missouri dovrà fare qualcosa in più dell’anno scorso se vuole tornare a brillare nella Division.

L’attacco

Le quasi 4,000 yard lanciate e I 44 TD pass rappresentano numeri impressionanti per Drew Lock. E’ lui il faro di questa squadra e anche se ha avuto qualche problema di accuracy e contro squadre di livello superiore, non c’è dubbio che tutta la squadra ruoti attorno al #3. Purtroppo non ci sarà più J’Mon Moore ma il pacchetto ricevitori avrà tra le sue frecce giocatori come Emanuel Hall e il TE Albert Okwuegbunam. Ottime notizie per quanto riguarda la linea offensiva poichè vedrà il ritorno di tutti e 5 gli starter mentre il nuovo OC dovrà lavorare un bel po’ per far rendere al meglio i 2 RB Damarea Crockett e Larry Rountree III.

La difesa

Nonostante l’attacco sia più ricco di talento rispetto alla difesa non dimentichiamoci che stiamo sempre parlando di Missouri, una garanzia quando si parla di D. Coach Odom non avrà di che preoccuparsi per quanto riguarda il fronte a 3 sebbene Marcell Frazier e Jordan Harold non facciano più parte della squadra. Tre Williams e Chris Turner sono gli astri nascenti della difesa mentre Terry Beckner e Walter Palmore rappresentano ormai una garanzia. La secondaria è composta da elementi che sanno placcare ma hanno bisogno di portare molti più big plays mentre il lotto dei LB, anche se non presenta nomi di rilievo, aggiunge talento e numeri alla causa.

I prospetti

E’ anche fin troppo facile indicare chi dei Tigers sarà il prospetto più importante in uscita quest’anno. Drew Lock non è solo la stella della squadra ma è indicato da molti analisti come il miglior QB in uscita di questa classe. Il talento, la presenza nella tasca, la capacità di capire ogni situazione di gioco lo pongono infatti in cima alla lista insieme a Will Grier. Lock ha un rilascio molto veloce della palla (i passaggi corti sono infatti prerogativa del gioco di Missouri) ed ha un braccio potente che gli consente di lanciare molto profondo. Grazie al “ball palcement” è in grado di lanciare qualsiasi pallone (dagli screens agli slant throw) anche se deve migliorare nella tenuta mentale e nei lanci nelle finestre strette. E’ comunque se non il primo uno dei 3 migliori QB in uscita quest’anno e siamo sicuri che nella prossima primavera saranno tante le squadre che faranno carte false pur di averlo.

South Carolina Gamecocks

south carolina

Preseason ranking: 27

Head Coach: Will Muschamp (3° anno, 15-11)

Record 2017: 9-4

Match da non perdere: Georgia (8 set.), TAMU (13 ott.), at Clemson (24 nov.)

Punti di forza

Guardando il record di 9-4 del 2017 e come è arrivato, c’è ancora qualcuno che continua a farsi domande. Come è possibile che una squadra che ha il peggiore attacco della conference, mediocre nella pass rush, il peggior terzo attacco nella conversione dei terzi down, 6 partite su 11 concluse con meno di 17 punti e nessuna star (nel vero senso della parola) in squadra concludere con un record di 9-4? Forse è proprio questa la forza di Will Muschamp e i suoi ragazzi che però adesso avranno il compito più difficile e cioè confermarsi.

Punti deboli

In realtà i Gamecocks hanno fatto dei loro punti deboli la vera forza di questo programma. Una offense opportunista, una difesa senza infamia ne lode ma tanta, tantissima voglia di combattere. Certo l’anno scorso hanno approfittato di una pessima Florida, di una derelitta Tennessee e non hanno giocato contro i top team della SEC West. Ecco perché quest’anno potrebbe essere ancora più difficile la riconferma.

Punti deboli

la vera forza di questo programma. Una offense opportunista, una difesa senza infamia ne lode ma tanta, tantissima voglia di combattere. Certo l’anno scorso hanno approfittato di una pessima Florida, di una derelitta Tennessee e non hanno giocato contro i top team della SEC West. Ecco perché quest’anno potrebbe essere ancora più difficile la riconferma.

L’attacco

Bryan McClendonè diventato OC a tempo pieno quindi dimentichiamoci grossi cambiamenti nell’attacco di South Carolina. Sicuramente il ritorno del QB Jake Bentley è una buona notizia insieme al rientro del WR Deebo Samuel infortunato l’anno scorso che completerà il reparto dei ricevitori con Bryan Edwards e OrTre Smith. Le 122 yard per game nel gioco su corsa sono un po’ poche ma il fatto che i 4 RB a rotazione siano tutti Junior aggiunge esperienza utile. Stessa esperienza la possiamo ritrovare nella O-Line che vede ai nastri di partenza 3 starter dello scorso anno capitanati dal LT Dennis Daley.

La difesa

La difesa sarà orfana di Skai Moore, il miglior giocatore del reparto by far. La nota positiva arriva dal fatto che i Gamecocks conclusero la stagione con ben 28 takeaways ed il rientro di 6 titolari fa ben sperare in questo senso. T.J. Brunson guiderà il fronte a 3 al posto di Moore mentre il compito di rushare il QB avversario spetterà perlopiù a D.J. Vonnum, anche se ovviamente non può fare tutto da solo ma avrà bisogno di supporto. La secondaria è priva di entrambe le S ma la presenza del CB Rashad Fenton dovrebbe portare in dote la giusta dose di esperienza e cattiveria.

I prospetti

Proprio Fenton, insieme al OL Zach Bailey, sono stati attirati dalle sirene del Draft in questo 2018. La loro decisone di tornare per un altro anno è stata accolta in maniera positiva non solo dai vertici dell’università ma anche dagli analisti che hanno visto in questa decisione la giusta maturità di questi due ragazzi. Ai loro nomi però si aggiungono anche quello del QB Bentley e del WR Samuel. Quest’ultimo è il nostro nome in prospettiva per il 2019 poiché se dimostrerà di aver recuperato completamente dall’infortunio sarà un giocatore da tenere d’occhio.

In neanche 3 partite disputate nel 2017 Samuel è riuscito a racimolare 474 yard totali e 6 TD; numeri pazzeschi che ci chiariscono la dimensione di questo ricevitore. Non è solo un player in grado di tenere il pallone ben saldo tra le mani ma con ben 18 miss tackle forzati nel 2016 è difficilissimo da buttare a terra. Inoltre la sua versatilità (ha segnato da ricevitore, da returner e da RB) ne fanno un’arma pericolosissima nelle mani degli OC.

Tennessee Volunteers

University_of_Tennessee

Preseason ranking: 56

Head Coach: Jeremy Pruitt (1° anno)

Record 2017: 4-8

Match da non perdere: West Virginia (1 set.), at Georgia (29 set.), at Auburn (13 ott.), Alabama (20 ott.)

Punti di forza

Fare peggio della scorsa stagione sarà molto difficile per i Volunteers, che hanno visto una “postseason” da incubo. Dopo il licenziamento  a stagione in corso di Butch Jones, il fiasco di Greg Schiano, i rumors su Mike Leach e Dave Doeren e le speranze su Lane Kiffin, Tennessee ha trovato in Pruitt la guida per questo 2019. L’ex DC di Alabama, vincitore dell’ultimo titolo nazionale, avrà un compito molto molto difficile; riuscire a rifondare una squadra allo sbando e riconquistare la fiducia della fan base bianco-arancione. E’ probabile che proprio il suo arrivo (sebbene i target della dirigenza erano altri) rappresenti il punto di forza di questa squadra.

Punti deboli

Nonostante tutti i problemi dei Vols c’è ancora tanto talento da esprimere in campo. Il problema è però recuperare la fiducia e la consapevolezza di questi ragazzi ed è molto probabile che il 2018 non basti per completare il quadro. Anche a livello mentale il lavoro di Pruitt sarà durissimo e più che un anno di transizione questo si prospetta come un anno di completa rifondazione.

L’attacco

Le novità a Knoxville non sono rappresentate solo dal nuovo coach ma anche da un volto nuovo come OC. Tyson Helton (ex USC QB coach e WKU OC) ha già in mente un attacco up tempo e sebbene sia impossibile chiedere di ripetere la offense di WKU (uno degli attacchi più esplosivi della nazione) il livello si alzerà sicuramente. Jarrett Guarantano sarà il QB titolare dopo aver fatto vedere cose buone l’anno scorso mentre il problema principale sarà l’assenza di running game. John Kelly è infatti passato ai Rams e il suo sostituto Ty Chandler con il transfer da Michigan State Madre London dovranno fare molto di più di quello che gli chiederà il loro coach.

La difesa

La difesa probabilmente sarà meno problematica dell’attacco data la presenza di un guru come Pruitt. Dopo l’ottimo lavoro svolto con Georgia e Alabama, la prima cosa che ha fatto Pruitt è stata quella di installare la 3-4. Molta più pressione nel backfield e la presenza di giocatori più fisici è il mantra del nuovo coach; per fare ciò giocatori come Darrell Taylor e i veterani Daniel Bituli e Quart’e Sapp saranno i difensori su cui porre le basi. La difesa su passaggio è risultata addirittura terza della NCAA ma solo perché gli avversari di Tennessee erano troppo impegnati a creare voragini con il running game; tuttavia il ritorno in blocco di tutta la secondaria fa sperare per il meglio in questo senso. L’obiettivo principale di Pruitt resta comunque la difesa contro le corse e la transizione ad una 3-4 dovrebbe aiutare a chiudere le linee interne e mettere una toppa a tutti i buchi creati lo scorso anno.

I prospetti

Quest’anno sono stati scelti 3 giocatori dei Vols al Draft. L’obiettivo del 2019 è invece quello di portarne almeno 5 anche se di questi, quello di maggior interesse (al netto di infortuni passati e problemi off field degli altri prospetti) è il nome di Marquez Callaway. Wide receiver velocissimo, Hallway è un ottimo route runner con mani sicure con un fisico che lo aiuta a contrastare i difensori avversari. Qualcuno lo voleva anche come DB proprio per queste sue caratteristiche ma la sua abilita nei cambi di direzione ed il  fatto di essere un fit perfetto nello slot lo rendono uno dei WR più temibili di tutta la SEC.

Vanderbilt Commodores

Vanderbilt University

Preseason ranking: 70

Head Coach: Derek Mason (5° anno, 18-31)

Record 2017: 5-7

Match da non perdere: at Notre Dame (15 set.), at Georgia (6 ott.)

Punti di forza

Il rientro di Kyle Shurmur è indubbiamente la notizia più importante per Vanderbilt. Il record di 26 TD stabilito nel 2017 fa ben sperare per questa nuova stagione e il ritorno di tutti e 5 i titolari della O-Line aumenta le chance di un record finalmente positivo. Nonostante la partenza di Burks il corpo LB vede 3 titolari su 4 ai nastri di partenza e anche la secondaria, con LaDarius Wiley in testa, potrebbe rivelarsi un punto di forza aggiuntivo, assieme ad una schedule tutto sommato leggera.

Punti deboli

Dopo un rassicurante 3-0 ad inizio 2017, i Commodores sono caduti in una spirale di sconfitte e l’ennesimo record negativo ha di fatto spento i sogni di Bowl la stagione scorsa. Chiudere al penultimo posto (davanti solo ai derelitti Volunteers) non era certo l’obiettivo della squadra di Derek Mason e quest’anno, senza i giusti accorgimenti, questo percorso potrebbe ripetersi. La partenza di Ralph Webb nello spot di RB sarà la più difficile da sostituire poiché le sole 1,286 yard su corsa del 2017 rappresentano un bottino magrissimo. Anche il passaggio tra i Pro di Oren Burks (che insieme a Zach Cunningham formava un duo di LB di tutto rispetto) ha lasciato vacante uno spot importante per questa difesa che dovrà trovare il modo anche di creare turnover, data la scarsa attitudine nel recuperare la palla.

L’attacco

Per un grande player che ritorna (Shurmur) ce n’è uno che parte (Webb); la parola d’ordine dunque per la offense di Vanderbilt è equilibrio. Ed è quello che dovrà riuscire a trovare coach Mason mixando il gioco di passaggio con quello su corsa e l’arrivo di Ke’Shawn Vaughn Jr da Illinois, dovrebbe garantire quella presenza fisica nel backfield utile a muovere l’ovale “on the ground”. La linea offensiva inoltre, sarà al completo con il rientro di 5 titolari su 5 ed il fatto che in soli due anni (2015-16) i sack siano dimezzati, la dice lunga sul grande lavoro in protezione svolto dai Lineman dei Commodores.

La difesa

un 2017 chiuso con 34 punti di media concessi nelle ultime 7 partite su 10, è un dato sicuramente non confortante. Aggiungiamo la partenza di un grande LB come Oren Burks ed ecco che la difesa di Vandy potrebbe rivedere i fantasmi dell’anno scorso. Il fronte a 3 sarà orfano di Jonathan Wynn e Nifae Lealao ed 8 dei 13 migliori tackler della squadra non fanno più parte del programma. Le presenze di Jordan Grifin, Charles Wright e Dare Odeyingbo garantiscono contro le corse ma è l’assenza di un vero e proprio “rusher” a preoccupare. Il nuovo DC Jason Tarver avrà nella secondaria il punto di forza di questa difesa con Wiley che è una delle migliori S della SEC ma dovrà essere in grado di creare turnover, poiché 9 takeaways in 12 partite nel 2017 sono veramente pochi.

I prospetti

Ancora una volta sarà la difesa ad esprimere il miglior prospetto in vista del Draft 2019 per quanto riguarda i Commodores. E questo giocatori non può che essere LaDarius Wiley, indubbiamente il più talentuoso del reparto arretrato. Wiley rappresenta una delle migliori Safety non solo della SEC ma di tutta la NCAA grazie alle sue abilita fisiche e di tackler. E’ una FS cui piace allinearsi molto spesso vicino alla linea del fronte difensivo e ha tutte le potenzialità per diventare un all around playmaker se dovesse aggiungere anche qualche intercetto in più.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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