Cinque valide ragioni per credere in Josh Gordon
Settimana scorsa si è svolto il Supplemental Draft della NFL che, come potete intuire dal nome, arriva dopo il Draft vero e proprio e rappresenta il momento in cui i team hanno la possibilità di investire una scelta futura per selezionare, oggi, un giocatore dal passato complicato.
In soldoni gli eleggibili per questo contesto sono coloro i quali, per ragioni che possono spaziare dal bombolone facile a difficoltà accademiche o “sociali” (mi fermo qui) non hanno potuto prendere parte al Draft “ordinario” e trovano in questa porta secondaria la loro occasione per entrare nella lega.
Ovviamente, nonostante i tanti casi difficili che caratterizzano lo sferoide prolato made in USA, il Supplemental Draft è qualcosa a cui le squadre ricorrono raramente perché una pick, nella NFL dell’Hard Cap e degli scambi prossimi allo zero, ha un valore intrinseco maggiore di quanto accade, ad esempio, nella NBA dove le scelte vengono spesso usate come asset per completare le trade (con risultati peraltro spesso disastrosi, chiedere alle due franchigie di New York).
Nel Draft supplementare 2018 sono stati scelti 2 dei cinque giocatori disponibili, Sam Beal dai Giants e Adonis Alexander dai Redskins, che hanno messo fine alla striscia di 6 stagioni consecutive in cui i team si erano tenuti alla larga da questa “possibilità”, un po’ per mancanza di talento, un po’ perché, come detto, i GM delle franchigie sono poco propensi a portarsi a casa delle bombe ad orologeria che, oltre a costare in termini di scelte future, spesso non riescono a rimanere all’interno delle regole di comportamento della NFL autoescludendosi, di fatto, indipendentemente dalle capacità mostrate sul gridiron
E’ il caso di Josh Gordon, l’ultimo giocatore ad essere selezionato attraverso questo sistema prima dei problematici di cui sopra e che dopo una stagione promettente da rookie ed una esaltante, nel 2013, chiusa al primo posto per yard ricevute dell’intera NFL, ha trascorso 3 campionati ed 11 partite a guardare i compagni giocare per una cronica incapacità a dedicarsi alle sole bombe lanciate dai suoi QB e non ha quelle ricreative.
Dopo un rientro in punta di piedi già avvenuto nella scorsa stagione, con Flash in campo per le ultime 5 partite di regular season caratterizzate da qualche big play e i limiti dovuti alla disabitudine alla competizione, Josh Gordon non ha perso tempo in questa offseason facendo capire, almeno a parole che a) ha messo la testa a posto e b) ritiene il nuovo gruppo di WR dei Browns, rafforzatosi in estate con l’arrivo di Jervis Landry, uno dei più forti dell’intera lega (lui ha detto il migliore della NFL) e capace di trascinare finalmente Cleveland ai playoff.
Mi rendo conto, e ve ne renderete conto a brevissimo anche voi, che sto per dare fiducia ad uno che ai tempi della High School usava xanax (?!) e marjuana a scopo ricreativo, si è fatto cacciare da Baylor dopo essersi stato arrestato per possesso di canapa prima e aver fallito un test anti-droga nell’anno successivo (decidendo di trasferirsi poi a Utah prima di dichiararsi per il supplemental draft… la scelta di Utah secondo me andrebbe analizzata a fondo perché ha meno senso di tutto il resto ) ed ha collezionato un totale di 3 anni di sospensione per gli stessi motivi che ne hanno condizionato la carriera fin dal principio. Capirete anche che intrinsecamente sto anche dando fiducia ad un team che ha vinto 1 delle ultime 32 partite di regular season nella NFL e che negli ultimi anni, ciclicamente, è stata considerata ad un passo dalla resurrezione, salvo fallire miseramente ogni singola stagione, polverizzando talenti, vaporizzando scelte al primo giro con chiamate improponibili e riuscendo sempre ad essere dalla parte sbagliata di una trade.
Per chi non ne fosse a conoscenza i Browns detengono il record per “former player” presenti ad un Super Bowl (Patriots vs Falcons con 5 giocatori: Gabriel, Mack, Lewis, Sheard, Mingo). Nonostante le premesse poco incoraggianti il mio amore per Josh Gordon rimane inalterato e ancora oggi ho negli occhi quelle due partite di fine 2013 in cui riuscì a terrorizzare le difese di Steelers e Bengals con 498 yard su ricezione e 3 TD.
Ecco quindi 5 valide ragioni (un controsenso parlando di Josh Gordon) per credere in lui (ed alla resurrezione dei Browns) e spiegarvi perché a fine 2018 sarà considerato il miglior WR della Lega.
[social icon=”brankic-icon-number11″ link=”#” size=”32″ ]
Per chi non avesse avuto la fortuna di vedere Gordon giocare stiamo parlando di Julio Jones con le mani del miglior Chris Carter, un altro arrivato dal supplemetal draft e che ha avuto i suoi problemi ad inizio carriera, e la follia di Randy Moss. Se pensate stia esagerando fareste meglio a (ri)controllare i nomi dei QB che hanno avuto il privilegio di lanciargli uno sferoide nell’anno di grazia 2013 chiuso con oltre 1600 yard e 9 TD.
[social icon=”brankic-icon-number12″ link=”#” size=”32″ ]
Deep Treath per definizione Josh Gordon nelle ultime 5 partite della scorsa stagione è stato utilizzato anche come slot reciever, posizione che non aveva mai ricoperto nei primi due anni a Cleveland e che invece ha saputo interpretare piuttosto bene. Con l’evoluzione del ruolo (e degli atleti) è sempre più normale vedere giocatori “alla Gordon” schierati come ricevitori interni che diventano automaticamente dei mismatch con casco e paraspalle: troppo grossi per i CB (Josh è oltre 102 KG), troppo veloci per i LB (Gordon corre le 40 in 4,52). Con questa nuova dimensione Gordon diventerà sostanzialmente inarrestabile costringendo i DC avversari a coprilo con giocatori che non avranno alcuna chance di opporsi al suo strapotere… troppo leggeri o troppo lenti. Pick your poison.
[social icon=”brankic-icon-number13″ link=”#” size=”32″ ]
Uno dei problemi ricorrenti dei Browns delle ultime stagioni è stato quello del QB. In estate Cleveland si è mossa (finalmente) bene firmando Tyrod Taylor, poco spettacolare ma solido, e scegliendo allo stesso tempo quello che dovrebbe rappresentare il futuro nel ruolo, Baker Mayfield, perfetto per esaltare il dominio sul profondo di Flash probabilmente più dell’ex VT che ha un buon gioco sul medio-corto ma non il bombolone facile (chiedere a Benjamin). Ad ogni modo: sia Taylor che Mayfield possono essere tranquillamente annoverati come i migliori QB con cui Josh Gordon abbia mai avuto a che fare, nonostante non abbia giocato un ancora un singolo snap con i due, e non vedo quindi motivo di dubitare che Flash possa tornare, numericamente, ai livelli pre-squalifica.
[social icon=”brankic-icon-number14″ link=”#” size=”32″ ]
L’arrivo nello slot di un playmaker come Landry, numero uno per passaggi ricevuti nella scorsa stagione, il ritorno di Coleman e la crescita di Duke Johnson, che ha mostrato il meglio di sé quando esce a ricevere, completata da un running game che con Hyde e Chubbl dovrebbe garantire una certa solidità, costringerà le difese avversarie a rimanere più oneste non potendosi concentrare solo ed unicamente sul #12. Più snap, più yard, più primi down, più chance di restare in campo rispetto ai troppi 3&out che hanno caratterizzato l’attacco di Cleveland negli ultimi anni consentiranno a Josh di ammassare un numero spropositato di catch, yard e TD. E’ matematica.
[social icon=”brankic-icon-number15″ link=”#” size=”32″ ]
Todd Haley, il nuovo OC, è stato l’artefice di uno degli attacchi più esplosivi del recente passato, trasformando Pittsburgh in una macchina da punti. In Ohio sperano si possa ripetere nonostante la base di partenza sia piuttosto differente. Detto ciò l’influsso di talento estivo e il recupero di Josh Gordon dovrebbero garantire all’ ex Steelers il materiale necessario su cui lavorare e non mi stupirei se, nonostante le differenze fisiche, Gordon prendesse il posto di Antonio Brown, nel playbook dell’OC con tutti i benefici che ne deriverebbero per l’ex Baylor.
5bis – Siamo nel contract year e Cleveland, abbandonata da The King, ha bisogno di un nuovo Re. Josh è pronto a raccogliere l’eredità (ed a farsi coprire di soldi).
Bold Prediction. E’ uscita recentemente la nuova top 100 dei giocatori NFL, classifica che ha un valore relativo ma riesce ad essere comunque interessante perché a votare sono i giocatori stessi. Nel 2018 tra i primi 10 di questa graduatoria ci sono due ricevitori, Brown alla 2 e Jones alla 4. Brown soffrirà il declino di Big Ben mentre Julio, dopo aver ottenuto il suo mega rinnovo di contratto, avrà la pancia piena e vivrà un anno di transizione. Io mi gioco Flash per il 2019, davanti a tutti e due.
[ad id=”29269″]
Sean De Stefano
L’erba non la deve neanche mangiare, solo calpestare.
Sospeso in week 3 per PED violation dopo un casuale controllo.
ammazzati
Si sa qualcosa sulla questione inerente all’abbandono di Fox?Insomma,si riusciranno a vedere lo stesso le partite NFL la prossima stagione?
Dubito
probabilmente le partite si vedranno su sky arena (ma non è ancora confermato). un’alternativa potrebbe essere DAZN ma per ora si sono preoccupati di presentare Diletta Leotta e poco altro
Grazie mille,speriamo bene,l’Nfl Game pass è piuttosto costoso
Nicolò io ho gamepass, sono ultrasoddisfatto…ed anche i miei amici con i quali lo condivido, per scelta lo pago io l‘abbonamento, ma nessuno ti vieta di fare altrimenti
Tony Federico Non lo metto in dubbio e sono convintissimo che sia davvero appagante come scelta,però il costo secondo me è innegabilmente elevato(non ho amici appassionati con cui dividere eventualmente la spesa ahimè).Spererò che venga fuori qualcosa di buono da Sky,già che la loro offerta è in continuo ed inesorabile calo,oso sperare che almeno l’NFL facciano in modo di tenerla.
Nicolò credo che rapidamente tu possa trovare, anche on line, persone che possano condividere la tua passione, ed i costi per mantenerla, al momento l’offerta di gamepass e’ imbattibile per la qualita’ dei contenuti disponibili 24/7
coff coff Reddit coff coff..nfl strems..coff coff..
coff coff twitter coff coff grandmastream coff coff
Il 20 aprile è passato senza conseguenze su Gordon, potrebbe essere l’anno buono
KA#13