[NFL] Super Bowl LII: La stagione dei New England Patriots

Il prossimo 4 Febbraio, l’accoppiata Brady-Belichick giocherà l’ottavo Super Bowl della carriera, il decimo nella storia dei New England Patriots. Come è riuscita la franchigia del Massachussetts a raggiungere questo traguardo?

Dopo la vittoria al Super Bowl dell’anno scorso, in molti pensavano ad un imminente ritiro di Tom Brady. Già considerato da molti il miglior QB della storia e autore di una delle rimonte più incredibili mai viste in un Super Bowl, era opinione comune che, a 40 anni, potesse scegliere di ritirarsi da campione. Invece, la fame di football lo ha convinto a proseguire la sua carriera. Dal momento che nessun QB, superati i 40 anni, aveva mai portato la propria squadra al gran ballo finale e che solo Brett Favre era riuscito a vincere una partita di playoff, in molti si aspettavano di vedere un calo fisiologico vertiginoso nelle prestazioni di Brady; e la prima partita della stagione, il season opener in casa contro i Chiefs, aveva rafforzato questa convinzione. Pur disputando una discreta partita a livello personale, la clamorosa sconfitta per 42-27 e il fatto che nel quarto periodo si fosse vista solo una squadra in campo, aveva fatto gridare alla fine di una dynasty durata più di 15 anni.

In effetti il primo mese dei Patriots non è stato dei più felici. La notizia in preseason dell’infortunio al crociato di Julian Edelman, ricevitore quasi in simbiosi con Brady, ha lasciato più di uno strascico ad inizio stagione. Inoltre le nuove acquisizioni in offseason, Brandin Cooks e Stephon Gilmore su tutti, hanno avuto bisogno di un periodo di rodaggio più lungo del previsto. E così New England ha chiuso le prime quattro partite con un record di 2 vittorie e 2 sconfitte, che avrebbero potuto essere 3 se Brady non avesse guidato un drive incredibile nell’ultimo minuto della partita contro Houston, trovando Cooks in end zone per la vittoria allo scadere. Eppure, alla fine di Settembre, a preoccupare coach Belichick era più che altro la difesa, che aveva concesso 32 punti di media a partita. Ancora più incredibile, per una squadra praticamente sempre perfetta al Gillette Stadium, il fatto che entrambe le sconfitte fossero arrivate in casa. I 33 punti subiti contro i Carolina Panthers alla quarta giornata hanno, però, segnato il punto di svolta della stagione.

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Patriots Panthers

A cavallo tra Ottobre e Novembre i Patriots vincono 8 partite di fila concedendo la miseria di 12 punti di media alle avversarie. Particolarmente impressionanti, in questa striscia, la vittoria ai danni degli Atlanta Falcons (23-7), il dominio a Denver contro i Broncos (41-16) e il maltrattamento dei Raiders a Città del Messico (33-8). La svolta difensiva, arrivata nonostante l’infortunio da stagione finita subito dal capitano e leader Dont’a Hightower, è stata caratterizzata dall’incredibile miglioramento in red zone. I numeri di fine stagione, infatti, sono quantomeno particolari: la difesa dei Patriots ha chiuso la regular season da quart’ultima per yard concesse a partita ma nella top 5 per punti subiti. Questo classico esempio di difesa “bend but don’t break” è reso possibile dal grande lavoro in red zone che ha concesso il touchdown avversario in meno del 50% delle occasioni.

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A Dicembre comincia ad insinuarsi il dubbio che i Patriots abbiano raggiunto il picco di forma nel momento sbagliato della stagione. La difesa continua a concedere poco agli avversari, ma qualcosa nel perfetto meccanismo offensivo esibito a Novembre inizia a scricchiolare. Tom Brady infila una striscia di 5 giornate con almeno un intercetto, la peggiore in carriera di questo tipo, lanciandone addirittura 2 nella sconfitta del Monday Night contro i Miami Dolphins. Proprio la settimana successiva arriva, però, la vittoria più importante della stagione. A Pittsburgh i Patriots si giocano contro gli Steelers il primo posto nella AFC, che significa fattore campo per tutta la durata dei playoff e bye al primo turno. Nonostante una partita ancora poco brillante, Brady guida il drive del sorpasso ad un minuto dalla fine e la difesa mette la parola fine al match con un intercetto in end zone ai danni di Roethlisberger. Sempre senza impressionare New England riesce a ipotecare il primo posto nelle ultime due giornate con le vittorie ai danni di Bills e Jets.

Le cinque migliori azioni dei New England Patriots

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La strada in post season sembra già scritta: Chiefs nel Divisional round e poi, eventualmente, Steelers nel Championship round. Ma, si sa, raramente le cose vanno come ci si aspetterebbe. E così i Titans vanno a vincere a Kansas City nella wild card, conquistando il diritto di affrontare New England a Foxborough, e i Jaguars sconfiggono gli Steelers a Pittsburgh accedendo al Championship game. L’ostacolo Tennessee viene affrontato facilmente dai Patriots che vincono 35-14, raggiungendo la settima finale di conference consecutiva. Ci vuole invece tutto il talento di Tom Brady e di Danny Amendola per avere la meglio sui Jacksonville Jaguars, che comandano la partita fino all’ultimo quarto, dove i due si scatenano e con due touchdown consecutivi regalano la vittoria ai padroni di casa. E così i Patriots avranno la possibilità di fare ciò che nessuno dopo che loro stessi vi riuscirono nelle stagioni 2003 e 2004, ha più conseguito: vincere due Super Bowl consecutivi. L’ostacolo che si pone davanti a questa impresa è rappresentato dai Philadelphia Eagles di Doug Pederson.

New England arriva al Super Bowl di Minneapolis decisamente in forma: a parte gli infortunati storici Edelman, Hightower e Mitchell il resto della squadra è a disposizione. Dopo lo spavento della concussion subita nella finale di conference, Rob Gronkowski dovrebbe essere regolarmente in campo e i punti sulla mano destra di Brady sono stati rimossi. Nonostante il record senza Gronk sia estremamente positivo, è indubbio che la sua presenza in campo sia assolutamente fondamentale per questo Super Bowl; gli Eagles possono vantare la migliore difesa su corsa dell’intera lega e il gioco di New England rischierebbe di diventare troppo prevedibile senza la continua necessità per Philadelphia di raddoppiare Gronkowski. Il TE resta l’unica arma a disposizione di Brady in grado di spostare gli equilibri di una difesa. Con la sua presenza, il deep threat rappresentato da Brandin Cooks e i match up favorevoli dei RB in uscita dal backfield accoppiati ai LB, il gioco di corsa non sarebbe più indispensabile, come dimostrato nella partita contro i Jaguars. La difesa, dal canto suo, dovrà vedersela con Nick Foles e un gioco di corsa tra i migliori della lega. Il QB chiamato a sostituire Carson Wentz, potrà non incutere particolari timori ma viene dalla grande prestazione fornita contro la miglior difesa del campionato per punti subiti a partita dei Minnesota Vikings. Servirà una delle migliori prove della stagione alla difesa dei Patriots per arginare l’attacco degli Eagles.

Insomma, le premesse per una grande partita ci sono tutte. Non ci resta che aspettare la notte tra il 4 e il 5 Febbraio per scoprire il vincitore del Super Bowl LII.

Qualche numero dei New England Patriots

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