Il riassunto di week 7 NCAA

Probabilmente avevamo ancora nella mente e negli occhi i fuochi di artificio di Week 6 quando ci siamo affacciati, senza troppe pretese, al fine-settimana appena concluso.  Sottovalutare la capacità di rimanere sorpresi da ciò che accade nel college football è, in generale ma soprattutto quest’anno, un piacevole errore da commettere.

Week 7 ha visto ben sette squadre ranked cadere, alcune in maniera clamorosa e altre evidenziando dei difetti che fino ad ora erano stati latenti.

Con il nostro recap cominciamo proprio da questa mezza dozzina di partite:

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Purdue @ #2 Iowa 24-7: solita partenza in salita per gli ex imbattuti Hawkeyes (41-29 in stagione nel primo quarto) che questa volta non riescono a trovare le risorse in attacco per ribaltare la partita.

Per Purdue una buonissima prova da parte di Aidan O’Connell(374 yard e 3 TD pass), ma soprattutto da parte del WR David Bell, che ha concluso la gara con 240 yard su ricezione (record in carriera) ed 1 touchdown, e del DE George Karlaftis. Prevedibilmente (chi ci ha ascoltato a “Scusate il College Football sa di cosa parliamo) gli Hawkeyes, dopo una striscia incredibile di partite con multipli turnover, si sono fermati a uno e la super difesa di Ferentz è sembrata molto più vulnerabile rispetto a quella vista nelle partite precedenti. Per Iowa la strada verso la finale di conference resta in discesa ma è chiaro che non ci troviamo di fronte ad una squadra priva di problematiche, specialmente in attacco.

#1 Georgia vs #11 Kentucky 30-13:  troppo forti  e talentuosi questi Bulldogs per essere impensieriti dalla ben allenata Kentucky di Coach Mark Stoops. Dopo un primo quarto interlocutorio (0-0), Georgia ha messo via la partita tra secondo e terzo quarto con 24 punti realizzati a fronte di soli 7 subiti. L’attacco ha dovuto fare a meno, ancora una volta, del QB titolare JT Daniels, al suo posto il “postino” Stetson Bennett ha prodotto una buon partita dando prova di conoscere molto bene i propri limiti e cercando il sempre più affidabile Brock Bowers (101 yard e 2 touchdown). Per Kentucky il processo di crescita e costruzione della squadra non si deve fermare: ci sono buone cose che i ragazzi del Bluegrass State si possono portare a casa come, ad esempio, il fatto di essere l’unica squadra ad aver segnato più di un touchdown alla difesa dei Bulldogs. La squadra di Kirby Smart è apparsa senza dubbio la più costante in questa stagione e ho la sensazione che ancora non abbiano finito di crescere, specialmente se il rientro imminente di Daniels dovesse cambiare un po’ la faccia dell’attacco (come penso).

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Auburn @ #17 Arkansas 38-23: partita tirata fino al terzo quarto quando Auburn con tre giocate (recupero da sack trasformato in TD, 4th down stop e TD il drive successivo) è passata dal -3 al +11 nel giro di pochissimi minuti mettendo in ghiaccio la partita. Bo Nix, che pareva essere caduto dalle grazie del proprio allenatore solo qualche settimana fa, è stato il caotico protagonista di questa ottima vittoria per Bryan Harsin: 21 su 26, 292 yard, 2 touchdown e 1 intercetto. Non per cercare scuse ma le assenze, soprattutto nella secondaria, di Arkansas si sono fatte sentire: bravo Mike Bobo (l’OC di Auburn) a sfruttare questa occasione mettendo Nix nelle condizioni di fare bene.

I Razorbacks sono stati una delle storie di questa stagione grazie al loro super inizio e alla convincente vittoria contro Texas ma probabilmente finiranno fuori dal ranking che sarà già uscito quando leggerete questo articolo.

https://twitter.com/FTBVids_YT/status/1449440583282397186?s=20

Baylor vs #19 BYU 38-24: vittoria convincente dei Bears che infliggono a BYU la seconda sconfitta stagionale grazie ad un deciso strappo nel secondo e terzo quarto (28 punti realizzati). I Cougars non hanno avuto risposte per l’attacco di Baylor (guidato dall’ex OC Jeff Grimes) che ha concluso con 534 yard totali di cui 303 su corsa. Di queste 303, 188 sono state conquistate dal running back Abram Smith che, con 3 touchdown, è stato senza dubbio il miglior giocatore in campo. Partita in generale dominata dalle due linee dei Bears, l’attacco di BYU è stato comunque in grado di muovere la palla su passaggio (342 yard, record in carriera per Jaren Hall) ma si sono fermati troppe volte nei momenti decisivi della gara. Aranda sta facendo un buonissimo lavoro a Waco: i Bears sono 6-1 e la Big 12 sembra più aperta che mai. Watch out.

LSU vs #20 Florida 49-42: in quella che forse è stata la partita più divertente del weekend, una rediviva LSU ha la meglio su Florida che arrivava a Baton Rouge con la speranza di aver superato le difficoltà di un paio di settimane fa. I Tigers sembrano aver trovato la formula giusta in attacco grazie alle corse di Tyrion Davis-Price (che era stato anche l’unico a salvarsi dalla debacle della scorsa settimana contro Kentucky): 287 yard e 3 touchdown. Il resto lo ha fatto una difesa con 4 intercetti e, in generale, una buona presenza in campo (nonostante i moltissimi infortunati). Per Florida la girandola dei QB sembra proprio non funzionare, sia Emory Jones che Anthony Richardson (2 intercetti cadauno) sono apparsi troppo scriteriati in certe situazioni con la gestione della palla. Detto questo Richardson ha chiaramente giocato meglio del collega e se i Gators sono stati in partita fino all’ultimo molto del merito va a lui. Con la sua presenza e maggiore pericolosità in campo, Dan Mullen ha potuto disegnare le giocate per liberare i suoi WR cosa che era apparsa molto più difficoltosa con Emory Jones al comando. La vittoria non è comunque bastata ad Ed Orgeron: LSU e l’allenatore campione nazionale del 2019 hanno deciso di separarsi a fine stagione. Una scelta che probabilmente era già stata presa da tempo (ne parliamo prossimamente con un articolo ad hoc).

#12 Oklahoma State @ #25 Texas 32-24: se le partite di Texas durassero solo un tempo, saremmo di fronte ad una squadra con un record molto diverso. Messa di fronte ad uno svantaggio notevole, Oklahoma State si è affidata alla sua difesa (come sempre in questa stagione) e ad un running game capace di logorare la difesa avversaria nel lungo periodo. Le fatiche dei Longhorns nel costruire due vantaggi cospicui (17-3 e 24-13) sulle spalle del fortissimo Bijan Robinson sono state vanificate nel secondo tempo quando l’attacco di Sarksian è, di fatto, sparito dal campo e le due linee non hanno retto la pressione e la forza di quelle di Mike Gundy che, da sempre famoso per essere un guru offensivo, ha trovato una formula molto diversa per la versione 2021 di questi Cowboys. Per Oklahoma State vale un po’ lo stesso discorso fatto per Baylor: la Big 12 è aperta, aspettatevi sorprese.

Utah vs #18 Arizona State 35-21: di una cosa eravamo convinti, ma ora ne abbiamo la certezza: la Pac-12 South è completamente up for grabs. Grandissima vittoria degli Utes che, dopo un periodo molto complicato, ritrovano il sorriso e, soprattutto, un quarterback decente come Cameron Rising. Ai Sun Devils non è bastata la super partita di Jayden Daniels (237 yard e 3 touchdown totali) poiché sono rimasti completamente a secco nel secondo tempo, lasciando 28 punti e la vittoria agli avversari. Utah è in piena corsa e potrebbe portarsi a casa il terzo titolo divisionale in quattro anni.

Facciamo una pausa dalle sconfitte eccellenti per parlare di una squadra sempre più in controllo del proprio destino: CincinnatiAi Bearcats basta scendere in campo per segnare 35 punti a UCF in meno di un tempo e, di fatto, assicurarsi la vittoria (maturata poi per 56-21). E’ vero che i Knights sono stati un po’ sfortunati a livello di infortuni, ma una sconfitta così umiliante deve comunque far riflettere. Considerando che Cincinnati vince le partite di conference con una media di quasi 40 punti di scarto, è lecito pensare che UCF sia diventata una squadra “normale” mentre, invece, i Bearcats hanno fatto un deciso salto di qualità.

In ACC:

Buona vittoria per Pittsburgh 28-7 contro Virginia Tech. I Panthers si candidano tra le favorite per la vittoria della conference: l’attacco è incredibilmente produttivo e la difesa è, come al solito, importante.
North Carolina vince di misura (45-42) contro Miami nella partita tra le due grandi deluse della Coastal Division. Sempre più in bilico la posizione di Manny Diaz.
Clemson vince, patendo tantissimo, per 17-14 contro Syracuse. Vedere all’opera l’attacco dei Tigers è un’esperienza orribile. Sconsigliata.
North Carolina State vince e convince (33-7) contro Boston College in trasferta. Andare a giocare bene a Chestnut Hill con i primi freddi stagionali non è una cosa scontata: vi meravigliereste se vi dicessi che forse la più probabile finale di ACC in questo momento è NC State vs Pittsburgh?
Virginia strapazza Duke per 48-0. Altra super prova per Brennan Armstrong (364 yard e 3 touchdown totali).

 

In Big 12:

Texas Tech facile su Kansas per 41 a 14. I Red Raiders corrono a piacimento su Jayhawks e migliorano il loro record con 5 vittorie e 2 sconfitte.
Partita interessante tra Iowa State e Kansas State, i Cyclones hanno la meglio guidati da un indemoniato Breece Hall.
Alla prima partenza da titolare Caleb Williams non delude le aspettative portando i suoi Sooners alla facile vittoria, 52-31 contro TCU. Per il sostituto di Rattler una prova da 18/23 295 yard e 5 touchdown totali (1 su  corsa).

In Big Ten:

Sotto gli occhi vigili del nostro Oleg, Northwestern, guidata da un buon Ryan Hilinski, vince per 21-7 contro la Rutgers di Coach Schiano.
Michigan State continua la sua incredibile marcia portandosi a casa la vittoria per 20 a 15 contro Indiana in una partita manifesto del football nella Big Ten (difesa, fisicità, corse, errori dei QB).
Nebraska perde ancora, questa volta contro Minnesota per 30 a 23. Quando per colpa o quando per sfortuna, i Cornhuskers non riescono più ad uscire dal tunnel e la posizione di Scott Frost è sempre più critica.

In PAC-12:

Oregon, faticando tantissimo (forse troppo), chiude la pratica California solo nell’ultimo quarto. Dopo la grandissima prova in Week 2 i Ducks di Cristobal sembrano aver fatto molteplici passi indietro; a onore del vero hanno avuto una quantità impressionante di infortuni per giocatori chiave, ma è abbastanza sorprendente come ancora non riescano a muovere la palla in attacco nonostante siano sempre molto più talentuosi di qualsiasi squadra affrontata in Pac-12.
Washington perde contro UCLA per 24-17. Un drive da 90 yard all’inizio del 4 quarto regala la vittoria a Chip Kelly che ritrova una buona prova da parte di Dorian Thompson-Robinson (270 yard e 3 touchdown).
Nella partita tra le due squadre peggiori della conference, Colorado demolisce Arizona per 34-0.
Washington State, dopo essere andata sotto 13-0 contro Stanford, recupera e vince per 34-31. Buona vittoria per Rolovich che potrebbe comunque perdere il posto visto che lo Stato di Washington renderà obbligatorio il vaccino ai propri dipendenti e l’allenatore non vuole proprio saperne di vaccinarsi. Ne sapremo di più la prossima settimana.

Nella SEC:

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Alabama vince in ciabatte (49-9) contro Mississippi State con grandissime prestazioni da parte di Will Anderson (4 sack) e Bryce Young (348 yard e 4 touchdown).
Vittoria facile anche per Texas A&M per 35 a 14 contro Missouri, entrambi i RB, Spiller e Achane, oltre le 100 yard su corsa.
Scene orribili al Neyland Stadium di Knoxville dove Ole Miss esce vittoriosa per 31-26 fornendo, finalmente, una buona prova difensiva. L’acredine tra i tifosi dei Vols e Lane Kiffin(reo di aver mollato all’improvviso Tennesse per USC dopo appena una stagione qualche era sportiva fa) è sfociata nel lancio di qualsiasi oggetto possibile in direzione della sideline dei Rebels. Purtroppo un ambiente ed uno stadio bellissimo si sono trasformati in un bruttissimo spot per tutto il college football.
In una partita decisamente dimenticabile, South Carolina vince 21-20 contro Vanderbilt.

Post scriptum.

UTSA si merita il ranking! 7-0 con la vittoria per 45-0 contro Rice, è ora che vengano riconosciuti i meriti al lavoro che sta facendo Jeff Traylor. Attenzione ai Roadrunners!

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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