[CFL] Grey Cup: lo snow bowl che incorona Toronto

CADE LA NEVE SULLA 105° GREY CUP

I Calgary Stampeders beffati in finale per il secondo anno consecutivo.

Domenica scorsa la neve comincia cadere copiosa su Ottawa due ore prima dell’inizio dell’ultima partita del 2017, quella che consegnerà la 105esima Grey Cup (il “Super bowl” canadese) alla squadra vincente.

Assolutamente favoriti sono i Calgary Stampeders, che da almeno un lustro si qualificano come la squadra più forte della Canadian Football League.

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Quest’anno concludono la regular season in testa alla West Division con il record di 13-4-1, si impongono in finale di divisione sugli agguerriti Edmonton Eskimos e volano a Ottawa, capitale del Canada, con tutte le carte in regola per impossessarsi della 105esima Grey Cup.

L’anno scorso si erano lasciati sfuggire il trofeo per un soffio. Reduci da una stagione trionfale, con 15 vittorie, 2 sconfitte e un pareggio, affrontarono in finale gli Ottawa Redblacks, vincitori della divisone est ma nettamente sfavoriti. La giovane squadra della capitale si apprestava infatti a disputare la Grey Cup con alle spalle il record negativo di 8-9-1 e il successo divisionale andava imputato più alla debolezza degli avversari che alle proprie forze.

Ma contro ogni pronostico i Redblacks, guidati dal QB 41enne Henry Burris, uomo icona del football canadese, riuscirono a strappare la vittoria ai supplementari agli invincibili Stampeders, al termine di una partita indimenticabile.

Quest’anno gli Stampeders ci riprovano; ad affrontarli trovano la storica franchigia dei Toronto Argonauts, un record stagionale di 9-9 alle spalle dopo un 2016 che non li aveva visti nemmeno qualificarsi ai playoff.

Inutile specificare che anche questa volta tutti i pronostici erano in favore degli Stampeders.

La neve cade copiosa sullo stadio di Ottawa domenica scorsa; ad ogni interruzione del gioco, squadre di addetti si precipitano sul campo per liberare gli hash marks dalla neve. Il terreno insidioso e la palla scivolosa rendono la vita difficile a entrambi gli avversari, costringendoli a una lunga sfilza di 2 and out. Ma nonostante le condizioni difficili è Calgary a imporsi, come previsto. All’intervallo le due squadre si avviano agli spogliatoi con il punteggio di 17-8 in favore degli Stampeders.

Resteranno in vantaggio fin quasi al termine della partita, quando, a 5 minuti dalla fine, in attacco con il punteggio a favore di 24-16, raggiungono le 8 yard di Toronto e qui, sul 1st and goal, si apprestano a segnare il touchdown necessario a prendere il largo e sigillare la vittoria.

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Il QB Bo Levi Mitchell lancia a Kamar Jorden, che senza difficoltà afferra la palla e corre fino a 2 yard dalla goal line. C’è la neve, la palla è scivolosa, basta un tocco del DB Jermaine Gabriel, quasi una carezza, per far sfuggire di mano la palla al ricevitore. A raccoglierla è il DB Cassius Vaughn, che corre per 110 yard fino in touchdown. La successiva conversione da due punti porta il punteggio in parità, 24-24, a quattro minuti e mezzo dalla fine.

Tornano in attacco gli Stampeders, ma la difesa di Toronto li ferma nella loro metà campo.

Va meglio agli Argonauts, che nei due minuti successivi riescono a guadagnare le 25 avversarie; da qui tentano con successo il field goal che per la prima volta, dall’inizio della partita, li porta in vantaggio 27-24.

LA FRETTA DI CALGARY

Quando torna in campo l’attacco rossonero, il QB Bo Levi Mitchell ha fretta di segnare, concludere la partita e vincere.

Ha di fianco Jerome Messam, forse il miglior runningback della lega, certamente il migliore della partita, con 62 y recuperate su corsa (in condizioni di terreno proibitive), 6 su ricezione e 2 touchdown messi a segno personalmente; certamente, in questa situazione meteo, è stato l’uomo chiave del successo dell’attacco di Calgary fino a 5 minuti dalla fine.

Ma Levi Mitchell non vuole affidarsi alla prudenza; gli Stampeders non vogliono cercare i 3 punti del pareggio che li manderebbe all’overtime; forse il ricordo della Grey Cup del 2016, persa ai supplementari, è ancora troppo vivo.

A 46 secondi dalla fine, dalle proprie 43 y, Bo Levi Mitchell tenta di agguantare la vittoria con quattro lanci. Il primo finisce incompleto; vanno meglio i due successivi, che portano gli Stampeders fino alle proprie 35.

Da qui Levi Mitchell lancia direttamente in endzone, in cerca delle mani del numero 80 di Calgary per il touchdown definitivo; incontrerà invece quelle del DB Matt Black che, con il primo e unico intercetto della partita, consegna la 105esima Grey Cup agli sfavoriti Argonauts.

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TUTTI I RECORD DI TORONTO

Con la vittoria di domenica scorsa sale a 17 il numero di Grey Cup conseguite dai Toronto Argonauts, che confermano di essere la squadra che ne ha raggiunto il maggior numero nella storia della CFL.

Il 38enne Ricky Ray vince la Grey Cup per la quarta volta in carriera, diventando il QB starter che ne ha vinte di più negli annali della lega.

All’inizio del secondo quarto, dalle proprie 10 yard Ricky Ray lancia per Devier Posey, che afferra sulle 44 e corre per altre 66 fino in touchdown, con un guadagno complessivo di 100 yard. E’ la ricezione più lunga della storia della Grey Cup.

Anche il ritorno di fumble di 110 yard messo in atto dal DB Cassius Vaughn, descritto nel paragrafo precedente, è il più lungo della storia della Grey Cup.

Infine, i Toronto Argonauts sono la squadra di pro football più antica del mondo, risalendo al loro fondazione al 4 ottobre 1873.

Gli highlight della finale

https://www.youtube.com/watch?v=VKW64fQwzRc

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Isabella Rampini

Ha scoperto il football quando cercava uno sport in cui ambientare il suo primo romanzo ufficiale, “Una stagione in provincia”. Da allora non ha più smesso di seguirlo. Avendo una passione insensata per i vice e i numeri due, ama la Canadian Football League ancora più che la NFL.

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