NFL Preview 2017: Denver Broncos
Anno II “dopo Manning”
Continueremo a contarle così le stagioni dei Broncos, almeno per un po’.
Almeno finchè qualcuno, o qualcosa, sarà capace di suscitare emozioni paragonabili a quelle del Last Rodeo 2015, che ha regalato a Denver il terzo titolo ed a Manning una pensione più serena.
In estate Elway ha prolungato per altre 5 stagioni portando la scadenza del suo “mandato” al 2021. Ne primi cinque anni da GM l’ex QB dei Broncos ha raggiunto due SB vincendo quello del 2015, dimostrando di essere uno dei migliori anche nel nuovo ruolo. Se Elway rappresenta la continuità tra il passato remoto, recente ed il prossimo futuro la “rivoluzione” è arrivata a livello di coaching staff.
La nomina di Vance Joseph, dopo i problemi di Kubiak, alla prima da HC dopo le esperienze da assistant a Miami e Cincinnati, ha sorpreso e lasciato qualche dubbio. Il 18° HC afro-americano della NFL potrà fare affidamento, nel tentativo di riprendersi la AFC West, su una delle migliori difese della lega (Woods ex db-coach sarà il DC) ma dovrà trovare soluzioni per un attacco che nella scorsa stagione è costato l’accesso ai playoff. Ad aiutarlo, sul fronte offensivo, ci sarà l’ex Chargers McCoy, altra novità, la cui priorità, oltre a dirimere la questione starting qb, sarà quella di restituire un gioco di corsa ad un team che nella scorsa regular season ha fatto troppa fatica a muovere la catena.
OFFENSE
12 mesi e 10 quarti dopo sembra chiaro che Paxton Lynch, la grande speranza del dopo Manning, non sia il giocatore che la dirigenza del Colorado si aspettava di aver scelto. Ovviamente è presto per dare qualsiasi tipo di definizione che poi non potrebbe essere bollata come “affrettata” ma è un fatto che dopo Kubiak anche Joseph sembri intenzionato a dare le chiavi dell’attacco, per il secondo anno consecutivo, all’ex Nortwstern Trevor Siemian, 7° scelta del draft 2015 e non a Paxton Lynch che ha anche subito un infortunio che lo terrà lontano dai campi per un mese “costringendo” i Broncos a riprendere Brock Osweiler rilasciato dai Browns.
Come anticipato precedentemente indipendentemente dalla QB battle il vero problema per Denver sarà trovare il modo di correre la palla. Dalle outside zone di Kubiak alle inside zone di McCoy si spera non solo cambino gli schemi ma anche l’efficacia che vedeva gli arancioni tristemente relegati nella parte “destra” della classifica delle yard su corsa nella scorsa stagione.
In questo senso va anche interpretata la firma di Jaamal Charles, bloccato sulla side line dei chiefs da due anni a causa dei più svariati infortuni e che cerca un riscatto, dopo i 30, tra l’aria pura del Colorado. Con CJ Anderson, e (si spera) aiutati da una OL che deve necessariamente salire di livello rispetto al 2016, formerà un duo potenzialmente in grado di rendere credibile il running game e “aprire” quegli spazi necessari per mettere in aria la palla e permettere a Thomas e Sanders di incidere sulla partita.
Troppo spesso nella scorsa stagione il duo di WR è stato ridotto a spettatore non pagante, con Demaryus Thomas particolarmente infastidito ad inizio stagione dall’impossibilità di rendersi utile. McCoy da questo punto di vista potrebbe rappresentare una garanzia per l’ex Georgia Tech che sotto la sua guida ha postato una delle migliori stagioni della sua carriera (anno di grazia 2012). Il vero salto di qualità lo si attende da Emmanuel Sanders, pronto alla consacrazione definitiva e che all’interno del nuovo sistema offensivo potrebbe diventare una macchina inarrestabile da TD.
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Phillips è andato ai Rams, Ware si è ritirato, qualche buon innesto in off-season c’è stato (Domata Peko, ex Bengals) e Joseph, 4-3 di formazione, potrebbe portare alcuni stravolgimenti alla 3-4 dei Broncos, ma alla fine, difficilmente vedremo qualcosa, difensivamente parlando, che non ci sembrerà familiare. Ottima contro il passing game nel 2016 la difesa di Denver, sorprendentemente, ha faticato ad arginare il gioco di corsa avversario arrivando a concedere 4,3 yard per portata ed è soprattutto su questo aspetto che dovranno lavorare.
Wolfe, Peko, Miller, Ray, Barrett, Davis, Marshall: la qualità per essere efficaci contro il runnig game avversario c’è e in molti si aspettano veder tornare il front-7 dei Broncos dominante in questo 2017. Harris, Talib, Roby e tutta la secondaria continueranno a fornire sufficienti garanzie contro il gioco di passaggio, anche con l’addio a T.J. Ward rilasciato in questi giorni, e una quantità infinità di tempo alla propria passa rush per portare la pressione necessaria a trasformare un tentativo di passaggio in un avventura.
COACHING STAFF
I fan avrebbero voluto Kyle Shanahan, capace di trasformare l’attacco di ATL in un ottovolante, Elway ha scelto Joseph e la sua leadership. Il nuovo HC dei Broncos ha lavorato per anni con Kubiak a Houston come DB coach e si è costruito una reputazione solida: gran lavoratore, atteggiamento positivo e la rara capacità di mantenere lo stesso atteggiamento indipendentemente dai risultati.
Queste qualità hanno azzerato i dubbi relativi alla relativa esperienza di Joseph (un solo anno come DC a Miami) e convinto il GM ad affidare all’ex Dolphins il compito di riportare subito i Broncos ai playoff (prima della scorsa stagione l’ultimo inverno senza postseason in Colorado risaliva al 2010).
McCoy è un cavallo di ritorno e si va a riprendere il ruolo di OC lasciato nel triennio passato a fare il capo allenatore ai Chargers (con alterne fortune) mentre Woods è alla prima esperienza da DC dopo 14 anni passati ad allenare le secondarie tra Tampa, Minnesota, Oakland e appunto Denver dove è arrivato nel 2015.
Qualcuno oltre oceano ha paragonato la situazione di Joseph a quella di Tomlin quando arrivò a Pittsburgh: entrambi abituati a giocare con una 4-3 ed entrambi, al primo incarico da HC, ritrovatisi tra le mani una difesa dominante ma abituato a giocare in modo diverso. Tomlin ebbe l’intelligenza di non stravolgere l’assetto, con i risultati che tutti sappiamo. A Denver sperano che Joseph abbia la stessa lungimiranza, o fortuna, coscienti che Siemian, Lynch o Kaepernik non farà differenza: non potranno mai garantire il rendimento ed i risultati a cui la che la difesa dei Broncos ci ha abituato in questi anni.
[review] [ad id=”29269″]I nostri voti
Offense
Defense
Coaching Staff
L'attaco se trova il modo di correre ha le individualità per fare male, la difesa è una certezza mentre sarà interessante vedere l'impatto che riuscirà ad avere Joseph al primo anno da HC.