[NCAA] Il riassunto della ottava settimana

Sembrava una giornata come tante altre questa ottava settimana di NCAA, in cui tutti i pronostici venivano rispettati e non c’erano particolari sorprese nei risultati.

A far detonare la bomba però, quando ormai in Italia era notte fonda, ci ha pensato Penn State che con una partita difensivamente perfetta è riuscita nell’impresa di sconfiggere la ex #2 del ranking Ohio State. La squadra di Urban Meyer ha giocato troppo con il fuoco ed alla fine si è bruciata in quella che è stata una partita non bellissima dal punto di vista “estetico” ma molto emozionante.

I Nittany Lions, che non battevano una top 2 addirittura dal 1964, entrano cosi di prepotenza in classifica e con un calendario che da qui alla fine risulta sulla carta agevole, potrebbero addirittura uscire secondi nella Big Ten East. La notte tra sabato e domenica però non ha portato solo la sorpresa Penn State ma anche Houston ha dovuto abbandonare definitivamente qualsiasi sogno di playoff e conference con la sconfitta contro SMU; stessa sorte è toccata ad Arkansas che non è riuscita a segnare più di 3 punti nella bruttissima sconfitta contro una rediviva Auburn.

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Per quanto riguarda le posizioni di testa, Alabama si conferma ancora la #1 grazie alla vittoria meritata contro Texas A&M in quella che era la sfida di cartello di questa giornata mentre Michigan, con la vittoria contro Illinois e la conseguente sconfitta dei Buckeyes, passa al secondo posto. Clemson, che ha usufruito del bye, Washington e Louisville di conseguenza guadagnano una posizione a discapito di Ohio State che dovrà ripartire cosi dalla sesta piazza mentre continua l’avanzata di Nebraska che si libera anche di Purdue.

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Continuano a salire anche West Virginia, in scioltezza contro TCU, Boise State che ha sudato le proverbiali sette camicie per battere BYU, e Auburn che ha demolito di punti Arkansas. Pioggia di yard e di TD nella partita tra Oklahoma e Texas Tech, con i due QB che hanno stabilito diversi record e con i Sooners che alla fine hanno vinto ed hanno conservato il posto 16 del ranking mentre esce di scena Ole Miss che deve soccombere ad una prestazione monstre di Fournette che lancia LSU direttamente alla posizione #19.

Guadagnano qualche posizione anche North Carolina e Navy, vincenti rispettivamente contro Virginia e Memphis mentre si rivedono in classifica Colorado, che ha battuto una Stanford ormai allo sbando e Virginia Tech che nella partita di giovedì notte ha sconfitto Miami.

Penn State vs Ohio State 24-21

Alzi la mano chi avrebbe pronosticato un risultato del genere alla vigilia di questa partita. Nessuno, probabilmente neanche il più ottimista dei tifosi di Penn State, si sarebbe sognato una vittoria di questo prestigio, ottenuta tra l’altro meritatamente. E’ vero che la squadra di coach James Franklin ha accumulato molte meno yard ed ha tenuto il pallone in mano per molto meno tempo rispetto agli avversari ma è stata cinica ed è riuscita a fermare Barrett quel tanto che è bastato per non farlo girare al meglio.

Questa vittoria per i Nittany Lions rappresenta non solo un’affermazione di prestigio ma anche un’opportunita molto faverole; Penn State infatti si trova adesso a ridosso dei Buckeyes nella Big Ten East e con un calendario agevole e con Ohio State che deve ancora giocare contro Michigan, la squadra di Franklin potrebbe agguantare un secondo posto che avrebbe dell’incredibile.

Naturalmente sono tutte situazioni ipotetiche ed il coaching staff non vuole sentir parlare di queste supposizioni ma i tifosi, sull’onda di questa vittoria, stanno iniziando a sognare in grande; a McSorley e company il compito di non farli svegliare.

Ohio State invece si deve leccare le ferite e deve fare ammenda per aver sottovalutato gli avversari. I ragazzi di Meyer infatti hanno giocato con sufficienza e non si aspettavano di certo una squadra così aggressiva difensivamente. Barrett, che ha comunque lanciato per 245 yard e 1 TD, non e riuscito a far male nel gioco di corsa, vero punto forte del #16 ed infatti tutto l’attacco ne ha risentito.

Gia contro Wisconsin, i Buckeyes avevano evidenziato problemi di questo tipo ed i campanelli di allarme arrivati dal Camp Randall non sono stati recepiti; ora tocca a Meyer dare una bella strigliata ai suoi giocatori anche se per Ohio State nulla è perduto poichè si trovano al sesto posto del ranking e on la partita clou contro Michigan ancora da giocare.

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La partita all’inizio è molto difficile da giocare per via delle ottime difese anche se i padroni di casa riescono con più facilita ad arrivare nel territorio avversario; avrebbero anche la possibilità di passare subito in vantaggio ma Davis sbaglia il fg dalle 39 yard. Ohio State fatica non poco a muovere la catena, imbrigliata alla perfezione dal front seven avversario e ci vogliono ben 15 minuti prima che gli ospiti arrivino in raggio da fg, poi messo a segno da Durbin.

Penn State prova a replicare ma McSorley, che palesa grossi problemi nel passing game, non riesce ad imprimere il giusto ritmo e cosi Ohio State va nuovamente a segno con un TD di Baugh. Ad un minuto dalla fine del primo tempo, gli ospiti allungano ancora con Durbin ma i Nittany Lions accorciano le distanze con un drive velocissimo concluso con il TD di Godwin.

Al rientro dagli spogliatoi i Buckeyes sembrano avere un marcia in più ed in rapida successione segnano un TD con una grande corsa di Samuel ed una safety dopo un fumble di Penn State, portando il punteggio sul 21 a 7. Sembra la spallata decisiva alla partita ed Ohio State infatti sembra accontentarsi; i padroni di casa però a questo punto ne approfittano e compiono il miracolo nell’ultimo quarto.

Prima McSorley si incarica personalmente di entrare in endzone, poi un fg di Davis ed un fg bloccato e riportato in TD da Haley, danno incredibilmente il vantaggio a Penn State. I Buckeyes hanno 4 minuti a disposizione per ribaltare la partita ma la difesa in maglia blu regge l’impatto dell’attacco avversario e casi Penn State può festeggiare una vittoria inaspettata.

Alabama vs Texas A&M 33-14

Continua senza sosta l’avanzata di Alabama alla sua terza partecipazione consecutiva ai playoff di college football; la vittima scarificale questa volta è stata Texas A&M in quella che era la partita più importante della week 8. La squadra di Saban si è imposta in maniera autoritaria, senza mai rischiare più di tanto nonostante lo svantaggio all’inizio del terzo quarto, e riuscendo a limitare quelli che erano i giocatori chiave degli Aggies, Knight e Garrett.

Con questa vittoria i ‘Tide hanno un posto sicuro ai PO al 99,9% e con il calendario che di difficile prevede soltanto la sfida contro LSU tra due settimane, pare veramente improbabile che la detentrice del titolo esca dal lotto delle migliori.

I texani invece escono a testa alta da una sfida che era già proibitiva alla vigilia; Alabama infatti oltre al fatto di aver un roster molto più profondo e di talento, aveva il vantaggio di giocare in casa e con tutti i pronostici a favore. Agli Aggies però va dato il merito di averci provato fino in fondo e restano ampiamente in corsa per un posto ad un New Year Six Bowl, che è alla loro portata.

La schedule della squadra di Sumlin è molto agevole sulla carta e continuare a giocare in questo modo potrebbe portare gli Aggies a togliersi qualche soddisfazione importante.

La partita inizia subito con il dominio territoriale di Alabama, che arriva con una facilità estrema fin alla redzone avversaria ma è costretta per ben due volte dalla difesa ospite, ad accontentarsi del fg. Solo ad inizio del secondo quarto i ‘Tide riescono andare per il bersaglio grosso grazie al TD pass di Hurts per Howard anche se il doppio possesso di vantaggio dura poco; a pochi secondi dalla fine del primo tempo infatti gli Aggies accorciano le distanze con un TD di Reynolds.

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Al rientro dall’intervallo lungo Texas A&M riesce addirittura a passare in vantaggio, sfruttando il fatto di avere per prima la palla in mano; con un drive velocissimo infatti Knight trova Kirk che riceve per 25 yard.

Alabama però è una squadra che non si scompone ed infatti nel drive successivo riporta l’ovale all’interno della endzone avversaria grazie ancora a Hurts, che riesce a trovare Ridley nell’angolo per il TD del 20 a 14. A questo punto gli Aggies spariscono dalla partita e per Alabama diventa tutto più facile: prima Allen riporta in TD un fumble di Ford, conquistando la dodicesima “turnover belt” di quest’anno per i ‘Tide, poi Hurts, con una grande azione personale, allunga ancora la forbice segnando il punto 33. Con ancora 12 minuti da giocare Texas A&M prova a recuperare lo svantaggio ma la squadra di Saban non arretra di un centimetro e cosi la corsa di Alabama ai PO può continuare indisturbata.

Louisville vs NC State 54-13

Quella che per Louisville sulla carta doveva essere una partita difficile per via dell’ottimo momento di forma degli avversari, si è rivelata poco più che una passeggiata per i Cardinals, che hanno demolito NC State con un prestazione autorevole. Lamar Jackson, autore di oltre 400 yard totali e 4 TD, è stato neanche a dirlo il mattatore della serata guidando un attacco sempre più inarrestabile, capace di oltre 550 yard.

Per la squadra di Petrino questa vittoria vale il quinto posto del ranking e pone i Cardinals come seri candidati alla postseason nonostante Clemson sia ancora avanti nella ACC Atlantic; un passo falso dei Tigers è ancora possibile e Louisville potrebbe inserirsi tra le prime 4 proprio all’ultimo minuto.

Per NC State invece si tratta di una sconfitta che riporta sulla terra squadra e tifosi; intendiamoci, la partita era già molto difficile e la vittoria contro Notre Dame e la sconfitta solo all’OT contro Clemson aveva dato molta fiducia ai Wolfpack. Tuttavia la straripante atleticità di Jackson, unita ad un attacco praticamente infallibile, hanno fatto crollare tutti i sogni di un probabile exploit di NC State proprio in casa di Louisville.

La stagione dei ragazzi di Doeren adesso si fa molto più dura poiché delle 5 partite rimanenti 3 sono molto difficili; se i Wolfpack non si scompongono dopo questa sconfitta, potrebbero arrivare delle soddisfazioni importanti per una squadra che comunque fin qui ha dimostrato di saper stare molto bene in campo.

La sfida ha ben poco da raccontare perché e un dominio di Louisville dall’inizio alla fine; a Jackson infatti bastano solo due minuti per mettere in chiaro le cose e portare i suoi in vantaggio con una corsa da 36 yard. NC State è frastornata da questo inizio turbo degli avversari e cede di schianto nei successivi minuti; prima un intercetto del QB Finley consente a Creque di segnare il fg nel drive conseguente, poi è Smith ad allungare il punteggio dopo un passaggio di Jackson di ben 74 yard.

Nel secondo quarto la situazione non cambia ed i padroni di casa continuano a segnare grazie a tre fg di Creque, un altro TD di Smith, uno di Hikutini ed uno di Staples andando a riposo sul 44 a 0.

Al rientro dagli spogliatoi Louisville solleva il piede dall’accelleratore e cosi i Wolfpack possono provare a dare un senso alla loro partita; Finley riesce a trovare Harmon prima e Trowell poi e cosi NC State riesce a mettere punti nel tabellone. Saranno però gli unici per la squadra di Doeren poiché i Cardinals, ad inizio dell’ultimo quarto, vanno ancora a segno con Smith e con un fg del solito Creque, chiudendo definitivamente la contesa sul 54 a 13.

Heisman Watch

Niente di nuovo per quanto riguarda la prima posizione nella corsa all’Heisman Trophy, che vede sempre al comando Lamar Jackson. Scalzare il QB di Louisville dalla prima piazza è impresa impossibile da qui alla fine e possiamo affermare con una percentuale che si avvicina al 100%, che il giovane talento della Florida sarà il nuovo campione.

Al secondo posto c’è un cambio di posizioni poiché Deshaun Watson deve lasciare la piazza d’onore in favore di Jake Browning, QB di Washington. Il giocatore degli Huskies è stato protagonista della vittoria contro Oregon State mettendo a segno 4 TD totali e confermandosi uno dei migliori talenti di quest’anno.

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Watson quindi deve cedere il passo, anche per il fatto di non essere sceso in campo per via del bye, e adesso si dovrà guardare anche da Donnel Pumphrey, RB di San Diego State che nella vittoria contro San Jose State ha messo a segno 134 yard ed un TD su corsa e da Jabril Peppers, che nella vittoria contro Illinois ha dato il suo contributo in attacco, in difesa e nello special team; il LB/S di Michigan potrebbe essere il secondo difensore a vincere il titolo dopo Charles Woodson, altra leggenda dei Wolverines.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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