[NCAA] Bowl review (1-2 gennaio)
Seconda puntata (qui la prima) con i risultati dei bowl games di fine stagione. Stavolta analizzeremo le partite disputatesi tra l’1 e il 2 Gennaio che comprendono ben 3 (sui 5 totali) BCS Bowl: Il leggendario Rose Bowl di Pasadena (giunto alla edizione numero 100), il Fiesta Bowl ed il Sugar Bowl.
Il primo giorno dell’anno è andata in scena un’emozionante Nebraska-Georgia, protagoniste del Gator Bowl di Jacksonville. Vittoria contro pronostico degli Huskers per 24-19 grazie ad un rocambolesco TD da 99 yard (record del Bowl) messo a segno da Quincy Enunwa su passaggio del QB Tommy Armstrong Jr. quando mancavano 5’ alla fine del terzo quarto.
Il TD è stato ancora più entusiasmante se si considera che pochi secondi prima Nebraska aveva rischiato di subire una safety riuscendo quasi per miracolo a posizionare la palla sulla 1 yard. La sconfitta lascia senz’altro l’amaro in bocca a Georgia, incapace di finalizzare al meglio ben 7 possessi nella red-zone avversaria e che paga a caro prezzo la pessima giornata dei suoi ricevitori.
Vittoria netta di North Texas su UNLV (36-14) nel Dallas Bowl, che ha consentito ai Mean Green di portare a casa un trofeo che mancava ormai dal 2002.
Successo anche per LSU, numero 16 della classifica BCS, che nel Outback Bowl ha sconfitto Iowa 21-14. Partita dal punteggio basso che ha visto l’esordio assoluto dal primo minuto del QB freshman dei Tigers Anthony Jennings, il quale ha certamente pagato l’emozione del debutto (7/19, 82 yards, 1 INT) ma è riuscito ad evitare guai peggiori e grazie all’aiuto dei compagni di squadra (ottima prestazione anche degli special teams) ha permesso a LSU di conquistare il bowl. La vittoria ha consentito ai Tigers di portare così a 4 di fila le stagioni con almeno 10 vittorie. Il che ci induce ad una piccola riflessione su LSU, il cui potenziale di squadra sembrava poter preludere a ben altri obiettivi, come del resto conferma la vittoria su Auburn (unica squadra a esserci riuscita finora). Ma le sconfitte contro Alabama e soprattutto quelle contro Georgia e Mississippi hanno rinviato al prossimo anno i sogni di gloria di uno dei programmi sportivi più antichi e nobili della nazione.
Vittoria e addii per i South Carolina Gamecoks dopo il Capital One Bowl vinto 34-24 su Wisconsin. Lasciano, infatti, il QB senior Connor Show, autore di una straripante performance (22/25, 312 yards, 3 TD pass e 2 TD su corsa) e MVP della partita, ma anche il forte junior DE Jadeveon Clowney, che ha deciso di dichiararsi eleggibile per il draft NFL, dopo una stagione (compresa questa partita) che lo ha visto molto al di sotto delle sue reali capacità; saluta i Gamecoks anche il junior WR Bruce Ellington.
Finalmente siamo arrivati al Rose Bowl, il tanto atteso appuntamento con uno dei più storici e ambiti trofei di fine stagione che quest’anno ha visto confrontarsi i campioni del PAC 12 di Stanford contro i sempre più sorprendenti campioni del BIG-10 di Michigan State.
Il tema tattico della vigilia è stato senza dubbio la difesa, visto che entrambe le scuole sono tra le più forti della nazione e contano su diversi giocatori di talento come, per esempio, il LB dei Cardinal Trent Murphy, leader della classifica stagionale dei sacks. In avvio Stanford si è portata subito sul 10-0 grazie ad un paio di big-plays, tra cui un passaggio da 43 yards di Hogan per Rector che ha avuto come primo effetto quello di porre alcuni interrogativi alla secondaria degli Spartans, sperando in tal modo di aprire qualche varco in più al proprio rushing game. Non è un caso che il primo TD della partita lo abbia messo a segno, infatti, il RB Tyler Gaffney, con una corsa da 16 yards.
Michigan State ha avuto però il merito di non abbattersi e di replicare colpo su colpo, prima con il TD su corsa di Jeremy Langford, e poi con un ottimo drive chiuso dal TD di Pendelton, che ha permesso agli Spartans di fissare il punteggio all’intervallo sul 14-17. Ma negli ultimi due quarti la difesa di Michigan State ha preso il sopravvento.
Il ‘muro verde’ eretto dagli Spartans ha lasciato le briciole agli avversari tanto da spingere lo stesso Gaffney a dichiarare: «Dovunque guardassi vedevo solo maglie verdi». Al resto ci ha pensato Cook (22/36, 332 yards – record in carriera- 2 TD, 1 INT), eletto MVP della partita, che al’inizio dell’ultimo periodo ha lanciato in meta Tony Lippet portando così i suoi in vantaggio 17-24.
Nel finale, dopo che Stanford aveva accorciato con un field-goal dalle 39 yards, è stata ancora la difesa della squadra di coach Dantonio a dichiarare la fine delle ostilità negando ai Cardinal la trasformazione di un 4-e-1 con una strepitosa azione difensiva del senior LB Kyler Elsworth, capace mettere a segno un tackle-volante per fermare il portatore di palla avversario.
È finita perciò 24-20 con gli Spartans che hanno chiuso con un trionfo una stagione che all’inizio, secondo i pronostici, li vedeva inferiori a Michigan, Ohio State e perfino Winsconsin. Invece Mark Dantonio – fresco di rinnovo contrattuale che lo fa diventare uno dei tre allenatori più pagati della nazione- in 7 anni ha ricostruito a East Lansing un programma vincente basato su un modo di giocare tipico della vecchia scuola: tanto fisico e tanta difesa. La prova del nove per Dantonio e i suoi Spartans sarà la prossima stagione quando dovranno dire addio a ben 6 dei titolari della difesa. Ma adesso c’è tempo per pensarci, meglio godersi il trionfo.
Di diverso tenore è stato, invece, il Fiesta Bowl, disputatosi a Glendale AZ, tra UCF (vincitori della AAC) e Baylor (vincitori del BIG-12), in una sfida incentrata sull’attacco che ha visto per la prima volta entrambe le scuole esordire in un BCS Bowl. È finita 52-42 per la squadra della Florida che in una pioggia di segnature ha ribaltato il pronostico che vedeva i Bears di coah Briles favoriti di 17 punti. Grande prova del QB dei Knights, Blake Bortles (394 yards totali, 3 TD pass e 1 su corsa) ben supportato dal RB Storm Johnson (124 yards e 3 TD) e dal WR Rannel Hall (113 yards e 2 TD).
Baylor, invece, ha pagato a carissimo prezzo le penalità fischiate dagli arbitri (ben 17 per una perdita complessiva di 135 yards) e talune scelte discutibili in attacco, come un fallito tentativo di conversione di un 4-e-8 (invece che calciare un field-goal) e una fallita conversione da due punti. Ma ancora più grave è stata la incapacità del migliore attacco della nazione di sfruttare i 3 turnover concessi da UCF non concretizzando al meglio svariati possessi nelle ultime 20 yards avversarie. Nonostante ciò i Bears, pur sotto 14-0 in avvio, hanno trovato la forza di rimontare fino al 28 pari a 10’ dalla fine del terzo quarto, grazie ad un TD su corsa del QB Bryce Petty (30/47, 356 yards, 2 TD pass e 3 TD su corsa, 1 INT). Da questo momento UCF, però, ha preso il largo, trasformando in un TD ogni viaggio nella red-zone avversaria e chiudendo definitivamente i conti con la corsa in meta di Johnson da 40 yards.
I Knights hanno festeggiato così il primo BCS Bowl della storia della scuola che mette la ciliegina sulla torta ad una splendida stagione con ben 12 vittorie ed una sola sconfitta.
Ultima partita di questo secondo resoconto è il Sugar Bowl, giocato il 2 Gennaio scorso a New Orleans (LA) tra Alabama e Oklahoma, entrambe scelte ‘at large’. Anche qui come nel Fiesta Bowl c’è stata una sorpresa con i Soneers che hanno ribaltato lo sfavorevole pronostico, battendo 45-31 i Crimson Tide di Nick Saban. Anche questa partita è stata una sfida tra QB: da un lato il freshman dei Sooners Trevor Knight (348 yards, 3 TD, 1 INT) e dall’altro il famoso senior dei Crimson Tide AJ McCarron (387 yards, 2 TD, 2 INT). McCarron ha salutato con due sconfitte consecutive la sua carriera da atleta di college dopo aver vinto le precedenti 36 partite disputate, addossandosi, con grande professionalità e carisma, la responsabilità della sconfitta, compromessa definitivamente da un suo fumble ritornato in meta da Oklahoma a pochi secondi dalla fine.
Nonostante il deludente finale di stagione per Alabama, sconfitta incredibilmente da Auburn e tagliata fuori dalla corsa al terzo BCS Championship consecutivo, i Crimson Tide, come ammesso dallo stesso Saban, hanno interpretato al massimo delle loro possibilità il match uscendone però sconfitti. Pertanto va dato merito ad Oklahoma di aver giocato una gran partita guadagnandosi un trofeo che potrebbe preludere ad un grande 2014.
La gara, giocata sul filo dell’equilibrio per lunghi tratti, è stata risolta a favore dei Sooners grazie alle segnature di Sterling Sheppard all’inizio del terzo quarto.
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