[NFL] Giovani QB alla carica

“Young Guns Leading the Charge”

La stagione che sta per iniziare si distingue per il numero di giovani QB che saranno lanciati nella mischia da rookies. Ce ne saranno ben cinque: Luck (Colts), Griffin III (Redskins), Tannehill (Dolphins), Weeden (Browns) e Wilson (Seahawks).
Se poi consideriamo i QB al secondo anno nella NFL che sono starters: Locker (Titans), Gabbert (Jaguars), Dalton (Bengals), Ponder (Vikings) e Newton (Panthers), si arriva a 10 QB titolari con al massimo un anno di esperienza, quindi quasi un terzo delle squadre giocherà con dei giovani QB.
Questa statistica non ha precedenti nella NFL, una lega dove di solito un talento veniva fatto maturare dietro a un QB esperto (Rodgers con Favre uno degli ultimi esempi).
Questo è un record che fa capire come anche la NFL sia cambiata come tanti altri sport dove ormai non si ha più tempo di far crescere un talento in panchina, soprattutto in una posizione delicata come il QB. Bisogna vincere subito e bisogna capire subito se si è investito su un giocatore che vale.
I nuovi regolamenti hanno fatto diventare la NFL una “passing league” dove il gioco dei lanci viene protetto da regole più ferree per diminuire i contatti tra CB/WR e per proteggere i QB. Non a caso l’anno scorso tre QB hanno lanciato più di 5000 yards, e hanno demolito il record di Dan Marino che resisteva da decadi.
I running back sono diventati dei comprimari. Non esiste più la squadra vincente che si basa sul gioco di corsa, con un RB principale che corre per quattro quarti come un dannato su e giù per il campo. Non esistono più gli Emmit Smith e i Terrell Davis, quei RB che dominavano intere partite e che furono decisivi per la vittoria finale del Super Bowl. Non a caso ora i Patriots arrivano al Super Bowl affidandosi a Tom Brady e a un RB di secondo livello.
Ma torniamo ai nostri giovani QB.
Da Luck e Griffin III ci aspettiamo grandi cose,tutti i report indicano che questi due giocatori sono maturi e sono già all’altezza della situazione e la pre-season ha confermato queste aspettative.
Andy Dalton l’anno scorso ha mostrato grande maturità e sangue freddo con i Bengals ha sorpreso tutti portando i Bengals a finire la stagione con un record di 9-7.
Cam Newton ha sorpreso tutti con delle statistiche da campione all’inizio, anche se a fine stagione ha un pò rallentato, ma ha pur sempre lanciato per 4000 yards (ben 854 yds nelle prime due partite da rookie) con 21 TD. Ha corso per 706 yards e ha segnato pure 14 TD di corsa. Numeri fenomenali. Quest’anno dovra confermare tutto quello di buono che si è visto e sarà dura perchè adesso tutte le squadre potranno prepararsi meglio ora che sanno di che pasta è fatto. L’anno scorso nessuno aveva idea che potesse essere cosi esplosivo con la corsa e potente col braccio, anche se un certo Bo Jackson non era stato troppo timido nel dire che Cam Newton ha il braccio più potente di Elway ed è più veloce di Vick.
Arrivamo a due giovani che hanno già visto il campo l’anno scorso: Ponder e Gabbert. Lanciati nella mischia l’anno scorso in squadre poco attrezzate che gli ha fruttato l’etichetta di “bust” appesa al collo. Sarà per loro l’ora di impressionare tutti i “non-believers”. Per Ponder non dovrebbe essere difficile considerando che ha Adrian Peterson alle sue spalle e un Percy Harvin che è un signor WR.
Jake Locker quest’anno sarà preferito al veterano Hasselback è sarà l’ora della verità per lui. Avrà a disposizione il WR promessa Britt, scelto al primo giro dai Titans nel 2009, che però ha avuto infortuni e problemi con la legge. Sinceramente la scelta di mettere Locker titolare sembra quasi una mossa per capire in fretta se possa essere all’altezza o no, perchè l’anno prossimo ci saranno dei buoni QB disponibili al draft e i Titans non vogliono di certo perdere quell’occasione.
Ci rimangono due rookie sorpresa.
Tannehill, preso dai Dolphins quest’anno come settima scelta assoluta che ha fatto parecchio discutere. Al college giocava come WR, poi convertito a QB, non ha molta esperienza, ma i Dolphins sono alla ricerca disperata di un erede di Marino. Non è una sorpresa questa scelta se si pensa che l’offensive coordinator dei Dolphins allenava Tannehill al college (Texas A&M). Sinceramente avrei aspettato il draft del prossimo anno e avrei fatto di tutto per puntare su Barkley che sarà sicuramente protagonista a USC e sarà finalista per l’Heisman Trophy.
Infine Russell Wilson, la vera sorpresa di questa pre-season. Preso al terzo giro da Wisconsin, marchiato dagli scout come troppo piccolo per giocare QB nella NFL. La sua altezza, 1.80m non sembra abbastanza per gli scout, anche se un certo Drew Brees a 1.83m fu marchiato allo stesso modo al draft per poi diventare un campione. Russell Wilson ha dimostrato mobilità e freddezza che ha convinto Pete Carroll ha preferirlo a Matt Flynn, il QB più quotato nella free agency, ovviamente dopo Manning. Flynn era ambito da parecchie franchigie e una volta finito ai Seahawks sembrava ovvio che partisse da titolare, ma è chiaro che Carroll ha visto in Wilson qualcosa di cui in pochi si aspettavano.
Wilson stesso si è detto sorpreso. Carroll lo avrebbe avvicinato dopo un allenamento mentre giocavano a basket per rilassarsi e si sarebbe complimentato con lui per la buona prestazione durante la pre-season, per avere fatto tutto quello che gli avevano chiesto di fare concludento il discorso con un “by the way, you will be the starting quarterback for the Seahawks,congratulations”.
C’è tanta carne al fuoco per la prima giornata e dopo una lunga attesa finalmente siamo arrivati al kick off iniziale che ha visto di fronte questa notte i campioni in carica Giants e l’eterna promessa dei Cowboys.
Buon divertimento e buona NFL.

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Lorenzo Guidolin

Inviato da Los Angeles, appassionato di football dai tempi di Montana e Marino.

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