[W10] NFC West: e se i Niners…

Nella prima partita, Arizona partiva subito forte andando in vantaggio grazie ad un TD di Larry Fitzgerald, perfettamente imbeccato da Derek Anderson, ma era Matt Hasselbeck a fare la partita per Seattle, trasformando un promettente inizio in un pomeriggio da incubo per i Cardinals.
Hasselbeck sembrava indemoniato, facilitato anche da una prestazione a dir poco indecente da parte della secondaria difensiva di

Il quarterback dei Seahawks superava anche un infortunio al polso, che lasciava spazio al backup per un solo, disastroso drive, continuando imperterrito a colpire la difesa dei Cardinals in ogni posizione, con lanci corti, medi e lunghi: quello che spesso si definisce un vero e proprio “passing clinic”.
Il risultato finale di 36-18 per i falchi di mare proietta Seattle in testa alla division, aprendo ufficialmente la crisi dei Cardinals, sconfitti nelle ultime quattro partite, ma soprattutto privi di un quarterback affidabile, con una secondaria colabrodo ed una difesa complessivamente inaffidabile.
La leadership dei Seahawks verrà subito messa alla prova domenica prossima, quando Seattle incontrerà i New Orleans Saints. Con i Rams impegnati contro Atlanta, saranno i Niners a poter più facilmente sfruttare un eventuale scivolone di Seattle, dovendo incontrare i Tampa Bay Buccaneers. E se fino a poche settimane fa i bookmakers non avrebbero avuto dubbi nell’assegnare una decina di punti di vantaggio per i Bucanieri, dopo la prestazione di ieri sera contro i Rams le azioni di San Francisco si sono improvvisamente impennate.
Tutto d’un tratto le bellicose dichiarazioni di Singletary, che continua a sostenere che i Niners vinceranno la division, sembrano poter poggiare su basi solide. Le stesse basi solide che hanno permesso a San Francisco di portare a casa una partita che diverse volte era stata riconsegnata ai Rams, che hanno a loro volta dimostrato di essere ancora una squadra acerba, sebbene instradata sulla giusta via per risalire la china.
La partita di Candlestick park è stata virtualmente decisa da una penalità, una interferenza chiamata ad O.J.Atogwe sulla quale si potrebbe discutere delle ore, che ha posizionato i Niners in raggio da field goal in voertime, dopo che sempre delle penalità avevano privato San Francisco di ben tre touchdown ed un intercetto.
Al di là della bontà della chiamata decisiva, comunque, resta il fatto che a fine partita i Rams sono stati vittima della mentalità tipica di Spagnuolo, “build a lead and sit on it”, che però non è ancora in grado di sostenere con una squadra che ancora una volta si dimostra incapace di finire una partita in maniera aggressiva.

Pareggiati i conti sul 20-20 a tempo scaduto, i Rams sono poi totalmente implosi nel supplementare, fino all’interferenza decisiva.
Da quanto si è visto ieri Mike Singletary dovrà avere delle motivazioni più che valide per far rientrare Alex Smith una volta guarito dall’infortunio. L’innesto di Troy Smith ha portato ad una totale rivoluzione in attacco. Come ha sottolineato un commentatore, Troy Smith è un “big play waiting to happen”, e l’ha dimostrato con una prestazione favolosa, in cui i big plays (davvero una marea) hanno abbondantemente sovrastato le cattive giocate ed i cinque sack subiti da una difesa molto aggressiva.
I Niners sono ora a due partite dai Seahawks e ad una dai Rams, che però sono ancora troppo vulnerabili in trasferta per rappresentare una minaccia seria. Chissà che alla fine della fiera non si sia obbligati a dare ragione a Singletary, che non ha mai smesso (nemmeno quando erano 0-5) di indicare la suq squadra come la vincitrice della NFC West 2010.