Io la penso così: il contratto di Dak Prescott

Giorni complicati questi. Con #iolapensocosì voglio provare a parlare d’altro, a staccare qualche minuto dal pensiero fisso. Dalla guerra infima e insidiosa che coinvolge tutti noi. E che dobbiamo vincere insieme. Restando a casa.

Oggi voglio concentrarmi su un giocatore in particolare. Che divide. Che fa discutere. Dak Prescott. Vale o no i soldi che gli sono stati offerti? Trentatré milioni annui e 105 garantiti. Un bel gruzzolo. Senza dubbio. Per me li vale. Non ho dubbi.

Lui ne chiede 40. Ecco. Su quaranta vado più cauto. Facciamo che ci troviamo a metà? Trentacinque-trentasei all’anno. Garantiti? Facciamo 115/120. Tantissimi soldi, ma per me il ragazzo li vale. Chiaro che non bisogna guardare a Russell Wilson (35 all’anno) o Aaron Rodgers (33,5), ogni anno l’asticella si alza. Se dovessero contrattare adesso chiederebbero sicuramente di più. Scorro la lista però e vedo 33,5 Goff, 32 Wentz, 30 Ryan, 28 Cousins. E da pochissime ore anche il buon Tannehill ha firmato, un’estensione da 29,5 all’anno. Secondo me Prescott non ha niente meno di questi quattro, ora cinque. Secondo me Dak Prescott non ha niente meno di questi quattro. Anzi. Con un coaching staff all’altezza secondo me può rendere ben più di Goff (quello che mi piace meno della lista). E Goff è arrivato al Super Bowl eh!

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Dallas ha pescato un jolly chiamandolo al quarto giro. Un bel colpo che sarebbe un peccato sprecare. Leggo qua e là critiche del tipo “non è decisivo nelle partite chiave” e cose simili. Diamogli la possibilità di dimostrarlo. Ha 26 anni. Un buon quarterback può giocare fino a… chi lo sa fino a quando può giocare oggi giorno. Però non etichettiamo un ragazzo di 26 anni stupidamente, perché i fattori sono tanti.

Tra i quarterback elencati prima (Goff, Wentz, Ryan, Cousins) non vedo questi gran trascinatori, o giocatori imbattibili nei momenti chiave. Per questo penso che Dak Prescott meriti quei soldi che gli hanno offerto. Ed anche qualcuno in più. Considerando che ha preso subito in mano Dallas sin da rookie e ha giocato finora a prezzo di saldo.

#iolapensocosì. I 40? Per ora no. 

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2 Commenti

  1. Restando dell’idea che a Dallas il problema risieda in un GM che dura da 25 anni (quindi un’idea di squadra che non cambia da 25 anni), credo modestamente che Prescott (quarteback preterintenzionale perché Dallas se lo è trovato; miravano all’epoca a Paxton Lynch) sia un buon quarterback alla pari dei citati (Goff, Wentz, Ryan, Cousins). Sono però tutti, chi più chi meno, quarteback discreti. Non sono né dei Rogers né dei Brees. Prescott ha dalla sua un fisico da linebacker che lo ha aiutato a non perdere mai una partita. I Cowboys però hanno una nomea: chi vuole guadagnare tanto deve andare a Dallas, chi vuole invece vincere deve andare a New England. Questo circolo deve interrompersi perché alla fine si vince in 53. Quindi occorre dire no.

  2. Più che altro ho dei dubbi sulla possibilità di costruire una buona squadra, visto che ci sono già i contratti di Elliot ed Amari Cooper (il cui contratto non condivido)

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