NFL Preview 2018: Tampa Bay Buccaneers

Nella selvaggia NFC South lo scorso anno si è presentato uno scenario quantomeno insolito, ma pur sempre possibile. Ben tre squadre hanno superato quota dieci vittorie in stagione e sono tutte volate ai playoff. Saints, Panthers e Falcons in quest’ordine, con alterne fortune poi in post-season.

Tutti, insomma, tranne i Buccaneers, che ormai da dieci stagioni non provano il brivido di andare oltre la regular season. E, per la settima di queste dieci annate, hanno chiuso all’ultimo posto in Division, con un record in picchiata. Dal 9-7 del 2016, il 5-11 del 2017 è sembrato un vero e proprio salto nel vuoto. Attenzione, però: l’offseason di Tampa Bay è stata la migliore tra quelle vissute in NFC South, che si prepara a mischiare nuovamente le carte in vista del prossimo 9 settembre.

OFFENSE

tampa bay buccaneers jameis winston

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Jameis Winston, stoico un anno fa nel guidare i Buccaneers a un passo dai playoff, non è bastato a sopperire le mancanze della difesa. Le 3.504 yard con 19 touchdown pass, accompagnate da 11 intercetti e ben 10 fumble, frutto dei 33 sack subiti, possono sembrare un passo indietro da parte del quarterback. Unite ai career-high per percentuale al lancio (63.8%) e passer rating (92.2), però, fanno tutto un altro effetto. Il suo posto al timone dell’attacco non è in dubbio, escluse le prime tre giornate causa squalifica, pur con buon back-up come Ryan Fitzpatrick, ma per non compromettere la nomea della prima scelta al Draft 2015 servirà un ulteriore cambio di marcia. Soprattutto in un reparto che offre svariate opzioni utili.

Mike Evans si è confermato tra i migliori wide receiver in NFL con 1.001 yard e 5 touchdown, cui vanno unite le 1.299 yard e i 4 touchdown dell’accoppiata composta da DeSean Jackson e Adam Humpries. Buono l’apporto da 525 yard di Chris Godwin, straordinario quello da 1.023 yard e ben 12 touchdown del duo di tight-end composto dalla garanzia Cameron Brate e dal rookie O.J. Howard, subito decisivo. Tutti confermati in vista della prossima stagione, insieme alla scelta numero 144 del Draft, Justin Watson. Proprio dal Draft, Tampa Bay si augura di aver trovato il runningback che risollevi le sorti del backfield. Ronald Jones, scelta numero 38 da USC, prende il posto di Doug Martin e affianca Peyton Barber e Jacquizz Rodgers, che hanno totalizzato insieme la miseria di 667 yard e 4 youchdown l’anno passato. L’innesto di Ryan Jensen dai Ravens è fondamentale per una delle peggiori offensive line nella Lega. Resta qualche perplessità sul fondamentale left tackle, Donovan Smith, che continua a non convincere.

DEFENSE

Ingram Saints Buccaneers

Per migliorare la situazione della peggior pass defense della scorsa stagione in NFL, oltre che ultima per sack collezionati, appena 22, e alla posizione numero 19 contro le corse, serviva un intervento massiccio in offseason. Tale è stato, fin da subito, l’obiettivo della dirigenza dei Buccaneers. Dagli Eagles campioni in carica sono arrivati Vinny Curry prima e Beau Allen poi, a rinforzare la linea difensiva. Completata dalla garanzia Gerald McCoy, 6 sack e 9 tackle for loss nella scorsa annata, e dall’altro nuovo innesto, Jason Pierre-Paul. Aver rinunciato, in pratica, soltanto a una terza scelta al Draft è parsa una mossa saggia, pur nell’azzardo di accogliere un giocatore con una tale menomazione fisica. A loro si aggiunge la 12esima scelta assoluta, Vita Vea, prospetto di estremo interesse e potenzialmente un fattore contro le corse avversarie.

Il duo di linebacker composto da Kwon Alexander e Lavonte David ha regalato 198 tackle, 15 tackle for loss, 5 pass deflected, 3 intercetti e 6 fumble forzati alla causa e assicura certezze anche in ottica futura. Al posto di Vea, però, in tanti si sarebbero aspettati la safety Derwin James per rinforzare una secondaria manchevole. Gli innesti dal Draft alle spalle del front seven arrivano con la scelta numero 53, con M.J. Stewart pronto a dividersi tra le posizioni di safety e nickel back, e con la scelta numero 63, con Carlton Davis a portare fisicità e atletismo tra i cornerback. Senza, però, assicurare certezze alle spalle dell’ottimo Brent Grimes. Attesa l’esplosione di Vernon Hargreaves, scelta numero 16 al Draft del 2017, mentre Chris Conte e Justin Evans compongono un duo di safety non particolarmente affidabile. E la mancata scelta di James potrebbe farsi sentire.

COACHING STAFF

Dirk Koetter buccaneers

Il vero problema dei Buccaneers, che potrebbe frenare una promettente risalita nei meandri della NFC South, potrebbe essere un coaching staff tra i peggiori di tutta la Lega. Dirk Koetter non ha convinto nelle due stagioni da head coach a Tampa Bay, così come nella precedente da offensive coordinator della squadra. Mai oltre la posizione numero 18 tra i migliori reparti offensivi in NFL, con un record di 14-18 salvato in pratica da una striscia di cinque vittorie consecutive nel 2016, è senza dubbio tra gli allenatori più a rischio in vista della prossima stagione. Sempre che non andasse considerato un suo esonero già in estate.

Todd Monken è stato l’offensive coordinator scelto da Koetter una volta promosso a head coach, dopo un record di 13-26 da capo allenatore in NCAA. Anche con il salto in NFL, però, ha proseguito in una carriera senza particolari spunti finora. Mike Smith, dopo sei stagioni da head coach dei Falcons, si è tolto dal palcoscenico per diventare defensive coordinator dei Buccaneers, lasciando spazio alla cavalcata fino al Super Bowl di Atlanta. In due stagioni a Tampa Bay non è mai riuscito a togliere la difesa di squadra dalle peggiori dieci della Lega.

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Winston è la bussola di gioie e sconfitte dei Buccaneers in vista della prossima stagione. E' lui al timone di un attacco interessante e ricco di opzioni. La difesa, ricostruita dalle ceneri della passata stagione, resta tutta da valutare, soprattutto alle spalle del front seven. Coaching staff tra i peggiori in NFL: potenzialmente decisivo, ma in negativo, per le sorti della franchigia.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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Un Commento

  1. Secondo me, anche se sarò sicuramente smentito, ma credo che la loro divisione possa ripetere una stagione come la scorsa, i buccs sono migliorati molto in difesa e Winston resta sempre un leader vero, secondo me quest’anno vanno in post season

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