[NFL] Parola all’Insider: St. Louis Rams – Giacomo Giannecchini

Ben ritrovati con la rubrica “Parola all’Insider”!
Oggi parleremo dei St. Louis Rams e a parlarcene ci sarà Giacomo Giannecchini, 38 anni con una grande passione per il football americano.

La prima domanda è standard, perchè hai scelto di tifare Rams?? Cos’hai visto nella franchigia di St Louis?
Ci sono diversi motivi: la storia dei Rams, i grandi personaggi che hanno reso questa franchigia una delle più ricche di storia e di eventi, il simbolo dell’Ariete con le corna a spirale, i colori, la grafica, Kurt Warner, Steven Jackson. Ti dico soltanto che i Rams sono stati una delle franchigie che più ha contribuito allo sviluppo del gioco e alla definizione del gioco: il primo Wr schierato “largo”, è stato il nostro Tom Fears, e Hirsch è stato il primo WR a tempo pieno, senza più la necessità di fare anche l’Halfback, ed è anche stato uno dei primi ad indossare un casco di plastica; sono le corna a spirale il primo logo stampato sul casco; la parola “sack” nasce con l’appena scomparso Deacon Jones, e se non si può più colpire alla testa e al collo è grazie a ciò che faceva in campo il nostro Dick “Nigh train” Lane. Insomma la nostra storia si lega a doppio filo alla storia del gioco stesso. Per me la storia è importante e questo è stato sicuramente fondamentale. La storia dei Rams degli anni settanta, con miti come Jack Youngblood, Jackie Slater, Fred Dryer, Vince Ferragamo, John Cappelletti, Merlin Olsen, è impossibile che non affascini qualcuno che si avvicina a questo sport. Come resistere a Jack Youngblood che si spezza il perone durante i playoff e dice ai medici “Fasciatemi che torno in campo, io sono il capitano”, e non solo finisce la partita, ma finisce tutti i Playoff, Super Bowl compreso. E partecipa pure al Pro Bowl (che allora si disputava dopo il Super Bowl), sempre con il perone rotto… perché lui era il capitano e doveva dare l’esempio a tutti. La straordinaria storia di Kurt Warner, con il nostro Super Bowl del 2000 sarebbe un ottimo motivo per tifare Rams, ma ce ne sono così tanti che mi domando come facciano gli altri a non tifare per noi! Ho iniziato a seguire il football come una religione da relativamente poco e la rivoluzione Fisher mi ha del tutto convinto ad abbracciare la fede “ramsiana”. Non ti aspettavi una risposta fiume del genere eh? Così impari a fare domande ad un inguaribile romantico ramsiano!

Sam Braford RamsQuest’anno sarà l’anno della verità per i Rams, probabilmente Bradford è in una situazione “ora o mai più”. Il prodotto di Oklahoma ha comunque tante attenuanti, di vario genere. Pensi che Schotteneimer riuscirà a far emergere il QB? Avresti magari puntato su un OC diverso?
L’anno di Bradford “Ora o mai più” era lo scorso anno ma poi ha avuto l’infortunio. Sammy quest’anno si gioca tutto: o è un franchise Qb, un talento notevolissimo come dimostrato nel primo anno da rookie, o si dovrà accontentare di fare il Qb medio solo in franchigie che hanno già tutta una squadra intorno e che cercano solo un “buon mestierante”. Io credo in Sammy, ma credo molto meno in Schottenheimer. L’anno scorso riuscivo a capire anche io le chiamate che faceva prima dello snap, e se lo capivo io… E’ prevedibile e banale. A volte del tutto incomprensibile. Bradford ha avuto molte attenuanti in questi anni, sopratutto legati alla linea colabrodo che si trovava davanti, ma adesso l’attenuante più grossa di Sammy è proprio Schottenheimer. L’OC lo scorso anno si era “sbrodolato” addosso annunciando schemi speciali per Tavon Austin, voi li avete visti? Un fantastico “meme” su Schottenheimer chiedeva come mai tutti i QB allenati da lui sono Mark Sanchez o diventano Mark Sanchez. Non ho fiducia in lui, ma per Brian questo è l’ultimo anno, o fa vedere una crescita notevole dell’attacco o riprende la sua valigia e cerca fortuna altrove. Non può vivere all’ombra della fama del padre in eterno.

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A livello offensivo secondo me è tutto una scommessa. La OL è stata rinforzata ma pare avere ancora qualche domanda, i ricevitori sono quasi tutti boom or bust e mi riferisco a Austin, Quick e Britt, mentre tra i RB Stacy e Mason saranno chiamati a giocarsi il posto da starter ma entrambi paiono avere diversi dubbi. Te come la vedi, pensi che la situazione sia migliore di quanto sembri?
Io spero che sia migliore, ma non posso dirlo con certezza. L’idea c’è, ma le cose vanno viste sul campo. Quick potenzialmente è un fenomeno, ma finora ha fatto pochissimo. Britt è una forza della natura, ma anche lui non ha grandi numeri che giustifichino dell’entusiasmo. Tavon Austin ha fatto vedere cose egregie, ma ancora non sembrava pronto per la NFL lo scorso anno, anche se a parziale scusante ci sono state le continue penalità della linea che gli sono costate moltissimo. Stacy ha fatto un anno da vera star, e ora deve dare conferme, e speriamo che Mason sia in grado di dargli filo da torcere, perché un RB di livello non basta in un sistema come il nostro dove le corse hanno un’incidenza piuttosto alta. La linea, con l’ingresso di Greg Robinson, con il ritorno di Jack Long e il contratto rifirmato di Saffold (oltre al centro Scott Wells e a Barksdale), promette una copertura maggiore a Bradford e anche dei varchi in più per il duo Stacy-Mason: ma siamo sempre sul piano della teoria. Siamo giovanissimi, e anche quest’anno probabilmente saremo la squadra più giovane della NFL, il che è un bene ma anche un male. Spesso manchiamo di esperienza e d’accortezza. Credo molto nel progetto Fisher ma è innegabile che sul versante dell’attacco ci siano molte incognite e che la prova del campo sia assolutamente necessaria per quanto riguarda il nostro reparto offensivo.

Se il lato offensivo è sospettoso non si può dire certo la stessa cosa del lato difensivo. Con il draft degli ultimi anni si è costruito un front 7 strepitoso, forse il migliore di tutta la lega e con l’ultimo draft anche le secondarie sono nettamente migliorate. Forse manca ancora qualcosa a livello di safety, la strong secondo me, ma la base è solida. Dove vedi i margini di miglioramento e se ci fosse un attacco all’altezza della difesa, non si potrebbe parlare di Play off sicuri??
Comincio dal fondo: se avessimo un attacco all’altezza della difesa non si potrebbe parlare di Play off sicuri. Non si potrebbe e non si dovrebbe. Noi siamo in una division dove andare ai Play off significa portare a casa 10 vittorie come minimo e non c’è una squadra in tutta la NFL che può dirsi certa di portare a casa 10 vittorie nella regular season, a maggior ragione noi che siamo un progetto in divenire, pieno di incognite. Possiamo dire che se il nostro attacco funzionerà potremmo dare filo da torcere ai nostri avversari divisionali, con cui due anni fa abbiamo ottenuto un record mica da ridere (4-1-1). La nostra difesa continua a migliorare e se il front seven sembra essere diventato il migliore di tutta la lega, la nostra secondaria è ancora un’incognita. La scorsa regular season è stata segnata da un rendimento “ridicolo” della nostra secondaria, che poi piano piano si è ripresa e ha fornito prestazioni più solide. Il miglioramento è coinciso con la presa in mano della situazione difensiva da parte di Fisher, e il depotenziamento del nostro defensive coordinator Tim Walton. Il cuscino che il sistema di Walton lasciava ai ricevitori avversari era diventato una barzelletta per tutta la lega. Quest’anno torna Gregg Williams e c’è da scommetterci che per i vari Wr avversari le cose saranno un poco più difficili. Il sistema di Williams prevede una sola S in campo profondo ma ci sono oggettivamente dei buchi nel roster della secondaria. Ci auguriamo che l’esperienza di Williams sia in grado di coprire con l’organizzazione ciò che manca nel materiale umano.

Michael Sam RamsVorrei non chiedertelo, ma cosa pensi di Michael Sam?? Fisher ha speso ottime parole su di lui per il lavoro che sta facendo. Pensi che farà roster, e se lo farà che ruolo potrà avere??
Michael Sam è un ottimo giocatore sopratutto preso con una scelta così alta. Francamente ho temuto molto che il can can mediatico ci travolgesse completamente. Noi siamo una realtà molto “provinciale” ed una storia così “a la page” poteva nuocere gravemente alla serenità del gruppo, invece Fisher e co. sono riusciti a neutralizzare il dilagante chiacchiericcio attorno a questo ragazzo. E’ stato il miglior giocatore difensivo della Sec nel 2013, assieme a Mosley. Appena lo abbiamo selezionato ho subito creduto che avevamo fatto una bella “presa” per il settimo giro, ma nemmeno due ore dopo ero già estremamente pentito: con foto e siparietti vari, dichiarazioni di ogni genere, prime pagine di tutti i giornali, americani e non. Un boato enorme. Un boato che non aveva nulla a che fare con lo sport, visto che sempre di un settimo giro si trattava. Poi Snead e Fisher, con l’aiuto evidentemente anche dello stesso Sam, sono riusciti a riportare un clima più professionale e meno circense. Pensa che si parlava anche di un serial sulla vita di Sam!
Il ragazzo si sta allenando duramente e come DE è entrato in una delle squadre che in quel ruolo è più coperta in assoluto: davanti a sè ha due fenomeni, e se sfrutta bene la cosa potrà imparare molto da loro e migliorare tantissimo. Non so se farà roster o meno, ma in qualunque caso dovrà tenere la sua “mediaticità” ben lontano da sè se vuole giocare in Nfl. Non perché il suo orientamento sessuale costituisca un problema ma perché troppa gran cassa attorno non piace a nessuna franchigia seria: la storia di Tim Tebow è un buon esempio. Non sarà stato un Qb da leggenda ma attualmente ci sono a roster in NFL molti QB di qualità inferiore, o equivalente, alla sua; soltanto che lui portava troppa attenzione mediatica e, alla fine dei conti, se porti confusione come minimo devi essere un fenomeno assoluto, altrimenti il gioco non vale la candela. In ultima analisi credo che la mossa di Sam di comunicare al mondo, urbi et orbi, il suo orientamento sessuale, prima del draft, non sia stata una mossa intelligente. A mio avviso il ragazzo poteva informare i suoi compagni, i coach e tutti quelli che avevano diretta relazione con lui, ma doveva, ribadisco a mio avviso, escludere il circo dei giornalisti da queste delicate informazioni intime. L’orientamento sessuale non può essere un titolo di demerito nè un titolo di merito, se era suo desiderio poteva comunicarlo a tutti i suoi amici, compagni, conoscenti, ma evitare di farsi stritolare da un meccanismo mediatico che, esaltandolo come paladino degli omosessuali, lo mortifica come sportivo. Sinceri auguri a Sam.

Si sentono spesso voci sul fatto di spostare i Rams da St Louis in qualche altra città, pensi che accadra nel breve periodo?? Se dovesse accadere, dove pensi che potrebbero spostarsi?? Los Angeles la metterei in prima fila.
Ogni anno è uno degli argomenti della offseason: i Rams si spostano? Si, no, forse. Il rinnovo con la città di Saint Louis è difficoltoso, per usare un eufemismo, e il ritorno a Los Angeles è sempre molto affascinante. Los Angeles è una delle città più grandi, composite e ricche del pianeta quindi fa sempre notizia e il ritorno della NFL a L.A. è qualcosa che prima o poi dovrà succedere. La NFL è sempre in espansione ma non si riesce a capire come mai a Los Angeles non ha mai attecchito realmente. La storia dei Rams è indissolubilmente legata a Los Angeles, e i grandi successi dei Rams pre introduzione del Super Bowl con le due leghe, e i miti degli anni settanta sono tutti di diritto “losangelini”. I Rams comunque stanno bene a Saint Louis, dove hanno vinto già un Super Bowl ed hanno oramai un legame molto forte con la cittadinanza. La squadra è molto impegnata sul sociale e Fisher stesso ha attivato dei programmi per coinvolgere di più i giocatori in attività che creino relazioni tra giocatori e persone “normali”, con lo scopo di mantenere salde le menti dei giovani giocatori. Un giocatore che guadagna milioni di dollari è soggetto a perdere il contatto con la realtà e con il valore delle cose, ma un giocatore che sviluppa amicizie con normali professionisti magari riesce a mantenere un rapporto più naturale con cose e persone. Comunque, tornando al soggetto della domanda, se i Rams si dovessero spostare non vedo altro che L.A., su questo ho pochi dubbi. La piazza è affascinante e anche un tifoso d’oltreoceano come me è sicuramente interessato ad uno svolgimento simile, ma non credo che si sposteranno almeno non a breve termine.

Jeff Fisher RamsPrima di salutarci ti chiedo una previsione della stagione e in caso di stagione sotto le attese, il Coaching Staff verrà rivoluzionato??
La previsione è difficile perché vorrei ricordare ancora una volta che noi giochiamo in NFC West. Abbiamo due volte all’anno scontri con 49ers, con i campioni in carica dei Seahawks, e con i Cardinals. Nella nostra schedule incontreremo poi squadre come Eagles, Vikings, Chiefs, Broncos, Cowboys, Chargers. Insomma sarà un altro anno duro. In questi anni, della gestione Fisher, abbiamo sempre cercato, mancandolo per un soffio, il mitico pareggio tra vittorie e sconfitte. Speriamo che sia l’anno giusto di un bel 8-8. Chiederemo informazioni ai Cowboys su come riuscirci! Se l’anno andrà male, io credo che il primo e l’unico a partire del coaching staff sarà Brian Schottenheimer, e tra l’altro non potrà nemmeno lamentarsi perché ha avuto tutta la fiducia del mondo e ha potuto contare su tre ottimi draft e uomini di gran valore. Se ha fallito non può certo dare colpe ad altri.

Grazie mille Giacomo, molto interessante e appronfondito! Ho trovato questa chiaccherata sui Rams veramente ben fatta da parte tua! Ricordo di passare dal suo gruppo TUTTO FOOTBALL NFL su facebook dove è uno degli amministratori.

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Se qualcuno volesse essere protagonista di una intervista sulla sua squadra, può contattarmi tramite i metodi Facebook e Twitter che trovate nel riquadro “About the Autor” sotto.

 

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Luca Domenighini

24 anni, amante dello sport a stelle e strisce. Appassionato fino al midollo di football, sia quello NFL che quello NCAA. Tifoso dei Denver Broncos da una calda mattina di Agosto di metà anni 2000 quando ESPN Classic ripropose il primo Super Bowl di Elway. Tifo sfegatato per i Duke Blue Devils, sì esiste una squadra di football a Durham.

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