La difesa che non ti aspetti (Denver Broncos vs Las Vegas Raiders 12-37)
Le smorfie di dolore del giovane Drew Lock sono il ritratto perfetto di una partita che ha riservato un discreto numero di sorprese. I Raiders hanno battuto i Broncos, nel nuovissimo stadio di Las Vegas, con un sonoro 37-12, ma gli eroi della partita non sono Derek Carr e i ricevitori nero-argento, bensì i giocatori del reparto guidato dal tanto criticato defensive coordinator Paul Guenther.
I Silver & Black arrivavano alla sfida divisionale con una media di più di 27 punti segnati a partita, ma anche le gare vinte erano sempre state combattute e tirate per l’incapacità della difesa di fermare gli attacchi avversari. Domenica, anche se i punti fatti potrebbero far credere il contrario, è stato l’attacco a faticare mentre la difesa ha regalato diverse gioie ai tifosi.
I Broncos non sono certo una squadra di primo livello in questo 2020 ed i Raiders alla vigilia erano addirittura stati dati per favoriti, cosa che non capita molto spesso vista la cronica capacità di farsi del male da soli, ma la vittoria della squadra di Jon Gruden non può essere certo sminuita dalla insufficiente prestazione della squadra del Colorado.
I Raiders partivano per l’ennesima volta con una OL rimaneggiata, con il backup Brandon Parker schierato come LT al posto dell’infortunato Kolton Miller, con Denzel Good LG al posto del non ancora recuperato Richie Incognito e con Sam Young nel ruolo di RT al posto di Trent Brown, ancora costretto in Reserve/COVID-19 list per via degli strascichi lasciati dal virus. Young, che da settimane gioca mezzo infortunato, ha addirittura dovuto per parte della partita lasciare il campo a Patrick Omameh, ex componente della practice squad.
Nonostante la OL rattoppata la squadra di Jon Gruden in attacco ha puntato tutto sulle corse, consegnando palla a Josh Jacobs e Devontae Booker 37 volte per un guadagno rispettivamente di 112 e 81 yard. Il prodotto di Alabama e l’ex Broncos hanno segnato due TD a testa, diventando un incubo per la difesa ospite, che non riusciva a fermarli nonostante molte delle corse fossero annunciate.
Derek Carr esce dalla sfida con la divisa pulita, ma con delle statistiche abbastanza mediocri (16/25 per 154 yard e un passer rating di 81.1). In verità un paio di brutti drop hanno contribuito alla scarsa produzione del numero 4.
Se Carr non ha sofferto più di tanto la pressione della difesa dei Broncos, il suo collega Drew Lock ha sentito eccome quella della difesa nero-argento. Il QB ha subito due sack (uno con fumble per fortuna recuperato da lui stesso) ed ha lanciato ben 4 intercetti. A mettere a segno i sack sono stati il solito Maxx Crosby e la sorpresa Nicholas Morrow, che non ha saltato uno snap difensivo in sostituzione del titolare Cory Littleton – costretto in COVID-19 list.
Morrow ha messo tanta pressione su Lock anche con dei blitz ben studiati da Guenther ed è stato da una sua penetrazione che è scaturito uno degli intercetti lanciati da Lock e messo a segno dal DE Carl Nassib. Altri due intercetti sono frutto dell’istinto e della bravura nella lettura dell’azione del backup S Jeff Heath, ex Cowboys, e l’ultimo è una acrobatica presa ad una mano dello splendido LB Nick Kwiatkoski, ex Bears.
Arden Key ha contribuito pesantemente alla vittoria; è stato infatti un duro colpo assestato dal pass rusher a mandare in tilt Lock, che comunque stoicamente è rimasto in campo fino alla fine. Agli onori della cronaca è salito anche il CB Nevin Lawson, che ha forzato e ricoperto un fumble di DaeSean Hamilton.
Come anticipato, il risultato è troppo severo per i Broncos; la partita è rimasta in bilico fino al terzo quarto, anche per via dell’incapacità dei Raiders di concretizzare in red zone. A fine partita la percentuale di TD segnati dall’interno delle ultime 20 yard avversarie è stata del 60% (3 su 5), e nelle altre due occasioni Gruden si è affidato al piede dello svedese Daniel Carlson, che ha messo a segno field goal da 24 e 22 yard ma anche un importantissimo e perfetto calcio da 52 yard.
I Raiders sono andati in vantaggio per primi con una corsa di Josh Jacobs ed hanno conservato il vantaggio fino all’intervallo, chiudendo il primo tempo sul 10-6 grazie al provvidenziale secondo intercetto di Jeff Heath in end zone. Dal terzo quarto la squadra di Gruden non si è più guardata indietro, bruciando il cronometro grazie alle corse (36:38 minuti di possesso palla contro i 23:22 dei Broncos) e spezzando nei momenti clou lo spirito di Lock e compagni.
Con la vittoria i predoni si portano sul 3-0 in Division, 2-2 in casa e 6-3 come record complessivo. La prossima sfida può essere definita una vera prova di maturità per una squadra ancora acerba e discontinua; a Las Vegas arriveranno i campioni in carica Kansas City Chiefs per un Sunday Night game che gli uomini di Andy Reid attendono con ansia per vendicare l’unica sconfitta finora subita in stagione, arrivata a sorpresa nel Missouri proprio per mano dei Raiders.
I Broncos, ora 3-6, dovranno fare i conti con l’infermeria. Lock si trascinerà i postumi dell’essere stato malmenato dai difensori nero-argento e non è scontato che sia disponibile contro i pericolosissimi Miami Dolphins al Mile High Field.