[W7] Ponder non ferma i Packers

Cinquanta anni, cento partite di regular season. Due cifre impressionanti che raccontano la sfida infinita fra Minnesota Vikings e Green Bay Packers, una delle classiche della NFC, andata in scena appunto per la centesima volta domenica al Mall of America Field, nuova denominazione del martoriato Metrodome. 
Al primo dei due incontri stagionali, Vikings e Packers non potevano arrivare in situazione più diverse: i viola di casa con un solo successo in sei gare, ovviamente l’ultimo posto nella NFC North e stagione già andata. Le “teste di formaggio” come unico team imbattuto dell’intera NFL grazie soprattutto ad un attacco stellare. In più, stufo della sua inefficacia sul campo e della sua pigrizia fuori, Leslie Frazier, coach dei Vichinghi, decideva di far accomodare in panchina il quarterback veterano Donovan McNabb e offrire l’esordio come titolare a Christian Ponder, prima scelta di Minnesota nel draft 2011 dall’università di Florida State. 
PonderL’ex Seminole sembrava ripagare subito la fiducia: con un avvio di carriera alla Matt Ryan, al primo gioco Ponder lanciava un tracciante che pescava Michael Jenkins il quale, dopo una galoppata da 72 yards, veniva placcato da Peprah mentre stava violando la meta dei Packers. In un primo tempo gli arbitri assegnavano la meta fra il tripudio della folla, ma il replay mostrava che il ginocchio di Jenkins toccava terra ben prima che la palla varcasse la linea di meta, dunque touchdown non concesso ma ovale sulla una yarda di Green Bay. Ponder non aveva così la soddisfazione di una meta al primo gioco della sua carriera, ma si sarebbe rifatto poco dopo portando avanti i Vikings grazie ad un lancio da 2 yards per il tight end Shiancoe. 
La risposta di Rodgers non si faceva però attendere: con un impressionante 5 su 5 il regista da California trascinava Green Bay fino a due yard dal touchdown del pareggio, con meta che arrivava poi con un nuovo lancio al fullback Kuhn. 
Nel resto del primo tempo però i Vikings riuscivano a tenere in scacco l’attacco dei Packers ed anzi, grazie soprattutto alla meta su corsa da una yard di Peterson susseguente ad un errore nel ritornare un punt del rookie dei Packers Cobb, Minnesota andava al riposo avanti 17-13. 
Se nello spogliatoio coach McCarthy si sia scatenato non lo sapremo mai, quel che è certo è che i Packers entrati in campo nel secondo tempo erano tutta un’altra squadra. Dopo appena 38 secondi Rodgers ricordava a tutti perché è molto probabilmente il più forte regista della NFL: finta di lancio con cui sbilanciava la difesa poi saetta nelle mani sapienti di Jennings che, isolatissimo, si involava per 79 yards fino alla end zone del team di casa. 
E questo era solo l’inizio del diluvio che si sarebbe abbattuto sui Vikings che nell’intero terzo quarto chiudevano un solo down, perdevano un pallonerodgers (intercetto su Ponder ad opera dell’intramontabile Woodson) e in quattrordici minuti subivano un parziale di 20-0 che sembrava sigillare la partita. Nel quarto conclusivo però Minnesota aveva un sussulto di orgoglio: prima il field goal di Longwell da 46 yards poi un gran lancio di Ponder a Jenkins per 26 riportavano a -6 (27-33) i locali. La difesa di Minnesota regalava ancora un possesso all’attacco per un ultimo, clamoroso tentativo di sorpasso, ma sulle 36 dei Vikings arrivavano tre incompleti di Ponder e fine delle trasmissioni. 
Il regista dei Packers Rodgers ha offerto la solita lezione di football: 24 su 30 per 335 yards e tre touchdown (che però diventa 24 su 27 escludendo spike e lanci per evitare il sack) con alcune azioni assolutamente spettacolari, come il lancio a Jennings per 79 yards o un siluro impressionante che il buon Aaron ha lanciato in corsa ancora a Jennings con guadagno di 26 yards. 
La difesa dei Vikings, priva dei corner back titolari Winfield e Cook, il primo infortunato, il secondo in attesa di processo ma intanto appiedato dal team in seguito all’accusa di aver cercato di strangolare la fidanzata, più di tanto in effetti non poteva fare, anche perchè aveva di fronte il più completo gruppo di ricevitori del torneo (non a caso i Packers sono il team NFL che ha guadagnato più yards grazie appunto ai wide receiver); il trio terribile Jennings (7 ricezioni 147 yards e una meta), Jones (4-63) e Nelson (4-52) l’ha fatta da padrone anche se Rodgers ha alla fine distribuito palloni a ben dieci terminali diversi. 
Decisamente meno efficace, anche qui come sempre, il rushing game, anche se Starks ha chiuso con 75 yards guadagnate in tredici corse, alla ragguardevole media di 5,8 yards per portata, sfruttando soprattutto l’ottimo lavoro del lato destro della linea di attacco. La difesa di Minnesota ha comunque messo in mostra un Jared Allen indemoniato, autore di 2 sack, tre hurries e tre placcaggi e lo stesso end in tandem col compagno Williams ha messo in costante difficoltà sul gioco di corsa il tackle dei Packers Newhouse. Bene ha fatto anche il giovane Erin Henderson, che gioca al fianco del più famoso fratello E.J., bravo nel reggere l’urto dell’attacco dei Packers. Assolutamente da rivedere invece la prestazione del corner back Asher Allen, in campo al posto di Cook, che non ha regalato big play ma ha concesso ben nove ricezioni sui dieci passaggi tirati nella sua direzione.
In attacco naturalmente con un quarterback nuovo di zecca, i Vikings chiedevano un ulteriore sforzo al loro fenomeno Adrian Peterson, ed il runner non li deludeva con la migliore prestazione stagionale: ventiquattro portate, 175 yards, una meta e tantissimi metri guadagnati dopo il primo contatto dei difensori. 
La prestazione del runner da Oklahoma assume ancor maggiore spessore perché se è vero che la difesa dei Packers è assolutamente una delle peggiori del torneo sul passing game (trentunesima su trentadue squadre), contro la corsa è invece una delle migliori della NFL (quinta) e ovviamente con un rookie in cabina di regia anche i sassi sapevano che Peterson sarebbe stato il fulcro dell’attacco in viola. E il baby Ponder? La matricola non ha packersdemeritato chiudendo con 13 completi su 32 tentati per 219 yards due mete e altrettanti intercetti, anche se dopo un primo tempo di ottimo livello (otto su quattordici per 126 ed una meta) il rookie si è spento in un terzo quarto da incubo per tutto il team. 
Nella frazione finale Ponder ha invece di nuovo mostrato buone doti nel drive che ha ridato speranza ai Vikings completando due ottimi passaggi sul terzo down (in un caso addirittura su un terzo e 13), correndo lui stesso per ottenere un primo down e trovando Jenkins per la meta del 27-33. Il coaching staff dei Vikings è stato bravo a sfruttarne l’atletismo facendolo muovere quasi sempre dalla tasca per evitare la temibile pass rush dei ragazzi di coach  McCarthy, o per correre lui stesso, e Ponder è stato pure positivo su alcune traiettorie corte dove serviva precisione, anche se nel secondo tempo quel volpone di Charles Woodson ha capito le intenzioni del giovane regista e saltando davanti al ricevitore dei Vikings ha “pizzicato” due volte il lanciatore di casa. 
Fra i wide receiver di Minnesota molto bene Jenkins che ha chiuso con tre sole ricezioni, ma di quelle pesanti (una da 72 yards ed una da 24 in meta), mentre l’altro ricevitore Harvin è stato poco più di un fantasma (due ricezioni per 15 yards).  La difesa ospite ha vissuto un vero incubo nel vano tentativo di fermare Peterson, con i soli Matthews e Bishop che si sono salvati, mentre un secondario che finora ha abbondantemente deluso, ha passato un pomeriggio piuttosto tranquillo con Bush e Woodson che a parte un paio di giocate di Jenkins hanno ben contenuto i ricevitori di casa. 
Grazie a questo successo i Packers sono ora a +2 sui Lions, battuti in casa da Atlanta, e dopo la settimana di riposo attraverseranno gli States per affrontare gli incostanti San Diego Chargers, mentre Minnesota farà vista domenica ai Panthers guidati da Cam Newton per una gustosissima sfida fra quarterback rookie.
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