Ritrovata la forza di scrivere ancora dei Cleveland Browns, ripenso subito ad un simpatico aneddoto che sta viralmente girando tra le varie pagine social dei tanto decantati “insider” della NFL.
Dopo un sontuoso draft 2025 in quel di Green Bay che ha rivisto Cleveland nella prima serata di giovedì notte e addirittura finire da protagonista con una scelta top 3 in DL e un primo giro aggiuntivo nel 2026, figlio della trade con Jacksonville, ecco arrivare nel saturday night conclusivo, la bomba del draft, ovvero quel Shedeur Sanders che atterra nella Land al quinto giro. Follia per alcuni, gran colpo per gli addetti ai lavori. Un franchise QB al quinto giro è davvero un colpo da maestri, sbraitano in televisione e negli ex “tweet” le voci storiche delle emittenti statunitensi.
Oggi “scrollando” (termine che mi ha spiegato mia figlia pochi giorni fa) sempre sui vari social, noto che i Browns come power ranking sono relegati nelle ultime posizioni, se non addirittura fanalino di coda. Mi sono perso qualcosa? Il nuovo idolo dei network, il “vendi jersey” per eccellenza, con tanto di padre al seguito è diventato improvvisamente peggiore della renna Rudolph?
Detto questo e con tanti altri buoni presupposti, rimbocchiamoci le maniche e prepariamoci ad affrontare una nuova, lunga, concitata stagione in quel di Cleveland.
OFFENSE
Dividiamo l’attacco di Cleveland nelle varie room così da avere un quadro più facile della situazione.
Aprendo subito la stanza dei running back ecco l’entusiasmo che assale la Land dopo le 2 belle scelte del draft di aprile. Arrivano infatti al secondo giro Quinshon Judkins da Ohio state (potete immaginare la gioia della dawgpound) e al quinto giro direttamente da Tennessee un interessantissimo Dylan Sampson. Ben 2 running back al draft, con evidenti differenze fisiche e tecniche fanno ben sperare un gioco offensivo pesantemente danneggiato la scorsa stagione, grazie anche ad una linea tra le peggiori della lega.
Dell’addio di Nick Chubb abbiamo scritto un articolo a parte. Batman sulle sponde del lago Erie ha dato tutto, corse, touchdown storici, yards macinate come il tank del pipistrello di Nolan, infortuni, ginocchia e legamenti. Vederlo andare ai Texans, anzi vederlo con una jersey non marrone è stata per i tifosi Browns un vero groppo alla gola. Il grazie è poca cosa ed è assolutamente doveroso per questo silenzioso, potente running back di Georgia.
Al draft non arriva il wide receiver e francamente tutti se lo stavano aspettando. Servono mani da connettere a chi non si sa ancora, se pensiamo ad un quarteback in casa Browns, ma certamente qualcuno da affiancare al positivo Jerry Jeudy (1229 yds pass, 4 TD). In molti in quelle fresche serate di Green Bay al posto di Gabriel oppure Sanders, avrebbero scelto volentieri un giovane ricevitore. Arriva così in off season una testa “calma”, un tranquillo Diontae Johnson con tanta esperienza alle spalle, visti i suoi 29 anni, il quale ritrova l’Ohio (Diontae proviene dall’Università di Toledo), dopo il suo girovagare per la NFL. Il passato recente dei Browns alza la mano e grida che teste calde a Cleveland non si sanno gestire, anzi preoccupano perché capaci di spaccare l’equilibrio già precario di un intero spogliatoio.
Ancora una volta Berry non fa tesoro dell’esperienza passata. La linea offensiva sempre top tra le più pagate ma flop come statistiche in campo (e non ci nascondiamo sempre dietro al dito di nome Deshaun Watson) ritrova un coach scuola Bill Callahan, tal Mike Bloomgren, che può aiutare a far tornare la linea rocciosa come anni fa, regalando secondi vitali al QB di turno ed aiutando il nuovo giovanissimo RB duo Browns. Nella room “QB friendly” dei Tight End oltre a “Chief” David Njoku, forgiato nel cristallo ma con mani di velluto e fisico scolpito, ecco arrivare sempre dal draft 2025 Harold Fannin, 193 cm per 105 kg di potenza pura, che potrà e dovrà sfruttare le varie week dove Njoku sarà in sideline causa l’ennesimo infortunio.
Arriviamo finalmente alla room più enigmatica e affollata della offense. Sanders, Flacco, Pickett, Gabriel e… non dimentichiamoci DW4. Chi partirà starter è troppo presto per azzardarlo, chi ha dato più garanzie nei vari camp? Ai punti vince Sanders più che altro per la precisione nei target. C’è chi inneggia a Flacco, chi vuole Sanders e proprio questi due sembrano i designati a giocarsi la partenza di settembre, mentre un gradone più sotto troviamo Gabriel. Terminiamo con Pickett che in molti, il sottoscritto compreso si chiedono cosa ci faccia a Cleveland.
DEFENSE
Dilungati sulla offense recuperiamo timing con la defense.
Sono 3 i nomi su tutti che rappresenteranno la difesa dei Browns in questa nuova stagione. Ovviamente partiamo da mister 40 milioni Myles Garrett, il quale ha trovato sicurezza e garanzie nei soldi ed è rimasto a dettare legge a Cleveland (47 tkl, 14 sack, 1 pd, 3 ff, 28 QBhits). Passato il mal di pancia “Jurassic Myles”, che ad Halloween in giardino vorrà sicuramente aggiungere la lapide di AR12 alla sua personale collezione di quarterback “saccatI”, troverà finalmente un interior difense lineman veloce, possente e tecnicamente quasi perfetto. Arriva infatti come prima scelta assoluta dei Browns dello scorso draft, la star Mason Graham da Michigan (pensate voi povero ragazzo da Michigan al covo secondario dei Buckeyes nel giro di una scelta). Un innesto che mancava tantissimo a Cleveland e che ha strappato un sorriso al DC Schwartz. Oltre all’ex Wolverines al secondo giro arriva Carson Schwesinger, LB bianco da UCLA, che non dovrà far pesare la mancanza di un certo JOK (ottimo e lungimirante in questa circostanza il lavoro del GM Berry), lontano tutta la stagione dal gridiron e con la carriera a rischio dopo il duro colpo al collo rimediato lo scorso anno contro King Henry.
Il terzo ed ultimo nome lo abbiamo già nominato ed è quello di Jim Schwartz. Con il roster che ha a sua disposizione, anche in secondaria, dovrà dare lustro nuovamente alla potente defense Browns che annichilì tutti gli attacchi della lega soltanto due stagioni orsono. Nessuna scusa per Jim quest’anno, con i vari “no fly zone” Ward, Delpit, Newsome II e Emerson Jr nelle retrovie. Basta coperture con separazioni di 7/8 yards e basta disattenzioni clamorose (oltretutto i Browns lo scorso anno hanno chiuso la stats degli intercetti con un avvilente 4 in casella).
SPECIAL TEAM
L’assistente di Stefanski e ST coach Bubba Ventrone sembrava dovesse portare una ventata di sicurezza in più nello special team della Land. L’ex Indianapolis Colts ha anche lui mani e roster buoni per fare bene, cercando di capire chi quest’anno avrà il compito di riportare la palla con sicurezza il più lontano possibile dalla propria endzone. Nella scorsa stagione Strong Jr e Ford non sono dispiaciuti, soprattutto quest’ultimo che si è oltremodo contraddistinto anche come RB 1 nella difficile running season Browns. Sui calci Dustin Hopkins è stata una sicurezza assieme a Corey Bojorquez, entrambi riconfermanti infatti.
COACHING STAFF
Stefanski era sorridente durante il draft di Green Bay e l’idea di totale sintonia con il GM Andrew Berry dava un segnale positivo all’intera franchigia… poi Trump, il tweet, Haslam, la vendita di jersey ed infine Sanders.
I vari Ventrone e Schwartz già sopra citati dovranno aggregarsi ai nuovi volti dell’attacco di Cleveland. In toto i vecchi coach sono stati rimpiazzati ed ora a gestire la parte che dovrà far vendere i biglietti allo stadio saranno l’OC Tommy Rees, il quale coprirà anche il ruolo di TE coach e passing game coach (“incredibile mente del football” così lo ha annunciato Stefanski a gennaio) e il nuovo OL coach Mike Bloomgren, scuola Callahan (ex OL coach Browns ora ai Titans con il figlio HC) che ricoprirà anche il ruolo di offensive assistant di Rees. Volti nuovi, aria nuova, tanta voglia di fare e poca esperienza. Vedremo i frutti del loro lavoro fin da subito.
Record previsto 5-12
Una schedule a dir poco complicata è il fardello maggiore per i Browns, infatti oltre alla solita division di ferro, Stefanski & co. affronteranno, solo per citarne alcune, tutta la potente NFC North oltre a Rams e Bills. Ogni vittoria sarà quindi figlia di sudore, notti insonni a cercare di controbattere ai vari avversari e tanta voglia di non mollare mai. Quella stessa voglia di far bene fino all’ultimo snap che con l’arrivo di DW4 è andata via via scemando nella Land.
I nostri voti
Offense - 6
Defense - 7.5
Coaching Staff - 6
6.5
Una schedule a dir poco complicata è il fardello maggiore per i Browns, infatti oltre alla solita division di ferro, Stefanski & co. affronteranno, solo per citarne alcune, tutta la potente NFC North oltre a Rams e Bills.