Travis Hunter Jr. vince l’Heisman Trophy 2024

Travis Hunter Jr, WR/CB di Colorado University, è stato nominato vincitore dell’Heisman Trophy 2024.

E il principale motivo per cui questo ragazzo ha alzato, nella notte di sabato, il premio individuale più prestigioso del college football sta proprio nella definizione del suo ruolo affiancata al suo nome: Travis Hunter è un giocatore che dopo l’high school ha deciso di non specializzarsi in attacco o in difesa, ma di continuare a fare i due ruoli come si fa nelle squadre giovanili, e di farli entrambi al massimo livello possibile.

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Per far ricadere su di lui la scelta, in una stagione nella quale c’è un runningback che sta attentando al record di yard in stagione singola di Barry Sanders (2’628 yard nel 1988) – ovvero il secondo classificato Ashton Jeanty, RB di Boise State, fermo a quota 2’497, ma con almeno un match di Playoff ancora da giocare – vuol dire che l’eccezionalità di questo giocatore trascende anche le statistiche, vero parametro sul quale si è basata l’assegnazione di questo premio nei tempi recenti.

Per la quinta volta nel nuovo millennio a vincere non è stato un quarterback – l’ultimo fu Devonta Smith nel 2020 – e l’ultima volta che c’è stata una top-2 priva di signal caller era il 2015, l’anno di Derrick Henry e Christian McCaffrey.

L’eccezionalità del giocatore sta nella sua dedizione: “non amo far tardi la sera, ma questa sera ho dovuto farlo” ha detto nel suo discorso alla cerimonia. Un ragazzo che cura il proprio fisico in modo maniacale e che sta facendo fruttare in modo rispettoso i doni che madre natura gli ha porto: un fisico asciutto ed esplosivo, con le dimensioni giuste (6-piedi-1 per 185 libbre) per essere l’archetipo sia del WR che del CB moderno. Ma, soprattutto, una resistenza fisica – finora – che ha dell’incredibile: per la mole di snap giocati a quel livello è semplicemente incredibile che il ragazzo abbia saltato solo 3 partite negli ultimi 2 anni, tra l’altro in seguito ad un “colpo proibito” da parte di un LB avversario, che gli ha incrinato una costola.

Legamenti sani, muscoli adatti al tipo di sforzo e un’attitudine al lavoro da atleta di primo livello hanno fatto di Hunter una macchina perfetta che, a quanto pare, non si risparmierà neppure per il Bowl, che porrà di fronte a Colorado i BYU Cougars.

92 catch per 1152 yard e 14 TD, più un TD su corsa in attacco, mentre in difesa i suoi numeri dicono 4 intercetti, 32 tackle, 11 passaggi deflettati e un fumble forzato (tra l’altro decisivo, che ha portato la vittoria contro Baylor all’overtime).

688 snap in difesa, 672 in attacco, in uno sport fisicamente e mentalmente massacrante come il football sono un’enormità e una statistica che, anche a prescindere dal livello al quale quegli snap sono stati giocati, fa impressione.

Secondo il grade di PFF Travis Hunter con il suo 90.9 si piazza al terzo posto tra tutti i cornerback della nazione, mentre con un grade di 86.1 si è piazzato al quinto posto tra i WR. Capite che, combinando i dati, siamo di fronte a un giocatore generazionale, che magari non potrà esportare tutta la sua eccezionalità in NFL, ma già il fatto che ci sia riuscito a livello di Division I NCAA è rilevante.

Per chi ha seguito la docu-serie su Deion Sanders aka “coach Prime” (come il nome della serie), prodotta da Amazon, la personalità di Travis Hunter non è nuova. Un ragazzo semplice, estremamente dedito al football, ma molto solare e disponibile con tutte le persone che gli gravitano attorno: allenatori, compagni di squadra, fisioterapisti e water boy.

Un ragazzo genuino e non impostato, come si è ben visto dal suo discorso di “accettazione” dell’Heisman Trophy dell’altra sera, durante il quale, interrotto dalle lacrime di sincera commozione, ha proceduto a rilento, ripetendosi spesso e facendo trasparire una normale inabitudine al palcoscenico. Aveva paura di dimenticarsi di qualcuno, ma pare non averlo fatto: ha ringraziato in primis la sua fidanzata, con la quale sta da ormai 4 anni e che lo ha supportato lungo tutto il suo percorso collegiale nonostante non frequentassero il medesimo ateneo; poi la madre, il fratello e coach Deion Sanders, l’uomo che l’ha corteggiato, reclutato per Jackson State – la scuola HBCU nella quale allenava Sanders prima di andare a Colorado – e poi trascinato con sé nel livello più alto del college football a Boulder, dove assieme hanno portato i Buffaloes a chiudere una stagione con 9 vittorie, dopo anni di magra.

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Poi ha ringraziato il suo QB, nonché figlio di coach Prime, Shedeur Sanders, suo fratello in campo.

E infine ha ringraziato Lil Wayne, leggenda del rap statunitense presente alla cerimonia tra gli invitati di Hunter, del quale ha citato anche una barra. Questo il ringraziamento più assurdo e randomico, che sicuramente ci ricorderemo.

A chiudere la top 4, dopo il sopracitato Ahston Jeanty, ci sono: al terzo posto il QB di Oregon Dillon Gabriel e al quarto il QB di Miami Cam Ward. Rispettivamente il quarterback della miglior squadra della regular season della NCAA e il miglior quarterback dell’anno statistiche alla mano. Tutti e quattro i finalisti saranno protagonisti del prossimo Draft NFL.

Il resto della top 10 è completato da:

5 – Cam Skattebo (RB, Arizona State)
6 – Bryson Daily (QB, Army)
7 – Tyler Warren (TE, Penn State)
8 – Shedeur Sanders (QB, Colorado)
9 – Kurtis Rourke (QB, Indiana)
10 – Kyle McCord (QB, Syracuse)

Vi lasciamo qualche highlight della stagione del Heisman Trophy 2024.

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