Divisional 2023: Quando contava di più (Green Bay Packers vs San Francisco 49ers 21-24)

Mai sottovalutare una partita NFL, come avevamo detto nella preview, la sfida tra i Green Bay Packers e i San Francisco 49ers era tutto fuorché scontata. E così è stata. Una serata caratterizzata da continui cambi di ‘momentum’ e di lead. Le due squadre si sono affrontate a viso aperto e tra giocate ed errori, hanno confezionato la partita più equilibrata, finora, di questi playoff. I seed, in fin dei conti, sono ‘solo’ numeri. Certo San Francisco giocava in casa. Certo San Francisco ha avuto il bonus di una settimana di bye, ma tutto ciò conta poco quando ci si mette il casco in testa e si comincia a giocare. Ma andiamo a vedere alcuni passaggi decisivi della partita.

Primo drive della partita che va già a delineare un po’ quello che sarà tutto l’attacco dei Green Bay Packers: puntare fortissimo sulle corse di Aaron Jones e poi approfittarne con le play-action di Love. Il tutto attaccando Ambry Thomas, il pezzo più debole della difesa dei 49ers. Tutto giusto, se non fosse che Mooney Ward decide ancora una volta di ‘togliere’ dal tabellino avversario 4 punti, con una giocata clamorosa in end zone.

Parliamo anche del primo drive offensivo di San Francisco e anche qui funziona benissimo da cartina tornasole di tutta la partita. Bell’inizio con un paio di giocate di Deebo Samuel. Il ‘wideback’ si fa male alla spalla e non rientrerà più. Da lì il blackout totale e non è una novità. In questa stagione, l’attacco dei 49ers è stato infermabile solamente con Deebo in campo. Senza Samuel ci sono spesso errori di posizionamento, motion sbagliate e lanci fuori timing. Cosa accaduta anche ieri sera. Per Purdy una serata che potete iniziare non male, di più: Savage, la safety dei Packers, si è mangiato un pick six già fatto.

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Partiamo dalla partita della squadra in trasferta. L’attacco ha girato a fasi alterne. Si perché le corse di Aaron Jones sono arrivate, ma non hanno prodotto quanto fatto contro Dallas. La difesa dei 49ers è stata molto più attenta sulle play-action ed è riuscita a limitare quanto possibile i big play sui passaggi. Le due ricezioni più lunghe sono arrivate da due scivolate dei difensori di San Francisco, dovute probabilmente dalla pioggia e dal terreno che non ha retto benissimo. Il plan, poi, non ha funzionato fino in fondo per il talento individuale della difesa dei 49ers. La linea offensiva ha retto molto bene, tenendo al sicuro Love, quasi mai toccato per tutta la gara. Il QB dei Packers è stato limitato nel suo movimento laterale e si è dovuto ‘accontentare’ di adoperare perlopiù dalla tasca. Finiamo proprio con la partita di Love: Jordan ha giocato una partita di alti e bassi, fatta di lanci ottimi, ma anche di decisioni rivedibile che, in fin dei conti, sono costate la partita a Green Bay. Nel momento fatidico, Love ha giocato il suo peggior drive da un bel po’ di partite. Quel lancio in mezzo al campo, su un primo down, con la torsione poco naturale del corpo e in corsa era difficilissimo da mettere a segno, quasi impossibile se sul tuo uomo ci sono due fenomeni come Warner e Greenlaw. Una scelta sbagliata che ci sta. Deve solo fare esperienza, ma il talento è lì da vedere.

Passiamo alla difesa dei Packers: non sono riusciti a chiudere McCaffrey, per nulla, ma sono stati graziati da una serata poco brillante di Brock Purdy. In linea generale hanno fatto il loro, cercando di togliere del tutto Aiyuk dalla partita. Compito reso più semplice dopo l’infortunio di Deebo Samuel, che ha permesso a Green Bay di raddoppiare con più costanza il prodotto di Arizona State. Male invece con la copertura su Kittle, troppo libero. Anche qui, c’è spazio per i miglioramenti, ma in una partita del genere, non puoi permetterti di lasciare sul campo opportunità come il pick six ‘droppato’ da Savage. Forse manca il vero big, un giocatore top che possa guidare tutto il reparto.

Un big appunto, quello che, di certo, non manca alla difesa dei 49ers. Bosa, Ward, Warner e non solo. Ieri sera il giocatore che ha cambiato la partita è stato Dre Greenlaw: il linebacker è sempre stato preciso nei suoi compiti e nei suoi interventi. In più le due giocate, che a conti fatti hanno deciso la partita, ovvero i due intercetti (Dre la prossima volta inginocchiamoci magari, grazie). Il resto della difesa ha giocato una partita ordinata, fatta però da qualche errore. In primis la poca pressione portata a Love (che sia una scelta di Wilks nel contenere il QB nella tasca?). Poi qualche miss tackle di troppo, che ha permesse ad Aaron Jones di guadagnare yard ulteriori. E infine gli errori di Thomas, che è stato cercato spesso ed ha sbagliato troppo. Wilks dovrà capire come ‘coprire’ il punto debole della sua difesa.

Finiamo con l’attacco di San Francisco. Qui c’è aprire un discorso importante: come detto all’inizio del commento, questa unit fa una fatica incredibile senza Deebo. E fa specie che un attacco del genere possa andare in tilt senza uno dei suoi pezzi, ma i fatti parlano. Senza Samuel si perdono degli automatismi fondamentali. In più togli un pensiero alla difesa che può raddoppiare con più serenità Aiyuk. La linea d’attacco ha giocato una partita non sensazionale, ma i blocchi giusto per McCaffrey sono arrivati. L’ex Stanford si è messo sulle spalle la squadra nel momento più complesso e ha trascinato l’attacco con giocate decisive, come i due TD segnati. Bene Kittle (tolto il drop potenzialmente sanguinoso). Aiyuk, come detto, è stato tolto dalla partita, ma ha comuqnue messo in piede la ricezione della partita nell’ultimo drive. Shanahan ha provato a imporre il gioco di corsa e ci è anche riuscito per buona parte della gara. Il problema sono stati i lanci centrali, spesso esiziali in questo attacco, ma non ieri sera.

Chiudiamo con Purdy: è un dato di fatto, Brock fatica senza Deebo e fatica con la pioggia. Lanci sbagliati che di solito sono il suo marchio di fabbrica. Chek down alti di 5 yard, lunghi di 5 yard. Una serata da dimenticare. Se non fosse per l’ultimo drive. E qui mi ricollego al titolo. Quando contava di più: Brock ha tirato fuori gli attributi e messo insieme un drive perfetto con lanci millimetrici. Ed è quello che si chiede a un QB nei playoff, essere decisivo quando conta davvero.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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