Conference 2023: Ogni singolo snap (Detroit Lions vs San Francisco 49ers 31-34)

Che partita! Sono sicuro che un appassionato di NFL ieri notte si sia divertito molto nel guardare il Championship tra i Lions e i 49ers. Una gara che possiamo facilmente dividere a due metà: i primi due quarti totalmente a favore della squadra guidata da Dan Campbell, i secondi dominati da Shanahan e i suoi che hanno ribaltato una situazione che sembrava già chiusa e finita dopo 30 minuti gi gioco. San Francisco fatica, ma non esce mai veramente dalla partita riuscendo a trovare quel guizzo in poche giocate. Shanahan torna al Super Bowl dopo quello perso nella stagione 2019 contro i Chiefs guidati da Reid e Mahomes. Per Detroit una sconfitta che fa davvero molto, molto male.

IL COMMENTO

Iniziamo l’analisi della partita dalla parte dei Lions. L’attacco ha dominato il primo tempo in lungo e in largo e lo ha fatto sfruttando il suo punto forte al massimo: la linea offensiva. Guidati da Sewell e compagnia, Montgomery e Gibbs hanno corso in lungo e in largo con portate media sempre importanti. Roba che mi ha ricordato il Championship del 2019, quando San Francisco dominò Green Bay semplicemente correndo. La strategia è stata semplice e tremendamente efficace. Sfruttare il front 4 dei 49ers a loro favore, con i WR che spesso andavano a bloccare l’edge avversario, aprendo quel minimo di spazio necessario per guadagnare yard. Poi la linea ha dato tempo a Goff di cercare il suo punto forte: il centro del campo, in cui hanno spadroneggiato sia St Brown che LaPorta.

Nel secondo tempo la partita è cambiata completamente per tutti: quarti down sbagliati, drop brutti e corse che non hanno funzionato nel modo giusto. Come mai? Difficile trovare una risposta. Io credo che Detroit avrebbe dovuto spingere molto sulle corse, molto di più di quanto fatto. A conti fatti i Lions hanno lanciato per 41 volte e corso per 29 volte. Troppe poche per come stavo andando la partita e questo si è visto nel secondo tempo. Serviva più controllo del tempo e meno frenesia nel momento cruciale della rimonta di San Francisco. Non c’è nulla di male nel puntare sempre sulle corse, magari variandole, ma secondo me hanno lanciato fin troppo servendo sul piatto d’argento giocate importanti alla difesa dei 49ers.

Passiamo alla difesa: anche qui due partite diverse. La linea di Lions ha cercato di chiudere le corse a McCaffrey e inizialmente ci è riuscita benissimo, mettendo in difficoltà tutto l’attacco dei 49ers e togliendo tantissima pressione ai CB, il punto debole di Detroit. Purdy è stato messo sotto pressione spesso, tant’è vero che l’intercetto arriva da una palla al centro deviata dall’uomo di linea. Tutto bello e perfetto. Nel secondo tempo è bastato una giocata per mandare tutto a rotoli. Quella ricezione sul profondo di Aiyuk sulla palla deviata dal casco di Vildor ha cambiato la partita. C’è stata la netta sensazione che tutti avessero paura di sbagliare. E in questo sport non puoi avere paura. Da quel momento in poi McCaffrey è salito in cattedra cambiando tutto l’attacco di San Francisco. Poi errori evidenti contro Purdy: ok Brock non è Lamar con le gambe, ma magari provare a non lasciare il centro del campo sempre sguarnito?

Chiudiamo con il coaching staff: Ben Johnson, OC, ha la colpa, come detto, di non aver puntato fino in fondo sulle corse. Aaron Glenn, DC, ha provato a cambiare qualcosa, cercando di giocare a specchio nel secondo tempo, ma non ha funzionato. Infine Dan Campbell: fanno discutere le scelte sui quarti down e sul non calciare field goal: col senno di tutti siamo bravi, ovvio. I Lions sono arrivati qui anche con questa mentalità aggressiva, apprezzo molto la coerenza.

Cambio di prospettive e passiamo a San Francisco. Un disastro totale nel primo tempo, soprattutto per quanto riguarda la difesa. Nulla, nessuna risposta contro le corse dei Lions che facevano quello che volevano con buchi incredibili. A reggere e a provare a limitare i danni, il solo Bosa con due sack che forse passano inosservati, ma sono stati fondamentali per iniziare a mettere dei granelli di sabbia negli ingranaggi di Detroit. Affaticati dalla corse, i 49ers non sono riusciti neanche a chiudere il centro del campo e hanno sofferto tantissimo i lanci in ritmo e corti di Goff. Poi il secondo tempo: Wilks si sveglia e cambia piano, mettendo più uomini nel box e la difesa inizia a ingranare sulle corse. Il drop di Reynolds sul quarto down, e il fumble di Gibbs causato da Gipson cambiano del tutto la gara e guidano un secondo tempo in cui San Francisco subisce solo 7 punti.

Caro Shanahan parto da te: molti tifosi di San Francisco non ti amano e ti criticato, faccio fatica a capire il perché onestamente, ma tant’è. Kyle ha faticato in questi playoff, inutile negare i fatti, ma ha saputo fare qualcosa che spesso gli è mancato in carriera. Vincere in rimonta e in netta difficoltà. E lo ha fatto non snaturandosi e puntando sui suoi punti di forza. Correre tanto, anche quando le corse non vanno. Poi play action e palle al centro e in ritmo. Questa è la formula vincente di San Francisco, da sempre. Nel primo tempo l’attacco ha faticato, meno della difesa, ma ha faticato. Detroit ha vinto la sfida delle linee. Poi il cambio di ritmo grazie ad Aiyuk e alla ricezione fortunata.

McCaffrey ha dominato il secondo tempo, ma non è una notizia. Deebo ha fatto poche cose, ma fondamentali in un momento in cui l’attacco ancora faticava. Kittle poco in ricezione, ma fondamentale sui blocchi. Jennings ricezione a una mano folle. Juszczyk due ricezioni d’autore. Chiudiamo tutto con Brock Purdy: piacerà non piacerà, poco importa in questo momento. Spesso etichettato come game manager, ha dimostrato ancora una volta di avere attributi da vendere. Sotto pressione non è andato in confusione, ma ha creato dal nulla, prima scappando dalla tasca, poi correndo. 5 corse per 48 yard che hanno, di fatto, messo una pietra tombale sulla partita. Penso che molte squadre in NFL vorrebbero un ‘game manager’ così.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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