Conference 2023: Anatomia di una sconfitta (Kansas City Chiefs vs Baltimore Ravens 17-10)

I Kansas City Chiefs vincono in back-to-back la loro seconda partita assoluta lontano dall’Arrowhead da quando under center c’è Patrick Mahomes e si giocheranno per la quarta volta negli ultimi cinque anni il Super Bowl. Nonostante una regular season giocata molto al di sotto del loro abituale livello e i molti dubbi che hanno accompagnato la squadra di Andy Reid fin dall’inizio dei playoff, Kansas City è ancora campione di Conference e a farne le spese sono i Baltimore Ravens, sconfitti ed eliminati in una roboante caduta.

I due touchdown nei rispettivi drive di apertura da Kelce prima e Flowers dopo facevano presagire ad una partita dal tabellino più ricco, ma ad avere la meglio sono state le difese, in particolare quella dei Chiefs che si è confermata la fantastica corazzata che ha dominato per tutta la stagione le offensive della lega. Chris Jones e il resto della defensive line sono arrivati spesso e con costanza ad infastidire, e anche qualche volta atterrare, Lamar Jackson; il tutto mentre la secondaria non lasciava respirare i ricevitori e ha costretto i Ravens, dopo la sconsiderata scelta di quest’ultimi di non dare più spazio al running game, a lanci complicati e a bassa percentuale che si sono spesso rivelati incompleti.

Nel primo possesso della gara, Kansas City ha voluto sottolineare l’atteggiamento con cui avrebbe approcciato la sfida e chi, ancora una volta, sarebbe stato la spina nel fianco per i padroni di casa. Travis Kelce, nonostante la stretta marcatura di Hamilton, uno dei difensori più ostici della lega, riesce a creare la spaziatura necessaria e, su grande assist di Mahomes, riceve cadendo all’indietro all’interno della end zone difesa dai Ravens, regalando ai suoi il primo vantaggio del Championship.

L’esultanza di Kelce è rabbiosa, forte e spropositata. L’urlo che dà sfogo a tutto ciò che non vuole tenersi dentro sarà il leitmotiv di tutta la sua partita. Al termine di molti play si è potuto osservare il numero 87 in maglia Chiefs spintonarsi con gli avversari, arrivare al faccia a faccia ed esultare senza remore per una flag fischiata ai danni di un avversario che lo aveva colpito con il casco.

Travis Kelce terminerà la sua gara con undici ricezioni su undici target, 116 receiving yards, un touchdown, il maggior numero di ricezioni nella storia dei playoff NFL superando Jerry Rice e una splendida presa in tuffo, su un lancio improvvisato da Mahomes dopo essere stato messo alle strette dalla difesa Ravens, che ha tenuto in vita il drive dei Chiefs e ha portato al secondo touchdown dei suoi.

La doppia marcatura degli ospiti è però intervallata da quella messa a segno da Zay Flowers. Il suo touchdown in ricezione a seguito di un lancio di oltre 40 yard da parte di Lamar Jackson, che si libera dal tackle in modi sconosciuti a qualsiasi altro giocatore del pianeta, sarà l’unico momento della gara in cui Ravens capitalizzeranno con il massimo risultato un drive offensivo. Per Zay Flowers, rookie uscito dal Boston College e scelto dai Ravens al primo round del draft, sarà l’inizio della fine; sarà l’illusione che il risultato finale sarebbe stato diverso, che il suo ruolo nello script della partita sarebbe stato decisivo in modo positivo, ma, purtroppo per lui, non sarà così.

Il momento della gara in cui Flowers diventa l’antieroe si compone di due parti strettamente correlate tra loro. Il WR con il 4 sulle spalle prima riceve un lancio di oltre 40 yard, per poi avanzare fino all’interno della linea delle dieci yard avversarie. Completando il big play e dando la possibilità di accorciare sui rivali, portandosi ad un solo possesso di svantaggio di tre sole lunghezze. Flowers, a play terminato, esulta sulla testa del battuto L’Jarius Sneed e viene penalizzato dalla terna arbitrale per taunting, facendo indietreggiare l’attacco di 15 yard.

Pubblicità

Pochi momenti dopo, Flowers ha la possibilità di farsi perdonare e dopo aver ricevuto senza un’appropriata copertura, vede campo libero di fronte a sé, si precipita in direzione della end zone tuffandosi con le braccia protese in avanti e il pallone stretto tra le mani. Sneed allora si prende la sua personalissima vendetta e tuffandosi anch’esso riesce a far perdere il controllo del pallone a Flowers, che viene recuperato dalla difesa e lascia, ancora una volta, l’attacco dei Ravens a bocca asciutta, senza la possibilità di accorciare nel punteggio.

La giornata disastrosa dei Ravens si completa con un intercetto, sempre all’interno della end zone, realizzato da Deon Bush in seguito a un lancio sconsiderato da parte di Lamar Jackson che sceglie come suo target un ricevitore coperto da tre giocatori e mostra tutta la sua frustrazione per la sua brutta prestazione scaraventando a terra il casco vicino alla sua panchina.

Il field goal segnato da Tucker arriva troppo tardi e, poco prima del two-minutes warning del quarto down, Mahomes confeziona l’assist che consegna un pesantissimo primo down. Il lancio di Mahomes è un ‘pallonetto’ morbido, che parte dalla prima partita stagionale persa in casa contro i Detroit Lions, passa in mezzo a tutte le critiche ricevute e le difficoltà affrontate, scavalca tutta la difesa e cade tra le braccia di Marquez Valdes-Scantling, per una ricezione che vuol dire Las Vegas, che vuol dire Super Bowl.

Pubblicità

Baltimore conclude la sua magistrale stagione nel modo forse più amaro possibile. I Ravens hanno approcciato la partita sapendo di essere più forti, sapendo di poter arrivare fino in fondo, eppure non è bastato. Le lacrime di Lamar Jackson valgono più di mille parole. I Ravens sono stati sconfitti anche dalla fretta, dalla voglia, dalla frenesia di vincere a tutti i costi. Dalla loro incapacità di aspettare il momento giusto, momento che per loro non è ancora giunto. Nonostante l’amarezza per la sconfitta, i Ravens torneranno il prossimo anno con tutta la consapevolezza acquisita nel corso di questa loro splendida e memorabile stagione. Sono passati dodici anni dall’ultimo titolo conquistato e i ragazzi di coach Harbaugh non vogliono farne passare uno di più.

I Chiefs battono quindi i Ravens per 17-10, i Chiefs sono Super Bowl bound per la seconda volta consecutiva. In finale affronteranno i San Francisco 49ers, per il grande re-match della sfida di quattro anni fa, quella che ha regalato a Mahomes il suo primo anello e che ora spera possa dargli il terzo.

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Tiberio Favaretto

Entrato, di domenica, in un pub nel West End di Boston per un pranzo veloce, scopre di essere nel locale in cui si trovano i tifosi Bills a guardare la partita, si unisce ai canti e si fa trasportare dall'atmosfera unica e coinvolgente. Ne è tifoso da allora. #LetsGoBuffalo!

Articoli collegati

Un Commento

  1. Da tifoso Ravens dai tempi di Flacco sono profondamente deluso. Questa squadra per me è più forte di quella dell ultimo superbowl ma non hanno avuto testa sia i giocatori, difesa a parte, che lo staff dell attacco. Il prossimo anno si rischia di perdere giocatori ed anche mc donald. Certi treno non passano sempre , contando che molti giocatori sono arrivati in salute. Se penso che PM gioca solo con kelce degno di nota mi vengono i brividi. Onore ai campioni che erano cmq battibili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.