Rebound Game (Tampa Bay Buccaneers vs Buffalo Bills 18-24)

Reduci da una “streak” di 3 partite pressappoco rivedibili, al punto da aver complessivamente segnato la miseria di 10 punti prima dell’intervallo, i Buffalo Bills riescono finalmente a tirare fuori dal cilindro il più classico dei “rebound game”, uscendo vittoriosi nel tanto ostico, quanto altrettanto fondamentale, match con i Tampa Bay Buccaneers, sconfitti per 24-18 al termine di una partita sostanzialmente dominata per i primi 3 quarti di gioco, ma ugualmente non priva dell’ormai consueto finale al cardiopalma.

Davanti alla solita rumorosissima cornice di pubblico dell’Highmark Stadium, il match si è aperto nel segno dei FG, quello da 37 yard trasformato dal Kicker dei padroni di casa Tyler Bass, reduce da addirittura 3 errori nelle ultime 2 partite, seguito a ruota da quello fallito dal Kicker avversario, essendo il calcio da 50 yard di Chase McLaughlin nemmeno arrivato in prossimità dei pali. Con il seguente “turnover-on-down” fatto registrare dalla offense dei Bills, risultata incapace di convertire un 3rd e un 4th&goal dalla 1-yard line avversaria, si chiudeva il 1° quarto di gioco sul punteggio di 3-0 in favore dei padroni di casa, arrivati così, addirittura alla 4° partita consecutiva senza un TD a referto nel 1° quarto gioco, la striscia più lunga dalla Regular Season del 2019 (8). 

Il secondo quarto di gioco è stato decisamente più avvincente, essendo stato il palcoscenico di addirittura 3 TD, 2 per i Bills e 1 per i Bucs, seguiti a stretto giro di posta e intervallati solamente dal FG da 57-yard questa volta trasformato magistralmente dal Kicker McLaughin e dal seguente pallone intercettato dal DT Willian Gholston, sagace nello sfruttare la decisiva deviazione del compagno Antoine Winfield Jr, una delle safety più intelligenti e determinanti dell’intera lega. Ripartiti dalla linea delle 23-yard avversarie, ai Bucs sono bastate una corsa da 20-yard e la seguente ricezione di Chris Godwin nel cuore della endzone per mettere a segno i primi 7 punti della partita.

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I TD che hanno permesso ai Bills di rientrare negli spogliatoi avanti nel punteggio per 17-10 sono rispettivamente stati segnati da Josh Allen, autore di uno dei suoi più classici marchi di fabbrica: la corsa centrale (da 13 yard in questa circostanza) e dal TE Dalton Kincaid, semplicemente fantastico nel ricevere un passaggio tutt’altro che semplice, valevole della prima segnatura della sua ancora giovanissima carriera NFL.

Al rientro in campo dopo l’intervallo, Josh Allen e soci hanno letteralmente azzannato il match, tramutando, in poco meno di 5 minuti, il 1° possesso offensivo della ripresa in 7 punti, merito di un drive oggettivamente ben condotto, rapido e ben bilanciato tra corse e passaggi, concluso con il 5° TD stagionale ricevuto dal WR Gabe Davis. 24-10 e partita in ghiaccio. Da quel momento in avanti, fino a 4° quarto inoltrato, abbiamo avuto l’onore (o meglio, l’onere) di assistere alla sagra del punt, essendosene susseguiti 6, 3 parte, sintomo di una squadra, i Bucaneers, incapace di muovere efficacemente la catena, ed un’altra, i Bills, quasi esclusivamente focalizzata al controllo del cronometro.

Proprio quando la partita sembrava non aver più nulla da dire, ecco che Baker Mayfield & Co. riuscivano, di riffa o di raffa (favoriti anche da un face mask del DT Jordan Phillips), a condurre un drive lungo (durato circa 8 minuti) ed estenuante, nel quale sono riusciti a convertire addirittura 3 4th down, l’ultimo dei quali risoltosi con la 24-yard reception del sino a quel momento impalpabile Mike Evans, valevole della segnatura del 24-16, seguita a stretto giro di posta dalla 2-point conversion siglata dalla connection Mayfield-to-Otton. 24-18 e ennesimo finale Thriller.

2.44 minuti rimanenti sul cronometro, palla in mano ai Bills sulla linea delle proprie 23-yard e la totalità dei 3 timeout ancora a disposizione per i Bucs. I Bills risultavano incapaci di far esaurire il cronometro, essendo stati costretti a “puntare” il pallone ad appena 31 secondi dal termine, in seguito ad una mancata conversione di un 3rd&2 sulle 49-yard avversarie. Dopo essere riusciti a guadagnare circa 20 yard in una quindicina di secondi, riportandosi nei pressi della metà campo, il più classico degli Hail Mary pass tentato dal QB Baker Mayfield cadeva incompleto all’interno della endzone dei Bills. Game Over.

Con questa vittoria di importanza capitale, più per il morale che per la mera classifica, i Buffalo Bills (5-3) si riportano a mezza partita di distanza dagli acerrimi rivali dei Miami Dolphins, attesi dallo scontro divisionale casalingo contro i New England Patriots di Bill Belichick, alla ricerca del 2° scalpo importante nel giro 2 settimane.  

I Bucs (3-4) invece, arrivati a quota 3 sconfitti consecutive, vedono allontanarsi la vetta della AFC South, a maggior ragione nel caso in cui gli Atlanta Falcons (4-3) riuscissero a violare il Nissan Stadium, la casa dei Tennessee Titans, nel match in programma domenica.

A differenza di quanto avvenuto nelle ultime 3 partite, accomunate da partenze a rilento e finali (essenzialmente il solo ultimo quarto) in continuo crescendo, i Buffalo Bills hanno approcciato il match in maniera totalmente opposta, finendo per mettere a segno ben 24 punti in poco più di 2 quarti, merito di un gioco offensivo meno conservativo, maggiormente incentrato sul passing game e decisamente più rapido. A fare la differenza è stato sicuramente il QB Josh Allen, finalmente più propenso a correre e autore di una partita (intercetto a parte) decisamente migliore delle precedenti, conclusa con il 78% di completi, 324 passing yard e 2 TD, impreziosendo il tutto con 41 rushing yard (il dato più alto dell’intera stagione) e un ulteriore segnatura.

Con uno Stefon Diggs pressappoco braccato dalla difesa avversaria, sono saliti in cattedra Gabe Davis, responsabile di 9 ricezioni (career high), 87 yard e 1 TD; Khalil Shakir, il leading receiver della squadra (6 x 92 yard) e il rookie TE Dalton Kincaid, autore del 1° TD in NFL e confermatosi ancora una volta come un pass catcher semplicemente infallibile (5 x 65 + 1).

Complice un coinvolgimento decisamente maggiore del QB Josh Allen, anche il running game è stato particolarmente efficace, come comprovato dalle 115 yard prodotte in occasione delle 26 portate. Unico neo, l’aver lasciato sul piatto diversi punti in alcune situazioni cruciali, vuoi per qualche chiamata un po’ “meh”, vuoi per un’esecuzione non certamente impeccabile.

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Dall’altro lato della barricata, Baker Mayfield e compagni sono parsi in difficoltà nel muovere il pallone per la quasi totalità del match, più precisamente fino a quel lungo ed interminabile drive offensivo portato a termine dal TD ricevuto da Mike Evans, fino ad allora totalmente estromesso dal match dalla secondaria dei Bills, come comprovato dall’unico pallone ricevuto (per 7 yard di guadagno) nei primi 3 quarti di gioco. Lo stesso McDermott aveva preannunciato l’intenzione di volere “annullare” il fortissimo ricevitore n°13, obbligando di fatto Mayfield ad affidarsi quasi esclusivamente alle altre armi a sua disposizione.

Con Evans magistralmente marcato dal giovane CB Christian Benford, ovviamente coadiuvato dal costante raddoppio di una Safety, oltre al solito Chris Godwin (il Robin della coppia) è salito alla ribalta il RB Rachaad White, autore di una performance da 109 yard total offense e risultato particolarmente mortifero quando chiamato a ricevere in uscita dal backfield, essendo la difesa dei Bills particolarmente vulnerabile quando chiamata a difendere gli screen pass

Dopo aver subito appena 5 sack nelle prime 5 partite stagionali, il QB Baker Mayfield è stato vittima di 3 sack per la seconda partita consecutiva, firmati in questo caso da Taron Johnson, Ed Oliver e A.J. Epenesa, ai quali vanno aggiunte ulteriori 10 QB hit, sintomo di una pass rush nuovamente produttiva dopo la brutta performance messa in vetrina nella sconfitta con i Patriots. Von Miller, ancora alla ricerca del 1° sack post infortunio al ginocchio, è figurato sul terreno di gioco in circa il 40% degli snap difensivi ed in partilare nella quasi totalità degli ultimi 2 drive offensivi degli avversari, sintomo di una condizione fisica in continuo crescendo, sebbene ancora ben lontana dagli standard a cui ci aveva abituato.

Nel prossimo turno, con l’unico intento di ritrovare una vittoria che manca ormai da un mese, dal 26-9 inflitto a domicilio ai rivali divisionali dei New Orleans Saints lo scorso 2 ottobre, i Tampa Bay Buccaneers saranno impegnati in quel di Houston, dove attenderli ci saranno ovviamente i Texans, una delle soprese più liete di questo primo scampolo di stagione.

I Buffalo Bills invece, forti di un morale decisamente risollevato, avranno ora una decina di giorni di tempo per ricaricare le batterie, ristabilirsi da qualche acciacco di troppo e prepararsi al meglio per la difficilissima trasferta in quel di Cincinnati, dove saranno chiamati ad affrontare dei Cincinnati Bengals apparsi in continua crescita nell’ultimo periodo, reduci da 2 vittorie consecutive e attesi dal complicatissimo match che lì vedrà affrontare i San Francisco 49ers nella seconda serata di domenica.

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