Sfida eterna (Tampa Bay Buccaneers vs New Orleans Saints 26-9)

Al Caesars Superdome di New Orleans domenica andava in scena un altro episodio della sentita rivalità tra i Saints e i Buccaneers che nelle recenti stagioni è stata decisiva per il primato nella NFC South Division della NFL. Entrambi i team erano sul record di 2 vittore e 1 sconfitta e il match si presentava come una ottima occasione per definire la leadership della Division.

Tampa doveva ancora fare a meno dei rookie Cancey (DT) e Dennis (LB) oltre che del CB Jamel Dean infortunatosi contro Philadelphia. Anche i padroni di casa avevano problemi in difesa con le assenze dei DB Adebo e Howden mentre il QB Derek Carr, dato quasi sicuramente OUT, era regolarmente in campo nonostante l’infortunio alla spalla rimediato contro i Packers. I Buccaneers dopo le prime 2 convincenti vittorie erano reduci dalla netta sconfitta contro gli Eagles mentre i Saints dovevano recuperare, soprattutto mentalmente dalla sconfitta a Green Bay dopo essere stati in vantaggio 17-0 fino al quarto quarto!

New Orleans nel primo drive, grazie ai lanci di Carr e alle corse del rientrante Kamara, arriva a ridosso della red zone ma deve accontentarsi del calcio di Grupe per muovere il tabellone: 3-0. L’attacco di Tampa non è fluido e, soprattutto per colpa delle penalità, deve andare al punt e inizia una serie di possessi sterili da parte di entrambe le squadre. A inizio secondo quarto Mayfield guida i suoi in un lungo drive (87 yard e quasi 9 minuti!) trovando vari bersagli per i suoi lanci fino a pescare il TE Otton in end zone (3-7) New Orleans continua a fare fatica a muovere il pallone e i Buccaneers ne ritornano in possesso.

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Nell’ultimo minuto prima dell’halftime e a ridosso della red zone di New Orleans accadono due episodi probabilmente decisivi per l’esito del match: prima Mayfield viene intercettato da Yadom su lancio inteso per Godwin poi la successiva corsa del FB Prentice si conclude con un fumble prontamente ricoperto da Winfield Jr sulle 6 yard difensive dei Saints. Da qui Palmer viene trovato da Mayfield in touchdown (3-14) con il primo tempo che si conclude. Da segnalare l’infortunio di Mike Evans (ginocchio) che non tornerà più in campo nella ripresa.

Il terzo quarto vede le difese prevalere sugli opposti attacchi e bisogna attendere il termine del quarto per vedere altri punti: il kicker Grupe va a segno con un altro FG (6-14) Si arriva così nell’ultima frazione di gioco dove anche i Buccaneers segnano con un preciso calcio di McLaughlin (6-17) dalle 51 yard (!!) Nonostante la non perfetta forma fisica Carr stringe i denti e guida i suoi verso la end zone avversaria ma i Saints devono accontentarsi del terzo FG di giornata (9-17) Nel successivo drive Godwin è protagonista con una ricezione corta trasformata in un guadagno di 42 yard che porta l’attacco guidato dal OC Canales in piena red zone avversaria. Da qui Mayfield pesca Thompkins con uno spettacolare tuffo per il touchdown che allontana nel punteggio gli avversari (9-23 dopo la trasformazione da 2 punti fallita)

Nel successivo possesso Carr viene duramente placcato dalla difesa ospite e perde il pallone che viene ricoperto dai Buccaneers sulle 19 yard difensive di New Orleans. Il team di Coach Bowles va con il manuale senza correre troppi rischi e arrotonda il punteggio con un altro FG di McLaughlin (9-26) C’è tempo anche per vedere in campo Jameis Winston, in sostituzione dell’acciaccato Carr, che nel suo primo, disperato, lancio per Olave viene intercettato da Dee Delaney che mette la parola fine al match che si conclude con l’attacco di Tampa in victory formation.

Tampa, nonostante un avvio non troppo convincente, ha saputo trovare le giuste correzioni sia in difesa che in attacco, anche dopo l’infortunio di Mike Evans (per lui “solo” 3 ricezioni per 40 yard nel primo tempo) che ci si augura non sia troppo serio per il forte ricevitore della franchigia della Florida. Mayfield (25 su 35, 246 yard con 3 TD e 1 intercetto) ha ben diretto l’attacco, a volte incaricandosi personalmente di correre (8 corse per 31 yard) Godwin, con l’uscita di Evans, è stato il ricevitore più produttivo (8 ricezioni per 114 yard) anche se non ha segnato.

Ottimi segnali anche da Thompkins (4 ricezioni per 45 yard e 1 TD) che ha segnato il TD che ha chiuso la sfida. Otton e Palmer non hanno avuto numeri eclatanti (5 ricezioni per 19 yard totali) ma hanno segnato 1 TD a testa. White (15 portate per 56 yard oltre che 3 ricezioni per 22 yard) ha dato il suo contributo nel gioco di corsa, togliendo pressione da Mayfield. Anche la difesa ha ben figurato (197 yard totali concesse, 3 sack, 1 intercetto e 2 fumble provocati e ricoperti) Su tutti spicca Winfield Jr (9 tackle totali, 1 sack, 2 tackle for loss, 1 fumble ricoperto e 1 difesa decisiva su tentativo di ricezione in touchdown di Olave) con il solito Izien a fornire il suo contributo in copertura oltre a Vea che con 2 sack ha messo sempre sotto pressione Carr.

I Saints hanno sofferto in attacco, anche per l’ottima prestazione della difesa ospite, e le precarie condizioni fisiche di Carr non hanno sicuramente aiutato. Il QB ex Raiders ha fatto del suo meglio (23 su 37, 127 yard e 3 sack subiti) ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca. Poco da dire su Winston: 0 su 1 al lancio con 1 intercetto, il “vecchio” Jameis mai rimpianto a Tampa! Kamara, al suo rientro, è stato ben contenuto (11 corse per 51 yard e 13 ricezioni per 33 yard) Anche il “jolly” Hill (4 portate per 10 yard e 1 ricezione per 7 yrd) poco ha potuto contro la “D” dei Buccaneers. Thomas (4 per 53 yard) e Shaheed (3 per 33 yard) sono stati i migliori ricevitori con Olave (1 ricezione per 4 yard) in ombra, ben coperto dai DB avversari. La difesa ha subito eccessivamente l’attacco coordinato da Canales concedendo più di 350 yard, (con 8/15 al terzo down) e non ha mai dato l’impressione di poter controllare le giocate avversarie.

In una Division che pare molto equilibrata e più competitiva della scorsa stagione ogni vittoria divisionale vale doppio, soprattutto se ottenuta in trasferta. New Orleans è sembrata sempre in difficoltà, sia in difesa che in attacco, pur avendo un trio di ricevitori di primo livello con Thomas, Olave e Shaheed. Il valore aggiunto che Derek Carr doveva portare alla franchigia della Louisiana non si è ancora materializzato e questo può rivelarsi un serio problema per la squadra di Coach Allen, soprattutto se l’alternativa si chiama Jameis Winston!

Tampa, dopo la battuta a vuoto contro Philadelphia, sembra avere recuperato la solidità in entrambe le fasi di gioco con pochi errori (per Mayfield solo un intercetto che non ha portato punti ed è stato subito ribaltato con un fumble recuperato). Proprio il QB ex prima scelta assoluta arrivato in offseason sembra poter mantenere un alto standard nelle prestazioni facendo tesoro delle stelle a disposizione nel corpo ricevitori. La linea d’attacco contro una pass rush non soffocante può assicurare la giusta protezione e anche il running game può averne beneficio, pur non essendo spettacolare. Il vero reparto che sta facendo la differenza è comunque la difesa che, pur orfana di diversi giocatori infortunati, continua a mantenere un saldo positivo nei turnover.

Nel prossimo weekend  i Buccaneers saranno in bye week e potranno cercare di recuperare gli indisponibili (da accertare il problema muscolare di Evans) in vista della difficile sfida contro i lanciatissimi Lions mentre New Orleans settimana prossima volerà nel New England e contro i Patriots dovrà avere ben altro approccio e ben altre prestazioni di quelle dimostrate nelle ultime 2 gare. Siamo già arrivati al primo quarto della stagione NFL e ogni partita può essere decisiva, nel bene e nel male!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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