Al Raymond James Stadium di Tampa domenica andava in scena una classica sfida della NFC South Division: Buccaneers contro Falcons, match reso ancora più “incandescente” dalla posta in palio: la testa del raggruppamento visto che, dopo la sconfitta di New Orleans (3-4) nel Thursday Night Football, Tampa comandava (3-2 con una partita giocata in meno) proprio su Atlanta (3-3) Tra i padroni di casa risolti i dubbi sulla presenza di Vita Vea, forte NT e di David e Nelson, entrambi linebacker; ottime notizie per la squadra della Florida visto che Atlanta schierava un backfield offensivo di tutto rispetto con Allgeier e Robinson, rookie che guida le yard conquistate su corsa della franchigia della Georgia. Inaspettatamente la prima scelta di quest’anno dei Falcons non si presenta al meglio e avrà una sola portata per 3 yard nell’intera partita.
I Bucs iniziano in attacco ma il drive si chiude su un quarto down, non conquistato, giocato sulle 40 yard avversarie. Il team di Coach Arthur Smith ne approfitta subito con Ridder (QB) che alterna corse (Allgeier e Patterson) e lanci (Hodge e Smith) arrivando a ridosso della end zone da dove lo stesso Ridder segna il touchdown che sblocca il risultato (7-0) Tampa fa fatica a conquistare terreno e down, ma Mayfield, con un lancio di 40 yard, trova Evans che entra in end zone (7-7) Gli attacchi sembrano fare più fatica delle opposte difese (complici anche le molte penalità da entrambe le parti).
Il secondo quarto si apre con Ridder che, con un preciso lancio da 46 yard, trova Scotty Miller (ex Buccaneers) che porta i suoi in piena red zone, anche se l’attacco ospite deve accontentarsi del calcio di Koo (10-7) Nel successivo possesso l’attacco dell’OC Canales si muove grazie ai lanci di Mayfield per Godwin, Evans e Thompkins, mentre le corse di White sono sempre poco efficaci; sulle 6 yard di Atlanta Mayfield vien “sackato” perdendo il pallone ma è bravo a recuperare lo stesso, e anche Tampa va al FG trasformato da McLaughlin: 10-10. I Falcons macinano terreno ma, quando mancano 25 secondi all’intervallo Ridder viene placcato dalla difesa di casa, commette fumble che viene prontamente recuperato da Dean che neutralizza la pericolosa occasione di Atlanta.
Al rientro dell’attacco di casa è Thompkins che dopo aver ricevuto da Mayfield commette un fumble in una zona critica del campo. Ridder pesca London che arriva sulla 1 yard, ma nella successiva azione Ridder perde il controllo della palla che viene ricoperta dalla difesa dei Buccaneers, che sventa un altro pericolo. Tampa però, complice un gioco offensivo poco efficace, ridà il possesso ad Atlanta che, con un altro calcio di Koo dalle 41 yard, si porta sul 13-10. Il quarto quarto conferma le difficoltà in attacco dei padroni di casa e gli sprechi, dovuti ad errori, degli ospiti: ancora una volta Ridder, grazie soprattutto alle corse di Allgeier e Patterson, torna in red zone da dove lo stesso QB, nel tentativo di entrare in touchdown e grazie ad una giocata difensiva strepitosa di Winfield, perde il pallone a pochi inch dalla meta e i Buccaneers ripartono dalle loro 20 yard ma Mayfield, dopo precisi lanci su Otton e Godwin, viene intercettato da Grant che rida la palla ai suoi; Atlanta non riesce però a guadagnare down per “congelare” il match. Mayfield guida il suo attacco a ridosso della end zone avversaria anche se, complice un altro sack, non trova il touchdown ma un calcio che pareggia il risultato (13-13) quando mancano 49 secondi al termine. Match destinato al overtime? Niente affatto! Complice una difesa di Tampa non propriamente concentrata nell’occasione Pitts riceve un lancio di una quarantina di yard e il sempre affidabile Koo con un difficile calcio dalle 51 yard mette il sigillo finale alla partita (16-13).
I Falcons, pur dovendo fare a meno del forte RB rookie Robinson, hanno saputo ben miscelare corse e lanci in attacco, non diventando troppo prevedibili. Ridder (19 su 25 e 250 yard, oltre a 38 yard corse) non ha fatto cose eccezionali ma ha ben guidato i suoi, anche se pesano enormemente i 3 fumble in situazioni di campo estremamente favorevoli con l’ultimo addirittura in procinto di varcare la linea di touchdown! Anche senza Robinson, Allgeier (21 corse per 59 yard oltre a 3 ricezioni per 53 yard) e Patterson (10 per 56 yard) hanno dato consistenza al gioco di corsa, rendendo non così scontato il gioco aereo; qui Drake London (6 ricezioni per 54 yard) è stato il migliore, ben coadiuvato da Pitts (47 yard) Smith (27) e Miller (1 sola ricezione ma per 46 yard!) In difesa si è distinto Landman (12 tackle totali) oltre che Grant con un decisivo intercetto. I 3 sack registrati sono il risultato di una costante pressione sul QB avversario, con una linea d’attacco avversaria ain affanno e molto fallosa.
Tampa continua a dimostrare poca lucidità e poca efficacia in attacco. Mayfield (27 su 42, 275 ayrd, 1 TD e 1 int) è sembrato in difficoltà anche contro la non eccezionale difesa dei Falcons; a sua discolpa bisogna dire che tutti i difensori, quando giocano contro la squadra della Florida, sono concentrati sulla pass rush e nella difesa sui lanci, con un gioco su corsa quasi inesistente con White (13 portate per 34 yard) e Vaughn (4 per 7 yard) che certamente non possono essere elementi che spostano gli equilibri; si continua a parlare di possibili rinforzi da far arrivare prima della trade deadline (la vecchia conoscenza Fournette, Henry dai Titans) ma per ora Canales deve far di necessità virtù; non aiuta troppo un gameplan che prevede al primo down una corsa (di solito 1-2 yard) che mette subito Mayfield sotto pressione e la opposta difesa già pronta a difendere su lanci medio/lunghi.
La linea d’attacco è meglio di quello che si prevedeva alla vigilia della stagione, con molte novità nei giocatori e nei ruoli ma ha gravi responsabilità nel gioco di corsa asfittico, dove i corridoi non si aprono quasi mai! Evans (6 ricezioni per 82 yard e 1 TD) e Godwin (66 yard con 6 ricezioni ma su 12 target!) sono elementi imprescindibili per l’offense dei Buccaneers, ma troppo coperti dai backfield difensivi opposti. Otton (5 ricezioni con 43 yard) sta diventando importante per gli schemi di Canales.
In difesa una nota di merito è sicuramente da assegnare a Winfield: 7 tacke, difesa eccezionale su lancio inteso per London in end zone e il fondamentale fumble praticamente sulla linea di meta, con Ridder già pronto a festeggiare il touchdown. La safety è l’uomo ovunque di Tampa, presente in copertura come nella pass rush. Anche David (13 tackle) Dean e Neal (10 tackle) hanno ben figurato con Barrett autore dell’unico sack fatto registrare dai Buccaneers; la pass rush non ha quasi mai impensierito Ridder anche se bisogna dire che il miglior “sacker” della squadra, Vita Vea, è stato in dubbio fino a poco prima dell’inizio del match. Se il punteggio non è più netto a vantaggio dei Falcons è sicuramente merito della difesa protagonista di tre turnover in posizioni di campo a dir poco pericolose.
La sfida doveva dire molto sugli equilibri della NFC South Division e ha detto chiaramente che nessuna squadra è nettamente favorita sulle altre, tutti i team hanno punti forti e debolezze croniche; Atlanta (4 vittorie e 3 sconfitte) si ritrova in testa anche se Tampa (3-3) ha una partita in meno, seguono in Saints (3-4) e i “derelitti” Panthers (0-6) I Falcons non avevano molti crediti a inizio stagione ma hanno dimostrato di poter dire la loro, anche senza un QB fuoriclasse ma con un gioco offensivo abbastanza equilibrato e con una difesa che non concede troppi big play agli avversari; nella prossima giornata Atlanta volerà a Nashville dove domenica giocherà contro i Titans (2-4) molto discontinui e reduci dalla sconfitta contro i Ravens.
I Buccaneers continuano ad evidenziare i soliti problemi, con un attacco monodimensionale basato sui lanci per la pochezza delle corse e su una difesa che soprattutto contro il gioco aereo si concede troppe pause e troppe distrazioni, oltre a dover restare troppo tempo sul campo per la poca efficacia del reparto offensivo. Tampa giocherà già giovedì sera a Buffalo, campo sempre difficile, contro dei Bills (4-3) che sono forse sotto le aspettative e che domenica si sono dovuti arrendere ai Patriots allo scadere del tempo di gioco. Metà stagione si sta avvicinando velocemente e gli spazi per rimediare ad errori e difetti sono sempre più ridotti, se Atlanta e Tampa vorranno aggiudicarsi la Division (New Orleans Saints permettendo) e poter avere un ruolo nei playoff, dovranno velocemente migliorare!