NFL Preview 2023: Los Angeles Rams

Per l’ennesima volta la strana coppia Les Snead / Sean McVay prende in contropiede la NFL con una offseason come mai si erano viste prima, lasciando basiti tifosi e addetti ai lavori che hanno assistito, impotenti, alla più grande operazione di repulisti che si ricordi nell’era del Salary Cap. Smantellata completamente la difesa, i Rams restano aggrappati ad un attacco sostanzialmente con pochi cambiamenti ma molti punti interrogativi. Sarà una stagione divertente per tutti.

OFFENSE

Matt Stafford c’è, Cooper Kupp pure, Tyler Higbee alla fine è rimasto, Van Jefferson è sempre lì sul punto di svoltare senza mai riuscirci e la linea d’attacco è sostanzialmente invariata. Se si guarda l’unità offensiva, non si percepisce tutta questa aria di cambiamento di cui si parla per i Rams. In effetti è andato via il solo Allen Robinson, che non ha reso quanto ci si aspettava da lui (rimane solo da capire se per colpa sua o per altri fattori, ma lo vedremo presto).
L’asse Stafford – Kupp resta potenzialmente uno dei più letali di tutta la lega, ma, come per il resto dell’attacco, si basa fondamentalmente sulle condizioni di salute dei protagonisti. Lo scorso anno Stafford era già malmesso prima ancora di infortunarsi definitivamente, con quel gomito che non era mai definitivamente guarito dall’operazione in offseason e sulla cui gestione, a livello di comunicazione almeno, ha tanto ricordato il ginocchio di Gurley, che era sanissimo, talmente sano da tagliare il RB a fine stagione. Il resto del corpo ricevitori comprende Van Jefferson ed il rookie Puka Nacua, che dovrebbe contendere lo spot di WR3 a Ben Skowronek. Nel ruolo di TE confermato Higbee, che sembrava sul piede di partenza, affiancato da quell’Hunter Long proveniente da Miami in cambio di Jalen Ramsey (e no, se ve lo state chiedendo, non sarà sicuramente un cambio alla pari).
La linea d’attacco ha perso il solo David Edwards, tra i titolari, e dovrebbe riacquistare Logan Bruss, il promettente rookie che ha dato il via alla pletora di infortuni della scorsa stagione ancor prima di week 1. Dal draft è arrivato Steve Avila, che dovrebbe contribuire fin da subito come starter. Qualche dubbio sulla riconferma di Brian Allen, non tanto per le sue qualità quanto per la sua fragilità fisica, ma le opzioni, in caso di infortunio, non dovrebbero mancare.
Nel ruolo di runningback, che molti considerano ormai sorpassato nella NFL moderna, ma che proprio i Rams hanno dimostrato quanto sia ancora fondamentale averne uno credibile per poter far funzionare il gioco aereo, Cam Akers non sembra riscuotere la fiducia incondizionata di McVay. E come potrebbe, del resto? Lo scorso anno aveva ben chiesto di essere ceduto, per poi rimanere solamente perchè nessuno si fece avanti per prenderlo. McVay gli ha affiancato Sony Michel, un cavallo di ritorno, ed il rookie Zach Evans, unico giocatore per cui i Rams abbiano speso qualcosa al draft. Il running game, comunque, resta un punto interrogativo.

DEFENSE

Uno guarda la depth chart dello scorso anno, la affianca a quella di quest’anno e pensa che siano due squadre differenti, e che quella del 2023 sia relativa ad una squadra che ha acquisito Aaron Donald dai Rams. Donald è, infatti, tra i pochi superstiti della mannaia che è calata sulla difesa. Via Gaines e Robinson in linea, via Floyd e Wagner in mezzo, via Hill, Ramsey, Long, Rapp e Scott nella secondaria, i superstiti si sono guardati in faccia e si sono detti “speriamo che il management sappia quello che sta facendo”.
Molti backup sono stati elevati al rango di titolari, come Cobie Durant, Derion Kendrick e Christian Rozeboom. Ora starà a loro dimostrare che la fiducia è stata ben riposta. È davvero difficile pronosticare qualcosa per questa difesa totalmente nuova. C’è da pensare che Raheem Morris dovrà aggiustare il tiro, non avendo più a disposizione uno shutdown corner come Jalen Ramsey (anche se, per come lo usava, forse mandarlo via non è stata una mossa poi così negativa), ma in generale questa difesa sarà da scoprire partita dopo partita, e proprio lo sviluppo difensivo sarà uno dei temi più interessanti di questa preseason e che renderà interessanti da vedere, per chi ha a cuore le sorti di Los Angeles, le tre uscite di agosto.

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SPECIAL TEAM

Se la difesa è un interrogativo, gli special teams sono un buco nero. Tutto deve essere deciso. O meglio: tutto dovrebbe già essere deciso (Kicker – Christopher Dunn, Punter – Ethan Evans, Long Snapper – Alex Ward e ritornatore sia di punt che di kickoff Jason Taylor II), ma chi li ha mai visti giocare?

COACHING STAFF

Dopo il consueto esodo di assistant coach verso altre franchigie NFL, McVay ha, per l’ennesima volta, ricostituito il suo staff rimescolando un po’ le carte. C’è stato un momento in cui sembrava McVay avesse deciso di ritiratrsi, ma tutto è rientrato, per cui la base della squadra rimane la medesima dello scorso anno, e questo è un punto importante, se non fondamentale, per una ricostruzione così drastica come quella intrapresa da Los Angeles, e dalla panchina non ci aspettiamo grandi stravolgimenti. Innovazione in attacco, e vediamo cosa sarà capace di tirare fuori dal cilindro McVay quest’anno, e difesa stile “bend don’t break” per Morris, che sarà, però, tutta da testare con i 9/11 di nuovi titolari.

Record previsto: 7-10

I nostri voti

Offense - 7
Coaching Staff - 7

7

Smantellata completamente la difesa, la squadra resta aggrappata ad un attacco sostanzialmente con pochi cambiamenti ma molti punti interrogativi. Sarà una stagione divertente per tutti. Ps: Difesa senza voto perchè è impossibile dare un voto ad un reparto totalmente nuovo.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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