Super Bowl LVII: Kansas City Chiefs

Cinque apparizioni al Championship Game negli ultimi cinque anni, tre presenze al Super Bowl negli ultimi quattro anni e un ciclo che non sembra essere destinato a concludersi presto; eppure, i Kansas City Chiefs arrivano alla sfida del 12 febbraio da sfavoriti, da underdog.

In uno sport e una lega pensata appositamente per far morire le dinastie sul nascere e dove il vincitore finale è sempre incerto, i Chiefs sono riusciti a rompere anche la maledizione di Joe Burrow e dei suoi Bengals perché Patrick Mahomes, pur su una gamba sola, è sempre Patrick Mahomes. A distanza di soli due anni dall’ultima volta, la squadra di coach Andy Reid è ancora pronta a giocarsi la partita per vincere tutto. L’ultimo ostacolo porta il nome di Philadelphia Eagles, un team solido che sta invece cercando di aprire un ciclo, guidato da un giovane quarterback che, nonostante le critiche iniziali, risponde sul campo partita dopo partita.

Dopo una regular season da quattordici vittorie e sole tre sconfitte che gli sono valse il miglior record AFC e quindi il diritto di giocare direttamente il Divisional senza passare per le Wild Card, si pronosticava che sconfiggere questi Chiefs non sarebbe stata impresa facile per nessuno, ma la squadra di proprietà del magnate Clark Hunt veniva messa sempre in leggero svantaggio contro le altre due big dell’AFC: Bengals e Bills.

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Kansas City inizia la sua post-season contro la sorpresa Jacksonville Jaguars in quella che doveva essere una sfida a senso unico e che si è poi rilevata più ostica del previsto anche per la complicità dell’infortunio rimediato a inizio partita da Mahomes. Ad aspettarli per il match valido per il titolo AFC c’erano i Cincinnati Bengals, che nella settimana precedente avevano distrutto i sogni di titolo dei Buffalo Bills con una gara a senso unico dall’inizio alla fine. Un field goal allo scadere di Butker consente a Kansas City di strappare dalle mani dei rivali il biglietto per Phoenix (AZ), dove ad attenderli c’è il Super Bowl numero cinquantasette.

L’ultimo incontro tra Eagles e Chiefs è stato nell’ottobre 2021 quando i Chiefs vinsero 42-30 nel giorno in cui Andy Reid tornò al Lincoln Financial Field di Philadelphia e conquistò la sua centesima vittoria da head coach di Kansas City, diventando il primo allenatore nella storia della NFL a vincere più di cento partite con due franchigie diverse. In quell’occasione Mahomes realizzò cinque passing touchdowns, dimostrando di non temere un pubblico ostile come quello degli Eagles.

Da quella partita molte cose, però, sono cambiate, soprattutto dal lato Philadelphia. Il matchup sarà molto più equilibrato, con un leggero vantaggio per gli Eagles che sono alla battuta finale della loro incredibile stagione dove hanno vinto senza mai soffrire troppo.

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Il Super Bowl LVII sarà unico anche perchè il primo che vedrà due fratelli (Jason e Travis Kelce) affrontarsi per il premio finale. Il match propone anche parecchie chiavi tattiche interessanti.

Una delle forze di questi Philadelphia Eagles è rappresentata dal rushing game, basti pensare che in questa post-season gli Eagles hanno relizzato sette rushing touchdown a fronte dei sette complessivi realizzati da tutte le altre squadre NFL. Il rushing game potrebbe essere la loro miglior soluzione domenica, visto che si troveranno di fronte, loro malgrado, Chris Jones, defensive tackle per i Chiefs. Jones è il migliore nella lega nel pass-rush win rate, ossia nel liberarsi dal suo marcatore per andare a mettere pressione al QB entro due secondi e mezzo. A cui si contrappone però Jordan Mailata: il tackle in maglia Eagles ha un pass blocking grade di 88,3; ha quindi concesso in media una pressione ogni 57 chiamate di pass plays.

Le due squadre che si affronterano in Arizona hanno la caratteristica di essere particolarmente efficaci contro i cosiddetti ‘explosive play’, ossia quei play che consentono tramite ricezione un guadagno di venti o più yard, ma, allo stesso tempo, hanno a roster i giocatori che ne hanno registrati di più in questa stagione. Travis Kelce guida i tight end con venti ricezioni da venti o più yard di guadagno, AJ Brown ne ha realizzati 23 e DeVonta Smith 18.

Un altro duello della gara riguarda due giocatori di cui non si parla mai a sufficienza: Jason Kelce e Creed Humphrey. I due centri titolari sono tra i più dominanti della lega e sarà interessante vedere il rispettivo contributo che porteranno nell’ultima partita della stagione. Per Kelce potrebbe essere l’ultima partita in assoluto della carriera e vincerla sarebbe la chiusura perfetta del cerchio per un giocatore che ha già vinto il Super Bowl nel 2018, contro i Patriots di Tom Brady. In qualunque modo finirà, il centro di Philadelphia porterà sempre con sé la soddisfazione di aver vinto, nella sua ultima partita al Linc, il titolo NFC.

Quella di domenica è una partita che trascende da tutte le altre della stagione e a vincere è solitamente la squadra che più lo desidera, a maggior ragione in una sfida in cui solitamente non ci sono favoriti, in particolar modo quest’anno, nel cinquantasettesimo Super Bowl nella storia della NFL.

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Tiberio Favaretto

Entrato, di domenica, in un pub nel West End di Boston per un pranzo veloce, scopre di essere nel locale in cui si trovano i tifosi Bills a guardare la partita, si unisce ai canti e si fa trasportare dall'atmosfera unica e coinvolgente. Ne è tifoso da allora. #LetsGoBuffalo!

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