Wild Card 2022: 28 chilometri all’ora (Baltimore Ravens vs Cincinnati Bengals 17-24)

Mancano solo 8 secondi alla fine della partita ed i Ravens, indietro di 7 punti, sul 17-24, debbono tentare il tutto per tutto dalla linea delle 27. Dopo lo snap, il qb Huntely, che fino a quel momento aveva giocato una discreta partita, deve lanciare in end zone e sperare che qualche suo compagno possa raccogliere la palla. A tutti gli effetti un vero e proprio Hail Mary, perché Huntley deve indietreggiare per altre 12 yard vista la pressione dei rusher avversari e tentare un pass dalle 45 yard. Quando la palla sta per arrivare sulla linea di end zone ci sono ben 3 giocatori dei Cincinnati Bengals che saltano per deflettere il pallone. Il wide receiver Demarcus Robinson è leggermente più indietro e non riesce a intervenire, ma la palla subisce una deviazione e, quando tutto sembra ormai finito, l’altro wide receiver James Proche II si tuffa per tentare di raccogliere il pallone, riuscendo a toccarlo ma non a riceverlo e il pubblico di casa può esultare per lo scampato pericolo. La partita termina qui. Con l’esultanza dei ragazzi del coach Zac Taylor e la disperazione in casa Ravens.

È stata una partita molto intensa dominata dalle difese che hanno fatto faticare non poco gli attacchi avversari. Se nei primi due drive l’attacco di Cincinnati aveva dimostrato di muovere la catena in modo efficace, riuscendo a portarsi subito sul 9 a 0 grazie ad un field goal dalle 39 yard messo a segno dal kicker McPherson e da un touchdown del wide receiver Chase, con l’extra point non convertito, in tutto il resto della partita la pressione portata dai rusher di Baltimora ha impedito a Burrow e compagni di guadagnare campo con continuità e tenere palla. L’offensive line Bengals è stata in grande difficoltà, chiudendo alla fine con 4 sack e ben 26 pressure concesse, e la situazione non è che peggiorata quando verso la fine del primo tempo l’ennesimo infortunio ha fatto uscire anzitempo il tackle di sinistra Jonah Williams, sostituito da Jackson Carman; questo è stato il terzo infortunio grave  nel reparto, che si va a sommare alla perdita della guardia Cappa e del tackle Collins, nelle ultime tre partite, dopo 15 settimane in cui si erano potuti schierare sempre gli stessi titolari.  Il gioco di corsa di Cincinnati è stato pressoché inefficace tutta la partita come dimostrato dalle statistiche: solo 51 yard per 18 portate.

Sull’altro versante, Huntley, il quarterback di riserva schierato per l’assenza di Lamar Jackson, sebbene subisca un intercetto nel primo drive della partita, riesce a condurre discretamente l’attacco di Baltimore grazie all’apporto del gioco di corsa. Dobbins ed Edwards macinano yard su yard e anche Huntely si mette in proprio correndo ben 54 yards. È proprio Dobbins che accorcia le distanze segnando il primo touchdown dei Ravens; successivamente un calcio del solito Tucker dalle 22 yard porta Baltimora in vantaggio alla fine del secondo quarto di gioco.

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Nella ripresa, nel terzo quarto, segnano sia i Bengals, con una corsa di Joe Burrow dopo un bel drive di 7 minuti, poi convertito da 2 punti, che i Ravens con Demarcus Robinson che, lasciato colpevolmente solo dal cornerback avversario Apple, si invola solo soletto in end zone, dopo aver ricevuto dalle 41 yard.

L’ultima segnatura avviene a 4 minuti e 20 secondi dalla fine: Baltimore è a una yard dalla linea di end-zone. Huntley riceve lo snap e prova a segnare tentando di saltare oltre le linea propria e avversaria, ma l’intervento di Logan Wilson, il linebaker di Cincinnati, riesce a murare letteralmente il pallone e a far perdere ad Huntley il controllo dello sferoide prolato che cade lateralmente nelle mani di Sam Hubbard che inizia a correre per riportarlo dall’altra parte del campo in end zone con una corsa di ben 98 yard per il definitivo 24 a 17. Il defensive end ha toccato nella sua corsa un picco di 28km/h, senza che nessun giocatore Ravens riuscisse a raggiungerlo nonostante il disperato tentativo di rimonta del tight end Andrews.

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Burrow, 23 su 32, ha lanciato per 209 yard con un touchdown su pass e uno su corsa. La scarsa pass protection lo ha limitato molto dovendosi accontentare di servire i proprio compagni sul medio-corto; il lancio più lungo è stato di appena 19 yard. I big play che allungavano il campo, marchio di fabbrica del duo Chase-Burrow sono un lontano ricordo. Nonostante questo è Chase il più coinvolto nel gioco; gli altri ricevitori e Hurst, il tight end, debbono accontentarsi di pochi target ciascuno.

Ottima, invece, la prestazione della difesa di Cincinnati che con 69 tackle riesce a contenere gli avversari in molte circostanze. Sebbene vi siano delle lacune, specie nel ruolo di cornerback e nei pochi sack messi a segno ad esempio, il reparto guidato da Anarumo riesce sempre, in un modo o nell’altro, a compiere quei big play che indirizzano la partita verso la vittoria. Come sempre sugli scudi Logan Wilson e Germain Pratt e ben si è comportata anche la safety Bates III.

Sul fronte opposto, Huntley non lascia a desiderare; buona la sua prova, intercetto a parte, considerando anche che, al di là del solito Andews, 5 ricezioni per 73 yard, non può disporre di wide receiver affidabili su cui potersi appoggiare. Il reparto, fatta eccezione per la giocata che porta al touchdown di Robinson, mette a referto 56 misere yard (ricezioni dei running back escluse). Sono stati i running back infatti a tenere in piedi l’attacco dei Ravens, macinando 155 yard con una media di 4,4 yard a portata. Ottimo il rientrante Dobbins che ha messo a segno 62 yard su corsa in 13 portate e altre 43 yard su ricezione.

Sempre solida la difesa dei Ravens e, in particolare, la defensive line che mette sempre una notevole pressione, come dimostrato dagli altissimi voti di PFF ottenuti da tutto il front 4. Bene anche la prova della secondaria, che, anche considerando il talento dei wide receiver avversari, solo in un paio di circostanze si è fatta trovare impreparata.

Dopo questa vittoria, Burrow e compagni dovranno affrontare i Buffalo Bills, usciti vittoriosi dallo scontro con i rivali divisionali dei Miami Dolphins che, seppur privi del Qb1 e Qb2, hanno dato del filo da torcere ad Allen e compagni. Certo, se Cincinnati non riuscirà a sistemare in qualche modo la linea offensiva, sarà dura per Burrow riuscire a sviluppare il suo gioco e probabilmente rivedremo i Bengals in assetto playoff della passata stagione: lanci veloci, poche corse efficaci e Burrow che cerca di portare a casa la pelle.

Stagione finita per Baltimora, che era partita a inizio anno con ben altre aspettative; le prime partite, infatti, avevano mostrato un Lamar Jackson in palla e una difesa superlativa. Il record 7-3 sembrava indirizzarli verso la vittoria della division anche considerando che, due delle tre sconfitte erano arrivate subendo delle rimonte incredibili (Miami e Buffalo).  L’infortunio di Lamar Jackson ha evidenziato, ancor di più, gli evidenti limiti di costruzione della squadra che non ha un reparto di wide receiver profondo e che, dopo gli infortuni di Bateman e Duvernay, non si è dimostrato all’altezza di una gara di playoff.

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Il destino di Lamar Jackson è sicuramente l’aspetto che più inciderà sul futuro della franchigia, perché, senza sistemare questo tassello in tempi brevi, tutto il resto del puzzle diventerà di difficile completamento. Il fatto che Lamar Jackson non abbia seguito i compagni nella trasferta a Cincinnati sicuramente getta ulteriori ombre su questa offseason che per i Ravens sarà un vero e proprio spartiacque per la programmazione dei prossimi anni e le ambizioni di vittoria della società.

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