Nel nome di Franco (Las Vegas Raiders vs Pittsburgh Steelers 10-13)

La partita tra Raiders e Steelers doveva essere una festa dedicata a Franco Harris e alla squadra del 1972; in occasione del 50° anniversario della Immaculate Reception la famiglia Rooney aveva deciso di ritirare la maglia numero 32 dell’Hall of Famer. Purtroppo Harris è morto improvvisamente a pochi giorni dall’evento, e la partita si è trasformata in un commosso omaggio alla sua memoria.

Gli Steelers hanno dipinto le end zone di giallo, ricreando con qualche licenza poetica quelle del vecchio Three Rivers Stadium di Pittsburgh, ed hanno indossato le divise throwback aggiungendo sul petto una patch commemorativa per il 50° anniversario della Immaculate Reception.

La temperatura di circa -13 °C ha aggiunto un livello di complessità ad una sfida che vedeva di fronte due squadre deluse dalla stagione e con record negativo (6-8 entrambe alla vigilia della sfida), ma ancora matematicamente in corsa per i playoff.

I Raiders sono partiti forte, orchestrando uno splendido drive di apertura che in 14 giochi ha mangiato 72 yard fino al TD pass di Derek Carr per il WR Hunter Renfrow. La squadra ospite ha guadagnato 6 dei suoi 13 primi down in quel drive, e questo rende quasi superfluo sottolineare che partita sia stata per l’attacco da quel momento in poi.

Gli Steelers hanno giocato tutt’altro che bene in attacco, ma in difesa sono stati in grado di fermare le corse di Josh Jacobs (15 corse per 44 yard e una misera media di 2.9 yard a portata) quel tanto che bastava per spaventare l’head coach e play caller dei Raiders Josh McDaniels e fargli abbandonare il gioco sul terreno. I Raiders hanno lanciato tanto e male, affidandosi ad un impreciso Carr (16/30 per 174 yard, 1 TD e 3 INT e 3 sack subiti) in condizioni climatiche nelle quali i passaggi dovrebbero essere ridotti al minimo.

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Con ragione, per tanto tempo si è criticata la difesa dei Raiders accusandola di essere la ragione principale per le stagioni mediocri della squadra. Ultimamente però la difesa, con tutti i limiti del caso, è il reparto che più sta contribuendo a tenere in partita i nero-argento e dar loro la chance di vincere la partita. Andando a vedere l’andamento dei drive è facile capire che agli uomini guidati dal criticato defensive coordinator Patrick Graham era difficile chiedere più di quanto hanno dato, soprattutto quando nel secondo tempo sono venuti a mancare due pezzi pregiati come Chandler Jones (infortunatosi al gomito) e Denzel Perryman (spalla).

Dopo il TD nel drive d’apertura Carr e compagni hanno prodotto solo un altro drive che ha messo punti sul tabellone: 9 giochi e 53 yard percorse fino al field goal che ha mandato a riposo i Silver & Black sul 10-3. Per il resto l’attacco ha messo a referto 5 punt (con un three-and-out) e ben 3 intercetti.

Gli Steelers come detto non hanno fatto molto meglio, producendo due field goal segnati, due sbagliati, un intercetto e 3 punt prima del drive che ha deciso la partita alla fine del quarto periodo. Il QB Kenny Pickett (26/39 per 244 yard, 1 TD e 1 INT) è stato protetto bene per tutta la partita dalla sua linea, e nell’ultimo drive ha lanciato al suo TE Pat Freiermuth e al suo RB Najee Harris marciando dalle proprie 24 alle 15 di Las Vegas. Con un importantissimo quarto-e-1 da giocare è stato direttamente il QB a convertire il down con una sneak. Con 14 yard da difendere e 50 secondi sul cronometro è spuntata fuori ancora una volta l’indole suicida di Graham, che ha permesso a Pickett di trovare un liberissimo George Pickens in end zone.

I Raiders avrebbero avuto tutto il tempo di imbastire il drive del pareggio o addirittura del sorpasso, ma per Carr non era giornata ed un lancio fuori misura per Renfrow è stato intercettato da Cameron Sutton.

TRIBUTO A FRANCO HARRIS

Prima della partita NFL Network ha trasmesso un breve documentario sulla Immaculate Reception con una poesia a tema recitata dal suo QB di allora, Terry Bradshaw.

I giocatori degli Steelers sono arrivati allo stadio indossando tutti la maglia di Harris e quando la difesa è stata presentata ai tifosi il DT Cameron Heyward è entrato in campo sventolando una grande bandiera nera con il numero 32.

Durante l’intervallo si è svolta la cerimonia del ritiro della maglia numero 32, alla presenza della vedova e del figlio di Harris.

Qui è possibile rivivere tutta la cerimonia:

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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3 Commenti

  1. Sono d’accordo, difesa migliore dell’attacco ultimamente. I lanci di Carr sono brutti da vedere. Chi sarà il qb l’anno prossimo?

  2. Man mano che passavano i minuti temevo che stesse rimaterializzandosi un dejà vu (incul…qualcosa) di poche notti prima (vs rams) con la stessa identica modalità, ed infatti……..
    Non sono nè un fan nè uno che lo critica a prescindere quando si perde ma la “prestazione” di Carr è stata,forse anche per il meteo ,davvero negativa,indifendibile.
    la difesa meglio dell’attacco mi ricorda pochi anni fa quando venne esonerato Norton e con Sparano ad interim a fine stagione si notò,al netto dei giocatori a disposizione,comunque un certo miglioramento.
    (“maledetti” Dolphins,hanno allungato la matematica agonia d’un’altra week).

    buon ’23 a tutti.

  3. Bella cerimonia, ricordo Harris a fine carriera quando, tanti anni fa, andavo ad assistere alle partite di football in USA.
    Onore al forte rb.

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