Il preview di Buffalo Bills vs New England Patriots

Quello che si disputerà nella notte di domani, per essere più precisi la sveglia dovrà essere puntata alle 2.20 ora italiana, sarà addirittura il 126° incontro tra le due franchigie rivali della AFC East, con i padroni di casa a guidare nettamente la serie, forti di 77 vittorie a fronte di “appena” 47 sconfitte. I Bills sono usciti vittoriosi da 4 degli ultimi 5 match disputati contro i Patriots, dopo averne persi addirittura 7 consecutivamente.

Dall’avvento di Sean McDermott in panchina, letteralmente travolto in occasione delle prime 6 sfide, finendo per subire il cosiddetto “sweep” nelle stagioni 2017, 2018 e 2019, i Patriots hanno maturato un record di 7-4.  L’ultima occasione in cui le due franchigie si sono trovate a fronteggiarsi è risalente ai playoff della scorsa stagione, più precisamente al Wild Card Game del 15 gennaio 2022, nella cui occasione i Buffalo Bills travolsero senza pietà la banda di Bill Belichick, uscita sconfitta per 47-17 da un infuocato Highmark Stadium. L’autentico mattatore di quella notte, ancora ricordata per lo spettacolare intercetto di Micah Hyde, è stato indubbiamente il QB Josh Allen, artefice di una partita a dir poco sensazionale, conclusa con l’84% di passaggi completati, 308 passing yard, 5 TD ed un passer rating rasente il 158, impreziosendo il tutto con 66 rushing yard in appena 6 portate. 2 erano stati i TD ricevuti dal TE Dawson Knox come altrettanti quelli corsi dal RB Devin “Motor” Singletary.

Come arrivano i Buffalo Bills

Gli ospiti, rimasti imbrigliati in un periodo di sostanziale appannamento, si affacciano a questo importantissimo match intradivisionale sull’onda lunga del successo strappato esattamente 7 giorni prima sul manto verde del Ford Field di Detroit, vogliosi di inanellare la terza vittoria consecutiva e proseguire la caccia alla prima posizione tanto della AFC East quanto dell’intera Conference, di importanza capitale per l’ottenimento del “bye” al 1° turno di Playoff.

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La Offense, guidata da un Josh Allen tanto altalenante quanto altrettanto decisivo nei momenti “clutch”, è issata al 2° posto per Point/Game (28.1) e total Yard/Game (415.9) alle spalle dei Chiefs, al 3° posto per passing Yards/Game (279.2), preceduti, neanche a dirlo, dai soliti Chiefs e dai rivali divisionali dei Dolphins e solo all’8° per rushing Yard/Game (136.7, numero parecchio inflazionato dalle corse dello stesso Allen).

Diverso il discorso della difesa, nettamente in calo dal rientro dalla settimana di bye e costantemente falcidiata dagli infortuni, al punto da essere scivolata in tutte le principali statistiche di reparto: 5° posto per punti a partita (18.1), 12° per Total Yard/Game (327.3), 19° passing Yard/Game (221.6) e 7° per rushing Yard/Game (105.6). Allarmante il dato dei turnover, 19 totali (2° dato peggiore al pari dei Colts, alle spalle dei soli Saints, arrivati a quota 21) di cui 11 gli intercetti (3° posto al pari degli Rams e Commanders, preceduti da 13 lanciati dai Texans e dai 12 dei soliti Saints).

Passando al capitolo infortunati in vista del match, sarà sicuramente “OUT” la star Von Miller (uscito anzitempo nella sfida contro i Lions e considerato “week to week” a causa di un problema al menisco), così come in serio dubbio parrebbe la presenza del LT Dion Dawkins, anch’esso infortunatosi alla cavilgia in occasione del medesimo match).

Dovrebbero figurare regolarmente in campo il linebacker Tremaine Edmunds (out nelle ultime due partite a causa di un problema all’inguine), il Centro Mitch Morse e i giovani DE Epenesa e Rousseau.

Come arrivano i New England Patriots

I padroni di casa, in arrivo da 3 vittorie consecutive e da 5 successi nelle ultime 6 partite, si sono visti bruscamente interrompere la propria “streak” poco meno di una settimana fa, il giorno del “Thanksgiving”, quando sono caduti con il punteggio di 33-26 dallo U.S. Bank Stadium di Minnesota, sebbene avessero indubbiamente disputato una delle migliori partite dell’intera Regular Season.  

Il reparto offensivo dei Patriots, con la sola eccezione delle sfide con Ravens, Browns e Vikings, si sta finora rivelando a dir poco asfittico, al punto da trovarsi saldamente nella metà bassa della classifica in tutte le principali statistiche di reparto: 18° posto per point/Game (21.7), 21° per total Yard/Game (325.9), 11° per passing Yard/Game (216.9), e 22° per rushing Yard/Game (109.0).

Diametralmente opposto il rendimento della difesa, rivelatasi fin da subito il fiore all’occhiello in quel di Foxborough, tanto da essersi issata nella top10 in tutti i più importanti dati statistici di reparto: passing Yard/Game (198.5 – 9° posto), rushing Yard/Game (109.3 – 9° posto) ma soprattutto Point/Game (18.4 – 6° posto) e total Yard/Game (307.8 – top5).

I Patriots si presenteranno a questa sfida sostanzialmente a ranghi completi, con la sola eccezione del RB Damien Harris e dell’ex 1st Rounder Isaiah Wynn, ormai definitivamente scivolato in fondo alla depth chart.  Destano ancora qualche dubbio le condizioni dei WR Jakobi Meyers (spalla) e Devante Parker (ginocchio) e del Centro David Andrews (coscia), “limited” durante la settimana ma con tutta probabilità regolarmente in campo.

Matchup chiave

Stefon Diggs vs Jonathan Jones

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Il fortissimo WR originario del Maryland, reduce forse dalla peggior prestazione stagionale in occasione del “Thanksgiving day”, reo di aver commesso addirittura 3 sanguinosi drop (erano stati solamente 4 quelli accumulati nelle precedenti 10 partite), è ugualmente riuscito ad apporre la propria indelebile firma sul risultato finale, segnando un TD e completando una ricezione a dir poco decisiva nel corso degli ultimi due drive del match. Diggs, sebbene sia stato regolarmente raddoppiato e talvolta addirittura triplicato, è finora riuscito ad accumulare 84 ricezioni (2° posto alle spalle di Tyreek Hill – 87), 1.110 receiving yard (3° posto alle spalle del solito Hill e di Justin Jefferson) e 9 TD (3° posto, preceduto dai soli Kelce 12 e Adams 10).

L’arduo compito di limitare (o quanto meno provare a farlo) il n°14 graverà con tutta probabilità sulle spalle di Jonathan Jones, solidissimo Nickel Back dei Patriots dal lontano 2016 ma spostato in pianta stabile sull’outside fin dagli albori di questa stagione. L’ex Auburn, firmato come UDFA dopo non essere stato scelto durante la 3 giorni di Draft, sta disputando una Regular Season a dir poco clamorosa, avendo concesso solamente il 51.3% di completi, 278 yard, 2 TD ed un passer rating di nemmeno 60 punti, a fronte di 8 palloni deviati, 3 intercetti (di cui un pick 6) e 2 fumble forzati. Prima di venire messo a dura prova da Justin Jefferson, indubbiamente il ricevitore più caldo dell’intera lega, a partire dal match casalingo di week 5, vinto con l’inequivocabile punteggio di 29-0 a discapito dei malcapitati Lions, Jones non ha concesso nemmeno le briciole ai propri avversari, limitati a sole 2 ricezioni, 3 yard complessive e zero segnature.

In occasione della sfida tenutasi allo U.S. Bank Stadium poco meno di una settimana fa, sebbene abbia concesso 6/9 ricezioni, 95 yard ed 1 TD allo scatenato JJ, è ugualmente riuscito a deviare 3 palloni ed intercettarne 1, poi ritornato per 55 yard. Dopo aver praticamente saltato tutto il 2021, essendosi infortunato già in week 6 durante la partita contro i Cowboys, Jones può indubbiamente essere considerato come uno dei principali artefici dell’inaspettato successo della secondaria in quel del Massachusetts, additata ad inizio stagione come il reparto più “scadente” dell’intera squadra. 

Dawson Knox Vs Kyle Dugger

Il reparto Safety, potendo contare su un manipolo di interpreti quanto mai vario ed estremamente complementare, è forse l’autentico fiore all’occhiello non solo della secondaria, bensì dell’intera difesa dei Patriots.

Tra i vari McCourty (la FS titolare), Adrian Phillips (il coltellino svizzero) e Jabrill Peppers (sostanzialmente il primary backup) spicca il nome di Kyle Dugger, scelto a sorpresa al 2° giro del draft 2020 ma divenuto sin da subito una pietra angolare dell’intera secondaria. L’ex Lenoir-Rhyne (tanto piccolo quanto altrettanto sconosciuto college di Division II), spostato a piacimento lungo tutto lo scacchiere difensivo, dà il meglio di sé quando schierato nei pressi della box, spot nel quale è in grado far valere le innate doti in run support, merito di eccellenti velocità di reazione e tecnica di placcaggio (17 stop a fronte di 2 soli tackle mancati). Il n°23, sebbene sia dotato di un perfetto mix di fisicità ed atletismo per la posizione, tende ad essere messo in difficoltà dai TE maggiormente atletici, un po’ come accaduto in occasione del match poi stravinto ai danni dei Browns, nella cui occasione era stato dominato dai TE avversari, David Njoku su tutti, autore di 2 ricezioni in altrettanti target, 37 yard e 2 1st down conquistati. Altrettanto è accaduto nel corso dell’ultimo match disputato, quando il neo acquisto T.J. Hockenson è riuscito a creare non pochi grattacapi alla difesa dei Pats, finendo per ammassare  (quando marcato dello stesso Dugger) 3 ricezioni in altrettanti target, 26 receiving yard, 2 1st down e 1 TD.

Dawson Knox, decisamente più coinvolto nelle ultime settimane, avrà il compito di mettere a nudo tutte le carenze del talentuoso avversario, facendo valere la differenza di stazza. L’ex Ole Miss, pressochè dimenticato nella prima metà di stagione, è reduce da alcune prestazioni eccellenti, una su tutte quella messa in vetrina in occasione della vittoria a discapito dei Browns, quando fu in grado di ricevere 7 palloni (career high) in altrettanti target, poi tramutati in 70 yard (32 YAC), e 3 1st down.

Matt Judon Vs Spencer Brown

Il pericolo n°1 per la tranquillità nella tasca del QB Josh Allen sarà sicuramente Matt Judon, aka “Dude with the red sleeves”, apparso pressappoco dominante in questa stagione, sull’onda lunga di un eccellente 2021, concluso con 14.0 TFL, 12.5 sack, 25 QB hit e 64 pressioni, tanto da venir premiato (naturalmente per ciò che può valere) con la 3° convocazione consecutiva al Pro Bowl. L’ex Ravens, sebbene non sia riuscito ad atterrare il QB Kirk Cousins nel match di 7 giorni fa allo U.S. Bank Stadium (2 QB hit e 3 pressioni), guida ancora l’intera lega con ben 13.0 sack all’attivo (precedendo Parsons 12.0 e Nick Bosa 11.5), trovandosi invece al 4° posto per numeri di pressioni portate (50, preceduto dai soli Za’Darius Smith 62, Parsons 54 e Burns 53).

Il compito di limitare l’azione del n°9, disposto prevalentemente come OLB di sinistra, spetterà a Spencer Brown, a dir poco poroso in pass blocking in questa prima parte di Regular Season, al punto da aver concesso 3.0 sack, 5 QB hit, 28 pressioni e 4 penalità nelle sole 9 partite disputate. L’ex Northern Iowa, sempre più deludente con il passare delle settimane, è reduce da una serie di prestazioni a dir poco orribili, ultima tra tutte quella messa in monstra in occasione della vittoria ai danni dei Lions, reo di aver concesso 1.0 sack e 6 pressure (dato più alto dell’intero reparto) ai rusher avversari, poco più di abili mestieranti.   

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Ed Oliver Vs Cole Strange

Complice l’assenza della star Von Miller, il cui infortunio al ginocchio sta facendo passare notti insonni a tifosi, management e coaching staff, gran parte del peso della pass rush graverà verosimilmente sulle possenti spalle di Ed Oliver, 3-tech quanto mai efficace nel creare scompiglio nel backfield avversario. L’ex Cougars, scelto al 1° giro del draft 2019, sta attraversando un momento di forma a dir poco sensazionale, al punto da essere divenuto indiscutibilmente il motore trainante di una D-Line falcidiata dagli infortuni. Oliver, in occasione delle ultime 3 sfide disputate (Vikings, Browns e Lions nell’ordine), ha letteralmente piazzato le tende del backfield avversario, finendo per ammassare numeri sensazionali: 13 tackle, 10 stop, 6.0 TFL, 1.5 sack, 1 fumble forzato, 1 recuperato, 1 safety e 0 placcaggi mancati, restando sul terreno di gioco per circa il 75% degli snap.

Il fardello di arginare le scorribande del n°91 graverà ragionevolmente sulle spalle del rookie Cole Strange, scelto a sorpresa con la 29° pick assoluta durante la prima notte dell’ultimo draft. L’ex Chattanooga, piccolo college di FCS, sta finora disputando una Regular Season costellata da alti e bassi, reo di aver concesso 4.0 sack e 17 pressioni totali ai rusher fronteggiati, commettendo inoltre 4 penalità. Oliver sarà verosimilmente l’interior rusher più distruttivo fronteggiato finora dalla giovane LG, preceduto dal solo Quinnen Williams, affrontato in week 8 ed autore di 1.0 sack, 3 QB hit e 3 pressure.  Neanche a dirlo sarà di vitale importanza portare pressione a Mac Jones, un QB quanto mai poco mobile e parecchio in difficoltà quando sottoposto a costante pressione, come comprovato dai disastrosi numeri accumulati in tali situazioni: 45.1% di completi, 5.0 Y/A, 1 TD, 5 intercetti ed un misero rating di appena 27.6

Rhamondre Stevenson Vs Buffalo Bills Run Defense

Il running game è l’indiscusso motore trainante dei Patriots, squadra quanto mai “ground & pound” dall’addio di Tom Brady in poi, potendo la franchigia del Massachusetts disporre di un duo di RB, quello composto da Harris e Stevenson, tanto solido quanto estremamente produttivo.

Rhamondre Stevenson, scelto al 4° Round del draft 2021, è un RB che fa della fisicità la peculiarità preponderante, continuando a dimostrarsi, partita dopo partita, decisamente difficile da placcare (43 i “missed tackle” forzati) ed altrettanto sicurissimo con la palla tra le mani, come testimoniato dal numero fumble commessi in questa stagione: ZERO. L’ex Sooners, balzato definitivamente in testa nelle gerarchie, ha finora accumulato 682 rushing yard in 152 portate e  359 receiving yard in 50 ricezioni (59 i target totali), timbrando il cartellino 5 volte.

L’ormai consueto partner in crime Damien Harris, in scadenza di contratto al termine della stagione ma dal rendimento parecchio altalenante nelle 9 sfide disputate (complice qualche acciacco di troppo), sarà “out” a causa di un infortunio alla coscia (considerato week-to-week), costringendo con tutta probabilità il n°38 agli straordinari.

La run defense dei Bills, a dir poco disastrosa in occasione delle sfide contro Packers, Jets e Vikings (208, 174 e 142 le rushing yard rispettivamente concesse), ha decisamente alzato l’asticella negli ultimi due match disputati, entrambi tenutisi sul manto verde del Ford Field, riuscendo a limitare prima il temibilissimo running game dei Browns a sole 80 yard in 26 portate (3.7 Y/A) e poi quello dei Lions a 95 in 28 (3.4 Y/A).  Il merito di questa improvvisa “rinascita” è da attribuire principalmente alle prestazioni “monstre” messe in vetrina dal LB Matt Milano e dal 3-Tech Ed Oliver, direttamente responsabili di 13 stop e 11.0 TFL in occasione dei poc’anzi menzionati match.   

A cura di Luca Poglio

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Buffalo Bills Backers Italy

Una sola ed unica penna che scrive, portavoce di una piccola grande famiglia accomunata da una scriteriata passione per i Buffalo Bills.

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