La sfida dei backup (Los Angeles Rams vs Arizona Cardinals 17-27)

Nuovo turno settimanale, nuova combinazione di giocatori in linea per i Los Angeles Rams, e nuova partita giocata in maniera pessima e finita ancor peggio. Improvvisamente, nel corso del terzo quarto, sembrava di essere stati catapultati indietro nel tempo ad una decina d’anni fa, quando il baffo impertinente di Jeff Fisher imperversava sulla sideline gialloblu (allora bluoro) e la tracotanza di Bruce Arians albergava sulla sideline degli Arizona Cardinals, che maltrattavano puntualmente i rivali di division.

McVay ci aveva abituati ad una partita a senso unico, quando si affrontavano Rams e Cardinals, se è vero, come è vero, che le ultime 12 partite tra queste due squadre avevano visto prevalere i Rams 11 volte, ed una sola volta Kingsbury era riuscito a superare McVay.

Annunciata come la partita dei backup per l’assenza contemporanea di Kyler Murray (problemi all’anca) e Matthew Stafford (improvvisamente inserito nel concussion protocol in settimana per un presunto colpo ricevuto domenica scorsa), Colt McCoy e John Wolford (con la partecipazione straordinaria di Bryce Perkins) mettevano in scena uno spettacolo abbastanza inguardabile lato Rams e più che decoroso lato Cardinals.

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Tutti coloro che avevano sbraitato contro Goff reclamando a gran voce Wolford in campo, due anni fa, sono stati doppiamente serviti da una prestazione oscena a Los Angeles ed una gran rimonta da parte del quarterback che non sapeva rimontare e che non dovrebbe nemmeno più giocare titolare in una franchigia NFL, secondo alcuni. Invece, Wolford ha lanciato palloni come se i ricevitori fossero alti mediamente trenta centimetri in più di quel che sono, costringendo i giocatori dei Rams a delle vere e proprie acrobazie per prendere la palla, quando riuscivano a farlo. Per fare ciò, però, si esponevano a colpi terribili come quello subito da Van Jefferson nella schiena dove un lancio di Wolford gli aveva appeso un bersaglio, o a quello subito da Cooper Kupp su un pallone a forma di teschio sul quale il ricevitore di Los Angeles ha subito un infortunio che, al momento in cui scriviamo, sembra essere serio (distorsione alla caviglia) ma non abbastanza da fargli terminare la stagione, a differenza di quanto capitato a Zach Ertz, che pare messo maluccio con il colpo preso al ginocchio durante la partita contro i Rams.

La partita non ha detto molto, se non che i Cardinals sono riusciti a portare a casa l’intera posta grazie ad una prestazione più ordinata di Colt McCoy, che non ha sbagliato grandi cose ed a cui non è stato chiesto di salvare il ondo, richiesta che, invece, pare essere pervenuta a Wolford, il quale ha gentilmente declinato l’invito per dedicarsi ad un più aulico “sparacchiare palloni a casaccio”.

L’attacco dei Rams, quest’anno, è davvero qualcosa di inguardabile, con un gioco di corsa praticamente nullo ed un gioco aereo in cui manca la varietà, la fantasia, l’arroganza a cui McVay ci aveva abituato. Dove sia esattamente il problema per cui un attacco esplosivo si è ridotto a segnare con il contagocce, non è dato sapere, ma qualche indizio c’è: linea decimata che non può dare continuità al gioco, quarterback con problemi al gomito (e backup inesistenti), gioco di corsa assente che permette alle difese avversarie di concentrarsi solo su una fase di gioco.

I Cardinals, invece, hanno saputo sfruttare al meglio la giornata sotto par della difesa di Los Angeles, che ha forse offerto una delle peggiori prestazioni dell’era Morris. L’attesissimo duello tra Hopkins e Ramsey si è chiaramente risolto in favore del ricevitore dei Cardinals, ma a perdere è stata tutta la difesa, non solamente il numero 5.

Dopo aver tenuto a galla la squadra per otto giornate, i difensori di Los Angeles si sono presi una settimana di ferie, e la linea d’attacco di Arizona, che non è da meno di quella dei Rams come infortuni e composizione variabile, ha potuto sciorinare una prestazione da All-Pro al cospetto del mostro sacro Aaron Donald.

La difesa ospite è riuscita a concedere pochissimo ai Rams, che hanno fatto una fatica bestiale a segnare due touchdown, l’ultimo dei quali con il redivivo Van Jefferson, che è rientrato da qualche settimana senza che nessuno se ne sia mai accorto (tranne che per un drop sanguinoso contro i 49ers).

I Cardinals si rimettono in corsa per un posto al sole in division, con questa vittoria, mentre i Rams sprofondano ancor di più nell’abisso. Certo, matematicamente non tutto è perduto e poi i playoff faranno storia a sè, ma ora come ora sembra davvero improbabile, se non impossibile, che i campioni in carica possano riuscire ad arrivare a difendere il proprio titolo nella postseason 2022. Arizona, però, dovrà giocare meglio di così, nelle prossime partite, per poter mantenere vive le proprie aspirazioni, perchè non sempre troveranno di fronte una squadra remissiva, involuta e poco performante come sono adesso i Los Angeles Rams.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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