[NFL] Top & Worst: rookie class 2015
La vita in NFL sa essere molto dura per i rookie. A maggio sono tutti delle superstar, vengono guardati come i salvatori della patria o come il tassello mancante per raggiungere il titolo. Dopo metà stagione, tanti di questi ragazzi, si sono resi conto che la realtà è ben diversa dalle apparenze. La rookie class 2015 è stata ampiamente considerata una più che buona nidiata e, in effetti, un buon numero di ragazzi ha mantenuto prestazioni ampiamente sufficienti. Alcuni però, hanno realmente fatto faville, mentre altri non hanno mantenuto le loro promesse. Vediamo insieme chi si è stato bravo e chi, invece, è finito dietro la lavagna.
TOP
Todd Gurley: In sole sei partite ha fatto capire al mondo intero perché è stato scelto nella top 10 all’ultimo draft. Fulcro dell’attacco di St.Louis, tutta la manovra offensiva ruota intorno alla sua capacità di guadagnare yard in campo aperto. Circa il 50% delle sue yard totali (664) deriva dopo il primo contatto con la difesa, ma soprattutto è impressionante come riesca a rompere i tackle. È ampiamente il primo nella lega per yard a partita (110.7) e, tra i running back con almeno 100 corse, è il primo per yard a portata (5.6). Con i suoi Rams in piena corsa per la post season, il prosieguo della stagione di Gurley è più interessante che mai.
Ronald Darby: Il settimo cornerback dell’ultimo draft è, ampiamente, la miglior sorpresa della sua classe. Il suo inizio di stagione è stato scintillante. Un livello di rendimento altissimo e, soprattutto, continuo lo stanno proiettando nell’élite della lega. Una vera ombra per qualsiasi ricevitore passi dalle sue parti, è primo nella lega per passaggi deflettati (18) e non ha ancora concesso un touchdown. Su 69 passaggi lanciati nella sua direzione ha concesso la miseria di 34 ricezioni per sole 338 yard totali. Il dato più impressionante è il bassissimo passer rating dei quarterback nei suoi confronti: 51.5! Non sarà sulle prime pagine dei giornali come il rookie più appariscente, ma è assolutamente il primo candidato a riceve il DROY.
Amari Cooper: Questo spot poteva essere occupato anche da altri ragazzi, come Leonard Williams o Marcus Mariota, ma l’ex Alabama è uno dei principali artefici dell’incredibile cambio di rotta compiuto dai Raiders. Sta costruendo un’intesa eccellente con Derek Carr e se Oakland non è più lo zimbello della lega, gran parte del merito va a Cooper. Qualche problema di drop (già 8) lo sta tenendo lontano dalle posizioni che assegnano premi, ma la sua importanza per l’attacco dei Raiders è palese. Le sue 309 yard after catch dimostrano come sia un giocatore in grado di creare tanto scompiglio una volta catturata la palla se riuscirà a diventare ancora più incisivo potrà sicuramente ambire a premi molto importanti.
WORST
Melvin Gordon: Per un running back che eccelle, un altro sta rendendo sotto le aspettative. A difesa di Gordon si deve dire che sta giocando con una linea ampiamente rimaneggiata e che la concorrenza nella sua posizione è quanto mai difficile. Il gioco dei Chargers è principalmente aereo e il suoi fumble (4) lo stanno tenendo lontano dal campo. Mai una volta ha superato le 100 yard corse e non è ancora riuscito ad esultare per un touchdown. Utilizzato principalmente come back-up, l’infortunio recente di Brandon Oliver può permettergli di vedere più azione da questo momento in poi, ma Gordon dovrà mostrare veloci progressi se vuole mantenere alte le sue credenziali.
Danny Shelton: Emergere all’interno di una difesa che, lo scorso anno, si è piazzata ultima per yard concesse via terra (141.6) non dovrebbe essere difficile per un rampante nose tackle. Peccato che Shelton sia riuscito nella non certo memorabile impresa di peggiorare questa difesa sulle corse (le yard concesse sono ora 147.6). Sul gioco dei passaggi è stato addirittura escluso nelle ultime partite, dopo essersi dimostrato incapace di portare pressione. Il suo problema principale è l’incapacità di attirare doppi blocchi, liberando di fatto un uomo di linea offensiva in più al secondo livello. I coach dicono che Shelton si sta allenando bene, ma sul campo c’è bisogno di ben altro per emergere.
Bud Dupree: A Pittsburgh devono avere qualche difficoltà nello scegliere outside linebacker al draft. Due anni fa presero Jarvis Jones, il quale si è rivelato un clamoroso flop, e quest’anno Bud Dupree rischia di seguire le poco illustri orme del suo predecessore. Solo 4 sack e poca pressione portata dall’esterno, con alcuni momenti di buio nel suo gioco che fanno preoccupare i tifosi Steelers. In run defense non riesce ad essere un fattore, avendo compiuto solamente due stop in 119 snap. La difficoltà nell’ottenere un posto da titolare, mancando una vera e propria concorrenza, è forse la parte peggiore della sua breve stagione tra i pro. Questa seconda parte di regular season sarà fondamentale per far ricredere gli scettici ed imporsi nelle rotazioni difensive.