[NFL] Rookie: Il pagellone della NFC

NFC logoSecondo, ed ultimo, appuntamento con le pagelle dei rookie 2015. Nella AFC abbiamo visto come alcuni giocatori si siano nettamente distinti dai loro compagni di classe.

Nella NFC questo divario è stato meno acuto, soprattutto per quanto riguarda le parti basse del tabellone.

Non abbiamo ritenuto giusto assegnare a qualche giocatore il punteggio di 1 o 2, per il semplice motivo che nessuno ha fatto talmente male da meritarsi un voto così basso. Dalla tre in poi, però, abbiamo una classifica molto combattuta. Let’s take a look!

Pubblicità

Voto 3 –Andrus Peat, OT, New Orleans Saints

Non è stata una stagione facile per il giovane tackle da Stanford. Scelto per essere un progetto a lungo termine, gli infortuni ai suoi compagni di squadra ne hanno forzatamente accelerato l’ingresso in campo. Schierato inizialmente a sinistra, dove non ha mal figurato, è poi stato spostato all’interno, dove ha avuto molti problemi, soprattutto nel footwork e nell’uso della mani. Dovrà lavorare molto sulla tecnica, ma il margine di miglioramento è molto alto e già dall’anno prossimo le sue prestazioni saliranno di livello.

Voto 4 – Trae Waynes, CB, Minnesota Vikings

Dopo una preseason terribile, Waynes è riuscito a costruirsi un discreta stagione. Con il passare delle partite ha appreso il gioco, migliorando la sua tecnica e le sue qualità, ma non è riuscito ad imporsi come titolare. Troppe volte battuto in uno contro uno, troppe penalità concesse e chiuso da veterani più smaliziati. I suoi coach sono molto fiduciosi e, con un’offseason di duro lavoro, il prossimo anno potrebbe essere molto più proficuo per Waynes.

Voto 5 – Vic Beasley, DE, Atlanta Falcons

Ci si aspettava qualcosa di più da Beasley. Eccellente contro i tackle rookie, dove ha dimostrato di poter essere un game changer, ha sofferto molto di più contro giocatori più esperti. I suoi numeri sono buoni, 26 tackle, 4 sack, 1 intercetto e 2 fumble forzati, e la grinta messa in campo ha molto impressionato i suoi compagni di squadra. Recentemente ha ammesso di aver giocato tutto l’anno con un infortunio alla spalla, riuscendo comunque a produrre una buona stagione. Il prossimo anno, quando sarà completamente sano, ci aspettiamo prestazioni altissime da parte di Beasley.

vic beasley

Voto 6 – Jamison Crowder, WR, Washington Redskins

Nessuno si aspettava che Crowder, scelto al quarto giro dell’ultimo draft, potesse disputare una stagione tanto solida. Emerso come opzione di sicurezza per Kirk Cousins, ha chiuso il suo primo anno tra i professionisti con 59 ricezioni per 604 yard e 2 touchdown. Lavorando nello slot si è dimostrato fondamentale nel convertire i terzi down (il 58% delle sue ricezioni hanno portato dei primi down) e, nell’ultima fase della stagione, ha anche creato importanti big play squarciando il centro del campo. Si trova pienamente al centro del progetto e il prossimo anno potrà solo migliorare.

Pubblicità

Voto 7 – Adrian Amos, S, Chicago Bears

Amos è arrivato ai Bears con umiltà, si è inserito in un reparto storicamente traballante, ha portato leadership e stabilità e non ha commesso errori. Solitamente queste sono qualità che si riscontrano in un veterano e non in un rookie, ma Amos ha dimostrato di possedere le doti del leader. Non è un giocatore da highlights, ma è continuo e molto efficace contro le corse. In copertura non ha mai commesso grossi errori e si è fatto apprezzare come blitzer. A Chicago possono stare molto tranquilli per i prossimi anni.

Voto 7,5 – Stefon Diggs, WR, Minnesota Vikings

Diggs doveva essere un semplice wide receiver situazionale, invece è diventato il punto di riferimento offensivo di Teddy Bridgewater. Fantastico nel guadagnare yard una volta catturata la palla, grazie soprattutto alla sua velocità, ha costretto tante difese a del lavoro extra per fermarlo. Non ha segnato molo (solo 4 touchdown), ma ha portato avanti il suo attacco, con le quasi 14 yard di media a ricezione. Soprattutto si è rivelato sempre molto affidabile, droppando appena due palloni su 54. Se i Vikings sono arrivati ai playoff, gran parte del merito va anche a questo rookie scelto al quinto giro.

stefon diggs

Voto 8 – Tyler Lockett, WR, Seattle Seahawks

Trovare dei playamaker, non è mai facile per un general manager. Lockett, però, ha sorpreso tutti a Seattle, rivelandosi forse il più grande steal di questo draft. Giocatore importante in attacco, ma assolutamente devastante come kick returner. È l’unico giocatore della lega, ad essere nelle prime cinque posizioni per yard ritornate su kick-off (terzo) e su punt (quarto). Ha segnato 8 touchdown totali e si è reso protagonista di alcune delle giocate più emozionanti della stagione. Se continuerà a crescere, i Seahawks avranno una nuova temibile arma nel loro arsenale.

Voto 9 – Jameis Winston, QB, Tampa Bay Buccaneers

La stagione di Winston è stata tutto quello che ci si può aspettare da un quarterback scelto con la chiamata numero 1. Non si è accontentato di essere un game manager, ma ha preso per mano l’attacco dei Bucs e, spavaldamente, lo ha condotto ad una stagione sopra le attese. Ogni settimana ha cercato di coinvolgere tutti i suoi giocatori nella manovra, ha ammassato più di 4.000 yard al lancio, pur giocando dietro una linea traballante e, soprattutto, non si è tirato indietro nei momenti difficili. 22 touchdown lanciati e 6 realizzati con le sue gambe, anima e cuore dell’attacco di Tampa Bay. Se limerà gli errori, può diventare un perenne Pro Bowler.

Jameis Winston rookie

Pubblicità

Voto 10 – Todd Gurley, RB, St. Louis Rams

Che Gurley avesse un potenziale enorme lo sapevamo, ma che potesse avere un impatto così devastante sulla NFL, era difficilmente immaginabile. Semplicemente inarrestabile in alcuni frangenti, ha dimostrato di poter reggere, da solo, il peso dell’attacco degli ormai ex St.Louis Rams. Pur giocando dietro una delle peggiori linee della lega, è riuscito a guadagnare 4.8 yard a portata, frutto di un’ottima visione di gioco e pazienza nell’aspettare il varco giusto. In campo aperto ha distrutto qualsiasi cosa gli si parasse davanti, rompendo ben 42 tackle. 10 touchdown segnati sono un ottimo biglietto da visita, ma il prossimo anno, vogliamo vedere Gurley, ancora più affamato e ancora più incisivo.

Merchandising Merchandising

Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

2 Commenti

    1. Thomas Rawls è un ottimo running back. Probabilmente, viste le voci su Marshawn Lynch, sarà il giocatore sui cui Seattle punterà per il suo gioco di corse. Parliamo di un’atleta che lavora molto sodo, da undrafted è riuscito ad entrare nel roster e ha scalato tutte le gerarchie fino alla maglia da titolare. 830 yard e 4 touchdown in 13 presenze sono numeri davvero incoraggianti. Se l’anno prossimo Seattle sistemerà la sua linea, Rawls è candidato a diventare una delle grandi sorprese del 2016.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.