Senza possibilità d’appello (Buffalo Bills vs Pittsburgh Steelers 38-3)

Sebbene decimati da una lunga lista di infortunati, i Buffalo Bills, solamente alla seconda apparizione stagionale davanti all’infuocato pubblico dell’Highmark Stadium, annichiliscono senza possibilità d’appello i Pittsburgh Steelers del nuovo corso Pickett-Tomlin, sconfitti per 38-3 in una partita durata poco meno di 3 quarti e già sostanzialmente chiusa al termine della prima frazione di gioco.

L’inizio di partita pareva non lasciar presagire nulla di buono per i padroni di casa, costretti ad aprire la contesa dalle proprie 2 yard a causa dell’opening kickoff goffamente scivolato dalle sempre sicure mani del veterano Taiwan Jones, seguito a ruota dalle zero yard guadagnate nelle successive due giocate.  Proprio quando il primo drive sembrava volgere al termine con un nulla di fatto, riconsegnando di fatto il pallone in mano agli ospiti in una ghiottissima posizione di campo, Josh Allen ha pensato bene di dar inizio al proprio show, lanciando il più classico dei “bomboloni” in direzione di Gabriel Davis, involatosi indisturbato verso la endzone per il più comodo dei TD da 98 yard.

Alcune scelte rivedibili dell’attacco dei Bills, il field goal di Tyler Bass bloccato, quello di Chris Boswell messo a referto e l’intercetto dell’ex Levi Wallace, mantenevano la partita in sostanziale equilibrio, sul punteggio di 10-3 fino a 9 minuti dall’intervallo, quando l’ormai oliata connection Allen-Davis confezionava il TD del 17-3 grazie ad un’altra “bomba” da 62 yard, nella cui circostanza Gabe Davis si è dimostrato abilissimo nell’avere la meglio della fortissima safety Minkah Fitzpatrick, facendo sua la contested catch che avrebbe tranquillamente potuto tramutarsi nel 2° intercetto di giornata. Da quel momento in poi ci siamo trovati di fronte ad una partita a senso unico, con le squadre andate a riposo sul punteggio di 31-3 e conclusasi con un’inequivocabile 38-3, al termine di una 4° quarto di sostanziale garbage time, con il n°17 e la quasi totalità degli starter seduti comodamente in panchina a ripararsi dall’incessante e fastidioso vento.

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Josh Allen è indubbiamente stato l’autentico mattatore della partita, nella quale, in appena 3 quarti, è stato in grado di mettere a referto ben 424 passing yard nei soli 20 passaggi completati su 34 tentativi, 4 TD ed un intercetto, impreziosendo il tutto con 42 yard corse, il tutto valevole di un sensazionale QB Rating di 134. Le 13.7 Y/A non solo rappresentano il proprio massimo in carriera, ma sono valevoli del 10° dato maggiore nell’intera lega dal 2018 ad oggi. Nonostante le assenze dei ricevitori Mckenzie, Crowder e del TE Dawson Knox, il gioco aereo dei Bills non ha lasciato scampo agli avversari, trascinato dal finalmente ristabilito Davis (3 x 171 + 2TD), dall’indiscusso leader del reparto Diggs (8 X 102 + 1TD) e da un manipolo di giovani pass catcher che hanno dovuto sobbarcarsi un carico di lavoro notevolmente più corposo del solito: Shakir, Morris e Hodgins hanno combinato per 155 yard ed 1 TD.

La linea offensiva ha finalmente messo in mostra una prestazione degna di nota, concedendo alla sempre temibile linea difensiva giallonera una sola hit e nessun sack nei 36 dropback tentati dai 2 QB avvicendatisi dietro di essa. Anche il gioco di corsa ha potuto beneficiare dai miglioramenti dimostrati, contribuendo all’esito finale con 120 yard ed il TD del rookie James Cook.

Il Game Plan difensivo predisposto dal DC Leslie Frazier si è dimostrato azzeccato ed estremamente efficace, puntando, un po’ come fatto con i Titans di Derrick Henry solo poche settimane fa, a limitare in toto il gioco di corsa avversario, al fine di rendere l’attacco giallonero monodimensionale e totalmente in capo al rookie Kenny Pickett. Tutto è andato effettivamente secondo i piani, con Najee Harris, l’indiscusso motore trainante del gioco via terra, limitato a sole 1.8 yard per portata (11 x 20).

Il rookie di “casa”, all’attesissimo esordio da starter, ha disputato una partita tutto sommato positiva e sicuramente promettete per il prossimo futuro, terminata con 34 su 52 passaggi completati, 327 yard ed 1 intercetto, quello catturato, per la prima volta in carriera, dal rookie Kaiir Elam nel corso del 2° quarto di gioco. Quest’ultimo intercetto va ad aggiornare il già sensazionale record di McDermott nei confronti dei rookie QB affrontati, limitati a 5 TD a fronte degli ora 16 intercetti nelle 11 partite disputate dal momento del proprio insediamento a capo del coaching staff.

Pickett, almeno finchè il punteggio è stato in equilibrio, ha seguito pedissequamente il piano partita messo a punto dall’OC Matt Canada, essenzialmente incentrato su passaggi in ritmo destinati ai tanto giovani quanto già fortissimi ricevitori a disposizione. Johnson, Pickens e Claypool hanno ammassato 193 delle 327 yard lanciate da Pickett, riuscendo a mettere in seria apprensione la giovane e rimaneggiata secondaria dei padroni di casa.  Il rookie George Pickens ha dimostrato, forse una volta per tutte, di avere davanti a sé un luminoso ed altrettanto produttivo futuro nella lega, letteralmente surclassando Kaiir Elam, anch’esso rookie e reduce da 2 partite da autentico shutdown CB.

Questa vittoria, non solo issa i Bills al 1° posto nella AFC East, approfittando del concomitante capitombolo dei Dolphins, usciti sconfitti per 40-17 dal campo dei New York Jets ma permette a Sean McDermott di superare Marv Levy per percentuale di vittorie ottenute nella storia della franchigia, portata a 0.616 contro lo 0.615 di Levy dello storico ed indimenticabile Head Coach. Domenica prossima i Buffalo Bills figureranno nel catino bollente dell’Arrowhead Stadium di Kansas City, dove ad attenderli ci saranno gli ormai acerrimi rivali dei Chiefs, in quello che si prospetta un match combattuto e senza esclusione di colpi, potenzialmente decisivo per le sorti della AFC.

I Pittsburgh Steelers, invece, sprofondati in fondo alla AFC North con un record di 1-4, saranno attesi da un altro match complicatissimo, dovendo ospitare sul proprio terreno di gioco i Tampa Bay Buccaneers di Tom Brady.  

A cura di Luca Poglio

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