Huddle’n Music: 1995, Post Malone e l’ultimo successo dei Dallas Cowboys.

I Pittsburgh Steelers e i New England Patriots, come tutti gli appassionati ben sanno, sono le squadre più vincenti nella storia della NFL, poiché hanno alzato al cielo per ben sei volte il trofeo più ambito del football americano. I Chicago Bears invece detengono il record per il maggior numero di giocatori introdotti nella Hall of Fame di Canton con 30. Ma la squadra con più tifosi è anche quella con il cartellino del prezzo più elevato. Sto parlando ovviamente dei Dallas Cowboys, definiti nell’highlight film del 1978 come America’s Team“, con i loro 8,5 milioni di fans e con una valutazione recente di 7,6 miliardi di dollarivalutazione recente di 7,6 miliardi di dollari.

Dal 1992 al 1995 i Dallas Cowboys hanno vinto 49 partite su 64 di regular season, sono arrivati in tutte e 4 le stagioni all’NFC Championship Game vincendone tre e vincendo tre Super Bowl in quattro anni, nonostante al termine della stagione 1993 la squadra avesse cambiato Head Coach con il passaggio da Jimmy Johnson a Barry Switzer. La stagione 1995 si conclude con il successo nel Super Bowl XXX contro i Pittsburgh Steelers. La vittoria rimane l’ultima della squadra texana nell’atto finale del campionato, e da allora la squadra non ha mai più raggiunto neanche il Championship game.

Dopo aver vinto due Super Bowl consecutivi nel biennio 1992-1993, il campionato 1994 termina terminato con una sconfitta nell’atto finale della NFC contro i rivali 49ers, la squadra che aveva dominato la NFL prima di Dallas, negli anni ottanta. Il timore serpeggia in Texas che il ciclo di successi possa essere giunto al termine e questo ovviamente fa aumentare la curiosità per la stagione 1995.

Pubblicità

Ulteriori dubbi erano sorti con il draft di quell’anno, noto come “il draft delle riserve”, uno dei peggiori nella storia dei Cowboys. La squadra, ritenendo il roster già molto forte, aveva selezionato giocatori in base ai possibili contributi degli stessi come riserve, limitandone il potenziale futuro.

Il roster del 1995 ha ancora la stessa ossatura dei due Super Bowl vinti sotto Jimmy Johnson. Switzer può contare sulle prestazioni dei famigerati triplets: Troy Aikman (QB), Emmitt Smith (RB) e Michael Irwin (WR). In linea d’attacco ci sono ancora Larry Allen (G) e Jay Novacek (TE) mentre in difesa brillano ancora le stelle di Charles Haley (DE) e Darren Woodson (S). Sono partiti alcuni veterani come il WR Alvin Harper, la S James Washington, il C Mark Stepnoski e il DE Jim Jeffcoat. Inoltre, in week 1 si infortuna il CB titolare Kevin Smith, ma l’11 settembre Dallas mette sotto contratto il CB All-Pro Deion Sanders, soffiandolo proprio ai 49ers.

Cowboys

La stagione inizia in maniera ottimistica, con una striscia di 4 vittorie, tre abbastanza semplici e una ottenuta al  supplementare sul campo ostico dei Minnesota Vikings. Incassata in week 5 la prima sconfitta a Washington contro i Redskins, complice un infortunio di Aikman, la squadra vince di nuovo quattro partite di fila. In particolare, Dallas si impone in week 6 per 34 a 24 contro i Packers di Brett Favre che avevano eliminato i Cowboys nel Championship dell’anno prima. Il successo galvanizza l’ambiente, e la città inizia a prendere consapevolezza del fatto che il roster dei Cowboys è ancora molto competitivo e può tentare una nuova scalata al titolo. Dopo un’inattesa sconfitta casalinga in week 11 contro i 49ers privi del QB titolare Steve Young, Dallas chiude la regular season con 4 vittorie nelle ultime sei partite. La vittoria contro Arizona nell’ultima giornata regala ai Cowboys un record stagionale di 12-4 e  la possibilità di giocare tutte le gare di playoff in casa, con Emmitt Smith che vince il suo quarto rushing title e stabilisce il record di TD su corsa in una stagione con 25 (superato da Ladainian Tomlinson con 28 nel 2006).

Nel primo turno di Playoff i Cowboys si impongono senza affanni per 30 a 11 contro i Philadelphia Eagles. La settimana successiva Dallas e Green Bay si incontrano di nuovo nel Championship Game della NFC, e ancora una volta si tratta di una bellissima partita. Dallas chiude i primi due quarti avanti per 24 a 17, grazie a 2 TD pass ricevuti da Michael Irvin e un TD su corsa di Smith. Green Bay risponde con 2 TD pass di Favre per Robert Brooks e Keith Jackson. Un FG e un’altro TD pass ricevuto da Brooks permettono ai Packers di sorpassare gli avversari e condurre 27 a 24 dopo tre quarti di gioco. E’ a questo punto che sale in cattedra Emmitt Smith, con due TD su corsa nei due drive successivi. Emmitt chiude la partita con 150 yard guadagnate su 35 carries impreziosite da 3 TD. Green Bay non riesce più a muovere la palla e gli ultimi due drive della partita si chiudono entrambe per turnover on downs. Dallas si impone per 38 a 27 ed elimina Green Bay dai Playoff per il terzo anno consecutivo (sempre giocando in casa).

Cowboys

Due settimane dopo, il 28 gennaio 1996, al Sun Devil Stadium di Tempe Arizona si gioca il Super Bowl XXX. La partita assume un valore ancora più grande perché sia Dallas che Pittsburgh con una vittoria posso eguagliare il record di vittorie al Super Bowl detenuto all’epoca dai 49ers con 5. Inoltre, è la terza volta (record NFL) che le due squadre si affrontano nell’atto finale (dopo i Super Bowl X e XIII).

Dallas parte meglio e riesce a portarsi avanti, 13-0, ma Pittsburgh segna con 13 secondi da giocare prima dell’intervallo e rientra in partita. Sul punteggio di 13-7, nel terzo quarto, il CB Larry Brown intercetta il QB di Pittsburgh Neil O’Donnell e regala al suo attacco un’ottima posizione di campo sfruttata dopo poche azioni offensive da Emmith Smith per un TD su corsa. Gli Steelers, reduci da una buona regular season (11-5) iniziano una furiosa rimonta che li porta a ridurre il gap a 20-17 nel 4° quarto. Ma nel drive successivo Brown, che due mesi prima del Super Bowl ha perso un figlio di 10 settimane nato prematuro, corona una performance indimenticabile e diventa il primo CB a essere eletto MVP del Super Bowl intercettando nuovamente O’Donnell. Ancora una volta il turnover porta a un TD su corsa di Emmitt Smith che chiude la partita.

Smith cowboys

Pubblicità

E’ la prima sconfitta in un Super Bowl per gli Steelers mentre le 3 vittorie al Super Bowl in quattro anni costituiscono un record NFL eguagliato poi dai Patriots nel periodo dal 2001 al 2004.

Nello stesso anno in cui Dallas vinceva il suo ultimo anello, il 4 luglio nasce a Syracuse, nello stato di New York quello che oggi è considerato probabilmente il più grande tifoso dei Cowboys, Austin Richard Post, in arte Post Malone. Suo padre, che ha lavorato come disc jockey in gioventù e lo ha introdotto a molti generi musicali, come l’hip hop, il country e il rock. All’età di nove anni Post e la famiglia si trasferiscono a Grapevine, nel Texas, poichè suo padre era diventato divenne il manager delle concessions (la vendita di cibo e bevande) per i Cowboys.

Post Malone

Sebbene venga considerato da molti un rapper, Post Malone è un musicista estremamente versatile, che fonde nel suo sound elementi appartenenti all’hip-hop, al pop e all’indie. Malone ha pubblicato dal 2016 a oggi 4 album, tutti di platino, vincendo numerosi premi e vendendo ad oggi oltre 80 milioni di dischi. Il suo primo LP, Stoney, ha raggiunto nel 2018 77 settimane nella top 10 hip-hop di Billboard, superando il record stabilito da Thriller di Michael Jackson.

Malone è una presenza costante alle partite di Dallas, indossa al collo una collana che ha come ciondolo la stella dei Cowboys realizzata in diamanti (valore 250mila dollari). Post è riuscito a far indossare il cappello della sua squadra del cuore a un amico musicista tifosissimo dei Giants e all’inizio dell’ultima stagione NFL è stato protagonista insieme a Jerry Jones del video di presentazione della schedule, dando vita a un siparietto molto simpatico dove si presenta a casa del proprietario vestito, appunto, da postino (con le inseparabili ciabatte Crocs ai piedi) con la lettera contenente il calendario 2021 dei Cowboys. Il video prosegue poi con una sfida a beer pong con il proprietario della squadra e si conclude con Malone che fa “piovere” dal balcone di casa Jones schedule in miniatura della squadra sulle stelle Dak Prescott e Zeke Elliott.

E allora ascoltiamo Post Malone e la sua Wow, pubblicata il 24 dicembre 2018 come primo estratto dal terzo album in studio Hollywood’s Bleeding (2018), che contiene una strofa dedicata a Dak:

“Always goin’ for it, never punt fourth down /
Last call, Hail Mary, Prescott touchdown, ayy.”

Enjoy!

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Francesco Porciello

Co-host di Purple Valhalla, il podcast italiano dei Minnesota Vikings e tifoso di tutte le squadre (college e pro) della terra dei 10,000 laghi. Da quasi quarant'anni a soffrire in attesa dell'anello... Skol!!!

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.