[W1] Eagles vs Rams

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Il clima di grande euforia che si respirava all’Ed Jones Dome, dettato sia dalla promettente preseason, sia dalla forte emozione suscitata dalle celebrazioni del decennale degli attentati dell’11 settembre 2001, ha avuto un picco nel primo quarto della partita di esordio della stagione 2011, per poi scemare lentamente ma inesorabilmente man mano che la partita prioseguiva, i Rams affondavano e gli Eagles portavano a casa la prima vittoria della stagione.
ramsPer citare il mitico Giorgio Bubba “E pensare che era cominciata bene per i padroni di casa”. Dopo aver fermato il primo attacco del “Dream Team”, la prima azione del 2011 dell’attacco dei Rams si tramutava in una splendida cavalcata di Steven Jackson per 47 yards. Un’azione da manuale, blocchi perfetti, taglio perfetto, grazie ed arrivederci alla prossima corsa.
Da quel momento in poi, però, la strada per i Rams si è fatta in salita, soprattutto in attacco, iniziando con l’infortunio riportato dallo stesso Jackson e che lo ha tenuto fuori per tutto l’incontro.
La difesa non ha sfigurato, contro un attacco fatto di velocità e agilità. Vick è stato ben contenuto, così come anche la coppia LeSean/DeSean, a cui è stato permesso poco o nulla. Il tutto nel primo tempo, mentre l’attacco dei Rams iniziava a complicarsi la vita da solo, prima con un paio di bei drop su passaggi perfetti di Bradford, e poi con il disastro del fumble tra Bradford e Williams che permette agli Eagles di portarsi in vantaggio 14-7. 
Per buoni tre quarti di partita quel ritorno di fumble è sembrato essere l’episodio cruciale a favore degli Eagles che, se avessero vinto, lo avrebbero fatto grazie a quel turnover. La realtà, però, è che gli Eagles hanno passato il secondo ed il terzo quarto con il freno a mano tirato, giocando con sufficienza e non cogliendo le occasioni che i Rams lasciabvano loro. Prova ne sia che nel quarto periodo abbiano schiacciato il piede ed abbiano legittimato una vittoria che sembrava sofferta solo sulla carta.
Alle difficoltà in attacco (a Kendricks si sono aggiunti, Salas e Gibson per portare il conto dei drop a sette), con il solo Cadillac Williams in grado di preoccupare la difesa avversaria, nel secondo tempo si sono aggiunte le amnesie della difesa, che ha improvvisamente smesso di fare contain permettendo così a Vick di muoversi a piacimento (letale nei terzi down dove correva yards a decine alla volta). Quando poi Andy Reid ha deciso di testare la secondaria difensiva dei Rams, Spagnuolo ha risposto con una tattica apparentemente comprensibile, mandando in rush solo tre uomini mandando gli altri otto a coprire. Nonostante questo, però, i ricevitori degli Eagles riuscivano sempre a farsi trovare liberissimi, nonostante in teoria dovessero essere tutti raddoppiati. Spagnuolo dovrà certamente rivedere qualcosa nel pass coverage, perchè una prestazione così scadente non si ricordava da tempo.
eaglesIn attacco l’agonia proseguiva. Con il solo Amendola a ricevere qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, Bradford trovava poco spazio per lanciare ma anche pochissimo tempo, grazie ad una linea offensiva che, al primo impatto, arretrava sempre almeno due yards nella tasca, facendo sentire la pressione sul quarterback più del dovuto.
Lascio per ultima la questione degli infortuni. Certamente hanno avuto la loro importanza, ma non bisogna nascondersi dietro al paravento con la croce rossa per giustificare una sconfitta dovuta ad una sorprendente mancanza di preparazione al gioco “vero”.
Per fare comunque la conta, diciamo che Steven Jackson ha avuto un problema alla coscia la cui entità verrà scoperta dopo la risonanza magnetica di oggi, così come anche oggi si capirà qualcosa di più dell’infortunio alla caviglia di Jason Smith, indicato come distorsione alla caviglia. Non preoccupano nè il dito insaccato di Bradford (che ieri però non riusciva più a muovere), nè la botta alla testa presa da Bartell. Il grosso problema, per ora, è rappresentato dalla lussazione al gomito patita da Amendola, che dovrà stare fuori almeno 8-10 settimane. Essendo l’unico ricevitore affidabile, vista la prestazione degli altri, il front office dei Rams avrà come prima priorità del lunedì trovare un probabilmente sondando il mercato dei free agents ancora disponibili.
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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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