[W10] Dallas Cowboys vs Green Bay Packers

nflDallas Cowboys – Green Bay Packers 7-17

Se c’era una partita da pronosticare era proprio quella del Lambeau Field: i Cowboys avevano raggiunto la prima piazza nella loro division, dimostrando un buon gioco ed una piccola ma efficace serie di armi veramente appuntite. I Packers, dal canto loro, non sembravano avere molto da offrire, se non il fattore campo. Arrivavano infatti da una brutta sconfitta con i derelitti Buccaneers, e con la peggiore linea offensiva della lega ed un paio di Linebacker fuori per infortunio nons embravano poter offrire una sfida valida agli avversari di giornata.
Invece, il primo tempo è quanto di meno aderente ai pronostici, ed anche quanto di meno assimile alla parola “spettacolo”. La difesa di Green Bay domina, mostrando fisicità e resistenza, costringendo Roy Williams, che sembra in buona giornata, a poche ricezioni, e strappandogli la palla un paio di volte, come quando l’ex-Lions perde l’unico passaggio sul profondo riuscito al suo QB, determinando il turnover e, come avrete intuito, contribuendo agli zero punti segnati dai suoi tanto quanto il field goal sbagliato da Nick Folk.
Non è che però dall’altra parte della barricata vada meglio. Aaron Rodgers deve inventarsi evoluzioni impoprie e correre come una gazzella per sfuggire alle avide mani dei Cowboys che lo circondano, come ci si aspettava. Non può essere preciso, e le poche yard conquistate dai suoi sono frutto dei numeri di Greg Jennings, Donald Lee e Ryan Grant, che riesce a correre bene rendendo i primi down meno affannosi per il suo QB, che proprio in quelle situazioni soffre di più. Gli sforzi per tenere DeMarcus Ware si fanno comunque inutili se non per guadagnare un po’ di terreno e patire meno sul contrattacco. Arrivano 3 punti allo scadere ed il vantaggio è quindi di tre a zero alla fine del secondo quarto.
Ci si aspetta che il secondo tempo sia differente, che magari la difesa di Green Bay si stanchi, Tony Romo trovi meglio i suoi e la contesa prenda la via del Texas. Non è assolutamente così, anzi per i Cowboys il pomeriggio del Lambeau diventa una Caporetto.
Williams mette assieme buoni numeri alla fine della partita, ma a lato del suo essere un fantasy asset molto consistente, perde anche palloni imbarazzanti, specialmente uno che gli sfugge dalle mani e impatta il casco. Rodgers subisce meno sack della controparte con la stella, e questa è già una notizia. Inoltre, non c’è verso di innestare il duo Choice/Barber, che raccimoleranno solo 39 yarde alla fine. Ma Romo deve ancora perdere la partita, nonostante tutto.
Charles Woodson, sul 10 a 0, lo sacka e gli fa perdere il pallone, che finisce ai Packers a poche yarde dalla meta. Rodgers esegue ed è 17 a 0 nel quarto quarto. Di solito non si è così fortunati da avere un’altra possibilità, ma ricordiamoci che Dallas è a tutti gli effetti una buona squadra. Si rifà tutto il campo, ed è vicinissima al TD del 17 a 7 con più di 5 minuti da giocare.
Un errore che si fa spesso in NFL è però quello di fidarsi sempre dello stesso uomo. La difesa lo capisce e sono dolori; infatti, Woodson si ripete intercettando il pallone inteso per Jason Witten, unica valvola di sfogo per Romo, che perde la partita proprio su questo passaggino corto. I Cowboys hanno solamente dimostrato di non essere attrezzati per dei playoff da protagonisti. Troppe poche alternative quando il running game non va contro la 3-4, considerando le prestazioni piene di errori di Romo e Williams. C’è da rivedere il playbook e soprattutto le chiamate offensive. La difesa è invece ancora impressionante, con Ware a segno con due sack anche nella frozen thundra. Basti pensare al fatto che i 17 punti di Green Bay sono figli di un
field goal da 50 yard, di un drive cortissimo e di solo un drive di lunghezza consistente.
I Packers raccolgono una W insperata alla vigilia, e ringraziano per questo i loro campioni e soprattutto la loro difesa, a larghi tratti perfetta e concentrata anche quando l’inerzia sembrava nelle mani dell’avversario. Sapevano già che l’anno prossimo dovranno draftare un offensive linemen, ma altre brutte notizie non sembrano esserci.
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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