Fly Raiders Fly (Philadelphia Eagles vs Las Vegas Raiders 22-33)

Era Gruden la zavorra che impediva ai Raiders di spiccare il volo? Certamente è ingeneroso nei confronti dell’ex head coach, ma la domanda ormai frulla nella testa di tanti tifosi nero-argento. Le sue dimissioni, dopo anni di alti (pochi) e bassi (tanti), potevano rappresentare un colpo da KO per la squadra di Las Vegas ed invece la ciurma si è compattata intorno al capitano ad interim Rich Bisaccia ed ha reagito nella giusta maniera.

La difesa, che finalmente dopo anni di assenza ingiustificata era tornata a giocare ad un livello accettabile in questa stagione sotto la guida di Gus Bradley, continua a trovare il modo di sopperire dignitosamente alle assenze per infortunio e a mettere grande pressione sul QB avversario quasi esclusivamente con la linea. Maxx Crosby e Yannick Ngakoue, domenica autore di due sack, e i compagni di reparto hanno contenuto Jalen Hurts e i defensive back hanno limitato i ricevitori degli Eagles per tutta la partita.

Ma è l’attacco, che con Gruden aveva fatto vedere scintille per poi spegnersi all’improvviso sul più bello, ad essere la sorpresa più bella per la Raider Nation. L’offensive coordinator Greg Olson da quando ha iniziato a chiamare i giochi offensivi ha regalato una nuova dimensione ai nero-argento e Derek Carr è pronto a correre qualche rischio calcolato per muovere la catena. Inutile dire che è presto per tatuarsi il logo del Super Bowl LVI sul polpaccio – Broncos e Eagles non erano certo avversari di altissimo livello – ma i segnali sono positivi.

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Gli Eagles avevano iniziato bene la partita, realizzando con Kenneth Gainwell un TD nel drive di apertura e intercettando sulle proprie 4 un passaggio di Carr non trattenuto da Jalen Richard dopo che i Raiders avevano marciato fino ad arrivare a bussare alla porta della goal line avversaria. Da quel momento è stato dominio nero-argento, con la squadra di Las Vegas capace di segnare 30 punti consecutivi. Solo nel quarto periodo i giocatori di Philadelphia sono riusciti a mettere altri punti sul tabellone fino ad arrivare al 22-33 finale.

Derek Carr ha completato 31 dei 34 passaggi tentati, per 323 yard e 2 TD. La sua strabiliante percentuale di passaggi completati, 91.2%, non è certamente frutto di giocate conservative. I Raiders hanno accumulato 9.5 yard a passaggio tentato, e il QB ha lanciato spesso in finestre strette e non è stato avaro di lanci lunghi, come quello per la spettacolare ricezione di Zay Jones su situazione di terzo e 15.

Con Darren Waller inattivo per un infortunio alla caviglia sono stati ben nove i giocatori nero-argento ad aver ricevuto almeno un passaggio. Il backup TE Foster Moreau (6 ricezioni per 60 yard e 1 TD) e Hunter Renfrow (7 ricezioni per 58 yard) sono stati i principali beneficiari dei lanci del numero 4.

Rispetto alle prime uscite i Raiders sono riusciti a mettere in piedi un gioco di corse abbastanza credibile da tenere sul chi va là la difesa Eagles. Alla fine della partita, nonostante l’infortunio che ha messo fuori gioco il RB titolare Josh Jacobs, i Raiders hanno messo a statistica 119 rushing yard. Se escludiamo l’inginocchiamento di Carr sul finale di partita, in 28 corse sono state guadagnate 120 yard. Jacobs e Kenyan Drake hanno corso con una media di 4.9 yard guadagnate ad ogni portata ed hanno segnato un TD a testa.

Gli Eagles hanno sofferto la pressione della linea nero-argento. L’attacco di Philadelphia ha concesso due sack ed ha perso due fumble. Jalen Hurts ha chiuso con un modesto 18 su 34 per 236 yard e le sue statistiche sono state rese più positive dai due TD pass e dalle yard guadagnate nel quarto periodo con i Raiders in pieno controllo. Il QB al secondo anno è stato il miglior portatore di palla della sua squadra, con 13 corse per 61 yard, visto che gli Eagles hanno dovuto fare a meno di Miles Sanders, uscito per infortunio dopo appena 12 snap giocati.

Tornati in campo sotto di 10 dopo l’intervallo, gli Eagles avevano provato a dare la scossa iniziando il terzo quarto con un onside kick, che era stato però ricoperto da Alec Ingold. Ai Raiders erano bastati 6 giochi per coprire le 41 yard e sfondare con Drake.

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Poteva esserci un vuoto di leadership dopo l’addio di Gruden, ma i giocatori più rappresentativi hanno cercato di colmarlo.

“Quando Coach Gruden entrava in una stanza gli occhi di tutti erano su di lui. Quando abbiamo perso questo qualcuno doveva riempire il vuoto” ha dichiarato Carr in conferenza stampa dopo aver saputo che Bisaccia aveva detto che ora il pastore del gregge nero-argento è il QB da Fresno State. “Non sono solo io, ma ovviamente come quarterback e leader che è qui da tanto tempo sentivo di dover alzare il livello”.

Tra i leader ci sono anche i gemelli del sack Yannick Ngakoue e Maxx Crosby. Il numero 98 sta avendo una stagione fantastica e sembra quasi impossibile da contenere (legalmente). Contro gli Eagles Crosby ha addirittura regalato un volo sopra l’offensive line per impedire a Hurts di infilarsi in end zone da una iarda.

I Raiders hanno ora la bye week per recuperare un po’ di energie e riprendersi per quanto possibile dagli acciacchi prima di andare in trasferta ad affrontare i redivivi New York Giants di Daniel Jones. Approfittando della bye week dei Chargers e delle sconfitte di Broncos e Chiefs i Silver & Black si sono riportati al comando della AFC West ed hanno attualmente il secondo posto nella American Football Conference dietro ai sorprendenti Bengals. Ovviamente i crolli nella seconda metà delle stagioni passate sono cicatrici ancora ben visibili sulla pelle dei tifosi, quindi nonostante la soddisfazione per le cinque vittorie finora ottenute la Raider Nation teme che sia presto per lasciarsi andare ad entusiasmi.

Gli Eagles avevano una buona rappresentanza di tifosi allo stadio di Las Vegas, diversi dei quali indossavano la maglia dell’ex grandissimo QB di Philadelphia Randall Cunningham. La leggenda di UNLV è ora un ministro protestante ed è il cappellano dei Raiders.

La squadra guidata dal rookie head coach Nick Sirianni ha ora un record di 2-5 e tante domande a cui cercare di dare risposta. La difesa messa in campo da Johnathan Gannon non è riuscita a mettere pressione a Carr nonostante la OL dei Raiders non sia certo un reparto d’eccellenza, e in generale ha concesso troppo campo ai padroni di casa. L’attacco, oltre ai due turnover commessi, è stato a tratti evanescente. La prossima partita sarà a Detroit contro i derelitti Lions; una vittoria sarebbe una pillola di speranza per il futuro, ma una sconfitta sarebbe una supposta decisamente poco piacevole.

Dopo la partita il S e capitano Rodney McLeod ha dichiarato che il tempo per recuperare sta velocemente finendo. “Dobbiamo dare un segnale. Dobbiamo darci da fare”. Un aspetto positivo è che nello schedule degli Eagles ci sono partite contro squadre in difficoltà come Lions (0-7), Broncos (3-4), due volte Giants (2-5), Jets (1-5) e due volte Washington (2-5).

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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Un Commento

  1. altra nota positiva di quest’anno è l’atteggiamento in campo di Abram,decisamente diverso dallo scorso anno,qualcuno nello spogliatoio deve averlo preso per le orecchie.

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