La strada verso il Draft: Jaycee Horn
Classe: Junior – Altezza: 6’1″ (1.85 m) – Peso: 200 lbs (91 kg)
Figlio dell’ex wide receiver di Chiefs, Saints e Falcons e 4 volte Pro Bowler Joe Horn, Jaycee è uno dei cornerback più interessanti del prossimo Draft.
Nato e cresciuto con la madre ad Alpharetta, Georgia, dove si mise in mostra giocando per l’high school locale e collezionando 5 intercetti e 44 tackle al suo ultimo anno, alla scelta del college optò prima per Tennessee, per poi tornare sui propri passi e scegliere i Gamecocks di South Carolina, l’università che già negli anni ’80 aveva reclutato suo padre, il quale però non potè mai giocare in Division I causa una condotta scolastica che non gli consentiva di andare oltre un junior college.
A South Car riuscì ad imporsi come titolare fin dalla stagione da true freshman (2018), nella quale fu impiegato in 11 partite su 12 come slot corner, passando poi al ruolo più nobile, sull’esterno, dall’anno seguente.
La sua statura, unita alla sua prestanza atletica e al suo modo di difendere particolarmente tosto e fisico, lo rende un cornerback ideale per affrontare qualunque tipo di WR nella Lega.
Eccellente in press man (come evidenzia la prova spaventosa di quest’autunno contro il WR1 di Auburn Seth Williams, qui riassunta con due video, ma che sarebbero potuti essere molti di più) e con una buona esperienza anche in zone coverage, è invece da costruirsi, in off-man, tattica raramente usata a South Carolina e che non si addice troppo alle sue caratteristiche.
Cornerback molto istintivo, che ha un buon fiuto per la palla e delle ball-skills in vertiginosa crescita nell’ultimo anno, anche se ancora acerbe, il che lo rende un prospetto con un ottimo potenziale ancora non del tutto espresso. L’obiettivo di crescita è quello di cercare di convertire il maggior numero di breakup (deviazioni) in intercetti, potendo così divenire il classico CB da cui i coordinatori offensivi cercano di tenersi alla larga. Non è facile – chiaro – ma il potenziale c’è, e, a quanto trapelato dalla weight room di South Car, il ragazzo pare un gran lavoratore.
Altra grande qualità, apprezzata soprattutto dai coaching staff, è la sua volontà di rendersi utile anche nella run defense: unendo al suo fisico robusto uno stile di gioco intrepido, risulta spesso di grande aiuto al front in queste occasioni, a differenza di alcuni suoi colleghi molto meno entusiasti di placcare un runningback.
Al college ha dimostrato di sapersi muovere anche come blitzer, riuscendo in più occasioni a mettere in difficoltà i lineman avversari non solo con la velocità, ma anche con la vera e propria forza, non disdegnando un corpo a corpo anche con ragazzi molto più massicci di lui.
È un atleta eccellente, come hanno dimostrato i suoi numeri al Pro Day di South Carolina – anche se il cronometro che ha registrato 4.39s nella 40-yard-dash mi è parso un filo generoso. Al college ha mostrato, però, di poter soffrire la velocità dei veri e propri speedster sulle tracce profonde aspetto che cozza un po’ con il dato del Pro Day.
GET UP JAYCEE HORN: 41.5”
— PFF College (@PFF_College) March 24, 2021
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L’aspetto più problematico del suo gioco, a mio modo di vedere, è la sua tendenza all’esagerazione del contatto fisico col WR, il che porta spesso gli arbitri – sempre più offense-friendly – a sanzionarlo. (Il video mostra una delle azioni difensive di Horn contro Kyle Pitts: nell’occasione, Jaycee, allineato con inside leverage, ossia concedendo l’esterno all’avversario, si fa battere sull’interno e recupera in modo “quasi” perfetto, evitando la ricezione ma aiutandosi oltre il dovuto con le braccia)
Altro difetto che si nota dai suoi nastri è la quantità di tackle mancati – molti al suo primo anno, poi in calando – che denotano una lieve carenza tecnica che il ragazzo sta cercando di colmare. Avrà tempo per maturare e questo difetto, a differenza dell’altro, è assolutamente perfettibile.
Jaycee Horn è, da mesi, considerato il terzo cornerback della classe 2021, dietro a Caleb Farley e Patrick Surtain, anche se ultimamente pare che le sue quotazioni siano in crescita rispetto a quelle degli altri due. Con ogni probabilità il suo nome non andrà oltre la prima notte di Draft.
Se una tra Denver e Dallas (che necessitano di un CB) dovesse preferirlo ai due sopracitati, allora il suo nome potrebbe addirittura arrivare in top10, anche se più verosimilmente potrebbe finire ad Arizona (alla 16) oppure più o meno a chiunque da lì in poi (Washington, Tennessee, New York J., Pittsburgh, New Orleans, Green Bay).
https://www.youtube.com/watch?v=FV2Qr8G8Zrg