NIck Foles e gli scambi “forzati”

Il capo allenatore dei Chicago Bears Matt Nagy ha candidamente ammesso che il management della città del vento sta chiaramente cercando di imbastire una trade che possa portare il quarterback Nick Foles lontano dall’Illinois.
Queste voci non hanno tardato ad arrivare al giocatore che in poco tempo ha replicato mezzo stampa riguardo al fatto di sentirsi molto bene a Chicago anche se dovrebbe teoricamente ricoprire il ruolo di terzo quarterback del team, ma la dichiarazione più importante è sicuramente il suo “non voglio essere scambiato in un team in cui non conosco nessuno”.
Foles non è nuovo a queste situazioni, anzi c’è stato un periodo in cui cambiava team più velocemente del passare delle stagioni per usare un eufemismo. Prima Eagles, poi Rams, Chiefs e di nuovo Eagles. Il tutto ovviamente senza essere parte chiamata in causa dell’accordo.

I giocatori NFL infatti, all’infuori dei cosiddetti big che hanno la possibilità di inserire nei loro contratti una clausola con  divieto di scambio a loro insaputa o contro la loro volontà, non hanno la facoltà di poter rifiutare uno scambio diventando di fatto pura merce di scambio potendo finire per doversi spostare da New York a San Francisco, citando due città totalmente agli antipodi. Ovviamente qualche fattore dalla loro parte ce lo possano avere per forzare il saltare di un accordo, ma contrattualmente hanno le mani legate.
Nick Foles dunque, non avendo questo tipo di clausola di contratto, potrebbe essere scambiato con qualsiasi squadra della lega. Anche finire di nuovo a Jacksonville dove già si è trovato male. Stiamo parlando di casi ipotetici, non di operazioni effettivamente in atto o vicine alla conclusione.
Prima del suo ritorno a Philadelphia, avvenuto nel 2017, Foles aveva valutato attentamente il ritiro visto che la sua carriera aveva intrapreso il viale del tramonto ed un pellegrinaggio in giro per l’America senza prospettive. Nick è un devoto cristiano ed una volta ritiratosi dalla NFL ha già in programma un futuro come pastore. Questa doveva essere la sua ancora di salvezza per fermare questo pellegrinare.  Quella doveva essere la sua nuova strada fino all’incontro con Doug Pederson e nella fattispecie Frank Reich.

Nell’ultima intervista dove ha riferito di non voler essere scambiato dove non conosce nessuno, ha riferito di come sia importante trovarsi in un universo adatto alle proprie caratteriste con gente che crede in lui. Ovviamente tutto questo non ha fatto altro che far risaltare nuovamente le possibilità di un suo arrivo a Indianapolis soprattutto dopo l’ennesimo infortunio di Carson Wentz.
A questo punto parte un doveroso excursus con il calcio dove i giocatori possono tranquillamente crogiolarsi all’interno dei contrattoni firmati potendo scegliere di rimanere a carico delle società che non li vogliono più creando non pochi problemi a livello economico ed organizzativo. Nel football questo non avviene perché un giocatore non utile viene tagliato o nei migliori casi scambiato anche contro la sua volontà. In questo caso la vita dei giocatori diventa di “proprietà” della NFL che può sballottarli a destra e manca. È vero, sono profumatamente pagati, ma voi come vi sentireste a dover cambiare luogo di lavoro, città e vita dall’oggi al domani così dal nulla?

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Voi da che parte state? Come la pensate? È vero che il football è business ma la vita delle persone e delle loro famiglie, così incostante e aleatoria, vale tutto questo?

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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Un Commento

  1. Non dev’essere il massimo essere sballottato di qua e di lá come un pacco.
    Tuttavia, come hai scritto, i giocatori vengono pagati bene e se vuoi rimanere nello show devi adeguarti.
    Tra l’altro si possono aprire opportunità interessanti, come nel caso di Foles se andasse ai Colts.

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